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SECONDA GUERRA MONDIALE - Uni3 Ivrea

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Documenti e testimonianze<br />

Vandergrift, comandante in capo del corpo dei Marines<br />

Nel marzo del 1942 a New River, nella Carolina del Nord un discendente di soldati della<br />

Confederazione, Alexander Archer Vandergrift, assume il comando della 1ª Divisione<br />

Marines, destinata ad importanti compiti sul fronte del Pacifico. Vandergrift, che anche<br />

grazie alla sua personalità ha un forte ascendente sugli uomini, ha alle spalle una<br />

carriera in cui l’ardimento si unisce alla passione per le operazioni calcolate fino<br />

all’ultimo particolare.<br />

Nato a Charlottesville, in Virginia, nel 1887, dopo avere frequentato l’università del suo<br />

stato è entrato nella Marine Officers School nel 1908, uscendone un anno dopo tenente<br />

nel corpo dei Marines. Ha una lunga esperienza di guerriglia, prima in Nicaragua (1912),<br />

poi ad Haiti (1915). Ad Haiti, dal 1916 al 1923, è stato ufficiale della gendarmeria.<br />

Uomo di fiducia del generale Butler, il generale della «guerra delle banane in Centro<br />

America, Vandergrift si è distinto in quelle battaglie, certo non gloriose per gli Stati<br />

Uniti, che hanno portato all’instaurazione di governi filo-statunitensi. È stato anche in<br />

Cina a due riprese, tra il 1927 e il 1929, tra il 1933 e il 1935, sempre incaricato di<br />

missioni «speciali».<br />

Un esercito di lanzichenecchi<br />

Vandergrift, che i suoi uomini chiamano familiarmente «Archie» si butta a capofitto<br />

nella preparazione dei reparti, cercando di rafforzarne gli effettivi senza venire meno<br />

alla severissima selezione degli aspiranti al corpo scelto dei Marines. Ma la 1ª Divisione<br />

sarà comunque caratterizzata dalla eterogeneità delle provenienze e dell’età dei<br />

volontari: ci sono reduci dalla Cina, sottufficiali che hanno combattuto in Francia nel<br />

1917-18, altri che hanno guidato pattuglie di rastrellatori ad Haiti e nel Nicaragua. È<br />

una vera, utilissima «marmaglia» così descritta da uno dei comandanti, il colonnello<br />

Thomason: «Erano lanzichenecchi, il vecchio ceppo dell’esercito regolare americano,<br />

che consideravano il servizio come la casa e la guerra come la loro professione, e<br />

trasmettevano il loro spirito, il loro carattere e il loro modo di vedere ad una massa di<br />

volontari di spirito elevato».<br />

Vandergrift si sente uno di loro, eppure si distingue per la sua estrema cortesia, che<br />

contrasta con il duro linguaggio e il comportamento spesso triviale dei suoi<br />

«lanzichenecchi». Ai vecchi rotti già ad esperienze belliche si affiancano pure ondate di<br />

giovani reclute, che della guerra poco o nulla sanno, e che i vecchi soldati si sforzano di<br />

preparare alla durezza del confronto con il nemico. Con molti non devono faticare a far<br />

apprendere la lezione, perché sono ragazzi «duri», spesso al limite della delinquenza<br />

giovanile nella vita civile. Ebbene, di questa massa dall’alto grado di spirito combattivo,<br />

«Archie» fa uno strumento che si rivela efficientissimo in agosto durante l’assalto alle<br />

Isole Salomone, poi fino a dicembre nella tremenda battaglia per la difesa di<br />

Guadalcanal.<br />

La tenacia e il coraggio mostrato durante queste operazioni fruttano a Vandergrift la<br />

Medaglia del Congresso e lo portano ad assumere responsabilità sempre maggiori.<br />

Nel luglio del 1943 è nominato tenente generale e succede al generale Thomas<br />

Holcomb alla testa del 1° Corpo anfibio dei Marines. È il momento in cui gli americani<br />

passano alla controffensiva su tutto il fronte del Pacifico e le unità per operazioni anfibie

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