Ottobre - Parrocchiasarnico.it

”tu sei un bianco e puoi fare qualsiasi
cosa”; alcuni anziani gridano,
ma sono la minoranza, davvero
tanti sorrisi da chi per potersi comprare
due baguette e mangiare con
la sua famiglia deve vendere almeno
cinque o sei schede o pacchetti di
fazzoletti ai semafori”.
In questo mese e mezzo di “avanscoperta”
(il prossimo anno dovrà
starci per docici mesi circa) ha lavorato
in un ambulatorio seguendo
esclusivamente adulti sieropositivi,
prevalentemente donne che, nella
sfortuna della loro malattia, godono
di una situazione privilegiata potendo
effettuare esami gratuitamente,
per se e per i figli che vengono
seguiti in pediatria usufruendo dei
farmaci ad un prezzo simbolico
mensile: “bella fortuna direte voi!”
chiosa il nostro interlocutore,
“eppure è una grande fortuna non
pagare, tutto ha un costo e i soldi
non ci sono; si vedono file di donne
che, a rate, si pagano il parto (non il
plasma…il parto), ancora file in farmacia
dove i parenti dei ricoverati
acquistano i farmaci altrimenti rubano
il posto letto in ospedale…si,
perché in ospedale fanno solo la
ricetta ma si paga tutto, fino all’ultimo
cerotto. La sanità in Burkina,
come in gran parte dell’Africa, è un
lusso per pochi, se non si posseggono
3500 franchi CFA (5 euro, tanti
per una famiglia tipo) non si entra
nemmeno in pronto soccorso:
ammalarsi diviene un bene di lusso
concesso solo ad alcuni privilegiati! La
situazione appena fuori dalle città è
veramente drammatica, il paesaggio
è quello della savana, ancor verde
in ottobre per la stagione delle
piogge appena conclusa ma, tra
poche settimane, tutto sarà avvolto
da un colore rosso intenso e anche
il sole si vedrà a stento in quanto la
sabbia avvolge tutto e fuori dalla
ilPORTO
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COMUNITÀ
città tutto è sabbia: strade,…case…I bambini fanno il bagno (unico divertimento
che possono permettersi) in piccoli laghetti di acqua formati da alcune
dighe naturali chiamati barrage senza curarsi che nelle acque stagnanti
sono presenti parassiti e i coccodrilli; nessuno però oserebbe privarli del sorriso
che hanno appena si tuffano in quelle che noi definiremmo pozzanghere!”
C’è da dire che i bambini sono gli indiscussi protagonisti in quanto rappresentano
la stragrande maggioranza di una popolazione che ha un’aspettativa
di vita intorno ai 48 anni. A scuola ci vanno in pochi e solamente per
i sei anni di obbligo nazionale.
“Il Burkina è anche lo stato delle contraddizioni” conclude Fabio, “mi ha colpito
molto per esempio il bollo alle biciclette e non alle auto, e questo contribuisce
ancor più a dividere i più i ricchi (peraltro pochissimi) dai poveri. A
nord, a circa 100 Km dalla capitale, in una delle terre più aride del mondo
che non è solamente, geograficamente parlando un’area, ma una condizione
di vita, c’è, a Nanoro, un altro ospedale, un centro di secondo livello dove
si fanno anche operazioni semplici come parti cesarei, appendiciti o ernie.
Inoltre, dislocati in “Brusse”, savana, ci sono alcuni dispensari locali di primo
livello ma pochi ci arrivano e così l’87% della popolazione non muore in
ospedale e non muore nemmeno nei dispensari: muore sola in casa, di febbre,
polmonite, diarrea”
So che vorrebbe dirci altre cose e magari al suo ritorno cercheremo di
approfondire l’argomento, ma ho sforato abbondantemente lo spazio concessomi
e mi devo fermare. Voglio solamente, attraverso queste pagine, fare
i complimenti miei e credo di tutta la comunità a Fabio: un'esperienza
nell’Africa nera dove tutto è diverso e tutto è lontano dalla tua terra e la tua
cultura è una scelta difficile da fare e soprattutto da capire.
Gli occhi dei bambini con lui nella fotografia, così fieri per quel poco che
hanno potranno, forse, aiutarci a comprendere.
“Gli occhi dei bambini dell’Africa giudicheranno il mondo”: Giovanni Paolo II