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Un giovanissimo Sandro Arcangeli con un bottino di “sdresse” ilPORTO 37 RICORDI E TRADIZIONI Ottobre: una splendida giornata di caccia Sveglia all’alba. Caricate le gabbie sulla “fraschera” via si parte per Capriolo, al capanno che papà (Nino del Gifro) aveva acquistato insieme ad un vigneto (non per il vino, ma perché era un antico famoso roccolo ideale per un capannista storico!). Finalmente era felice. Aveva mollato per alcune ore le scarpe, le tomaie, la Marga, i pellami, il cuoio e…la mamma Clementina. Eravamo felici, perché anch’io avevo scrutato il cielo e speravo con il papà che fosse una buona giornata di tordi! Era ottobre il cielo era scuro, ma terso. Si vedeva appena il filo di luce tra Capriolo e Paratico. C’era un solo rumore nel silenzio della collina: lo ziccare dei tordi e il fischio del merlo (campione della fiera degli uccelli di Sarnico che il Nino aveva acquistato per una cifra enorme, ma che alla moglie Clementina aveva detto che era un premio per essere stato uno storico fondatore della fiera stessa di Sarnico!) “Stamattina la sarà öna guerra”. Bevuto un sorso di caffè dal “termos”, caricati i fucili ci si appostava in silenzio, ascoltando e guardando dalla “spiaröla”. Il cielo lentamente schiariva e la luce permette- a cura di nonno Sandro Arcangeli va di vedere nell’intrico dei rami. Tordi a centinaia, incuranti delle fucilate, andavano e venivano dalle vigne senza soste assieme a nugoli di fringuelli, montani, lucherini. Le canne dei fucili scottavano! Il papà Nino mi pregava di non sparare ai più piccoli finché fosse durato il movimento dei tordi – che guerra!! Alle otto, un po’ stanco ho chiesto di andare nel bosco a raccogliere qualche fungo. “Vai pure…ma non far rumori” Ero uscito dal capanno e dopo 20 minuti si compì un vero miracolo. Un volo di “sdresse” uccelli simili al tordo nel piumaggio, ma grossi il doppio, prese d’assalto la “secca” dell’olmo più grande del roccolo, ricoprendo senza lasciarne libero un centimetro. Potevano essere due o trecento! Mio padre (imprecando perché era rimasto solo nel momento di fare 4 schioppettate!) tremante per l’emozione, calcolò l’angolo migliore di tiro per abbatterne un maggior numero con una doppietta. Respirava a fatica (raccontò) per l’emozione. Provò e riprovò. Trovata l’angolazione giusta, prese la mira (ad andargli bene avrebbe potuto infilarne una trentina: roba da non credere). Quando fu sul punto di premere il grilletto una voce lontana gridò: ”Ho preso trenta porcini!!!” La “secca” si spogliò e …con un rumore impressionante il gruppo di “sdresse” s’involò! Sul roccolo caddero un silenzio e una immobilità innaturali! Lasciò partire ugualmente due fucilate… ma penso che avrebbe preferito spararmele nel cu… perché gli avevo fatto perdere un’occasione irripetibile!
dalla BIBLIOTECA ilPORTO 38 a cura della Commissione Biblioteca SPECIALE: LA BIBLIOTECA A PUNTATE Si vuole presentare a puntate la biblioteca comunale di Sarnico, come un programma televisivo che ad ogni episodio raccolta qualcosa di nuovo su di sé e sulle sue attività. Per cominciare non si poteva che scegliere il cuore dei servizi che la biblioteca offre: il prestito, come funziona e chi può accedervi. Il “Manifesto UNESCO per le biblioteche pubbliche” recita :” I servizi della biblioteca pubblica sono forniti sulla base dell'uguaglianza di accesso per tutti, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale”. Quindi, il principio fondamentale che governa tutte le nostre attività è che chiunque ne può usufruire, semplicemente iscrivendosi munito del proprio codice fiscale. Avvenuta l’iscrizione, la biblioteca rilascia una tessera che ha validità in tutte le biblioteche della provincia di Bergamo: l’utente può quindi prendere a prestito o restituire libri nella biblioteca che preferisce. Il numero massimo di volumi prestabili è 25 ed il prestito dura un mese, rinnovabile fino a tre volte, fino ad un massimo di 90 giorni complessivi, purchè il libro non sia prenotato. Ed ora, l’angolo delle note dolenti: le sanzioni. Il libro il cui prestito è scaduto da oltre 7 giorni non potrà essere rinnovato; l’utente che possiede un libro il cui prestito è scaduto dal oltre 30 giorni sarà sospeso dal prestito fino alla riconsegna; se il prestito è scaduto da oltre 90 giorni l’utente sarà sospeso dal prestito per 30 giorni dal momento della riconsegna. Queste piccole regole sono molto importanti per permettere a tutti di usufruire del patrimonio della biblioteca secondo tempi certi e modalità corrette: senza lasciarsi intimo- rire basta semplicemente comportarsi come sempre quando si utilizza un bene prestato da qualcun altro. GLI APPUNTAMENTI Per i più piccoli la nostra biblioteca sta organizzando i tradizionali incontri di letture animate. Tutte le informazioni con le date e i titoli verranno rese note al più presto sia sui prossimi numeri de “Il porto” sia in biblioteca. A novembre inoltre riprenderà l’appuntamento consueto degli incontri con l’autore, con una novità in più rispetto alle edizioni passate: da quest’anno infatti abbiamo pensato di collocare le presentazioni al sabato pomeriggio, sperando che questo nuovo orario possa accontentare le esigenze della maggior parte degli interessati.
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Un giovanissimo<br />
Sandro Arcangeli<br />
con un bottino<br />
di “sdresse”<br />
ilPORTO<br />
37<br />
RICORDI<br />
E TRADIZIONI<br />
<strong>Ottobre</strong>:<br />
una splendida giornata di caccia<br />
Sveglia all’alba. Caricate le gabbie sulla “fraschera”<br />
via si parte per Capriolo, al capanno che<br />
papà (Nino del Gifro) aveva acquistato insieme<br />
ad un vigneto (non per il vino, ma perché era<br />
un antico famoso roccolo ideale per un capannista<br />
storico!).<br />
Finalmente era felice. Aveva mollato per alcune<br />
ore le scarpe, le tomaie, la Marga, i pellami, il<br />
cuoio e…la mamma Clementina. Eravamo felici,<br />
perché anch’io avevo scrutato il cielo e speravo<br />
con il papà che fosse una buona giornata<br />
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Era ottobre il cielo era scuro, ma terso. Si vedeva<br />
appena il filo di luce tra Capriolo e Paratico.<br />
C’era un solo rumore nel silenzio della collina:<br />
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Nino aveva acquistato per una cifra enorme,<br />
ma che alla moglie Clementina aveva detto che<br />
era un premio per essere stato uno storico fondatore<br />
della fiera stessa di Sarnico!)<br />
“Stamattina la sarà öna guerra”. Bevuto un<br />
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appostava in silenzio, ascoltando e guardando<br />
dalla “spiaröla”.<br />
Il cielo lentamente schiariva e la luce permette-<br />
a cura di nonno Sandro Arcangeli<br />
va di vedere nell’intrico dei<br />
rami.<br />
Tordi a centinaia, incuranti<br />
delle fucilate, andavano e venivano<br />
dalle vigne senza soste<br />
assieme a nugoli di fringuelli,<br />
montani, lucherini. Le canne<br />
dei fucili scottavano!<br />
Il papà Nino mi pregava di<br />
non sparare ai più piccoli finché<br />
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dei tordi – che guerra!!<br />
Alle otto, un po’ stanco ho<br />
chiesto di andare nel bosco a<br />
raccogliere qualche fungo. “Vai<br />
pure…ma non far rumori”<br />
Ero usc<strong>it</strong>o dal capanno e<br />
dopo 20 minuti si compì un vero miracolo. Un<br />
volo di “sdresse” uccelli simili al tordo nel piumaggio,<br />
ma grossi il doppio, prese d’assalto la<br />
“secca” dell’olmo più grande del roccolo, ricoprendo<br />
senza lasciarne libero un centimetro.<br />
Potevano essere due o trecento!<br />
Mio padre (imprecando perché era rimasto<br />
solo nel momento di fare 4 schioppettate!) tremante<br />
per l’emozione, calcolò l’angolo migliore<br />
di tiro per abbatterne un maggior numero con<br />
una doppietta. Respirava a fatica (raccontò) per<br />
l’emozione. Provò e riprovò. Trovata l’angolazione<br />
giusta, prese la mira (ad andargli bene avrebbe<br />
potuto infilarne una trentina: roba da non<br />
credere).<br />
Quando fu sul punto di premere il grilletto una<br />
voce lontana gridò: ”Ho preso trenta porcini!!!”<br />
La “secca” si spogliò e …con un rumore<br />
impressionante il gruppo di “sdresse” s’involò!<br />
Sul roccolo caddero un silenzio e una immobil<strong>it</strong>à<br />
innaturali!<br />
Lasciò partire ugualmente due fucilate… ma<br />
penso che avrebbe prefer<strong>it</strong>o spararmele nel<br />
cu… perché gli avevo fatto perdere un’occasione<br />
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