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Ottobre - Parrocchiasarnico.it

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SALUTE<br />

ilPORTO<br />

22<br />

a cura di: Giacomo Schivardi<br />

le malattie della stagione invernale<br />

Siamo a metà della stagione autunnale e si avvicina abbastanza<br />

rapidamente quella invernale, con il suo clima freddo e<br />

umido, anche se quest’anno, eccezionalmente, perdura il<br />

caldo con giornate soleggiate e temperature che raggiungono<br />

anche i 25 gradi.<br />

Detto questo, la nota informativa riguardante la nostra salute<br />

è fare menzione di alcune forme morbose legate a stati di raffreddamento<br />

della temperatura.<br />

Non è mio scopo trattarle tutte: non potrebbero essere contenute<br />

neppure in un cospicuo volume.<br />

Lo scopo prefisso, ben più modesto, è invece quello di ricap<strong>it</strong>olare<br />

taluni problemi attuali di patologia generale come, per<br />

esempio, la recrudescenza di alcune virosi durante la stagione<br />

invernale. Inoltre sembra opportuno ricordare gli elementi<br />

diagnostici essenziali di determinate forme morbose ed alcuni<br />

principi terapeutici (medicine) che, durante l’inverno, sono<br />

di comune impiego nella pratica corrente.<br />

TURBE GENERALI DOVUTE AL FREDDO<br />

Le basse temperature colpiscono sol<strong>it</strong>amente individui predisposti:<br />

vi sono casi, tuttavia, nei quali il freddo risulta il solo<br />

responsabile di più o meno gravi inconvenienti, anche per<br />

soggetti robusti ed in buone condizioni fisiche. Gli incidenti<br />

dovuti al freddo nell’adulto hanno inizio, di sol<strong>it</strong>o, con una<br />

sensazione di stanchezza, di intorpidimento, di sonnolenza e<br />

di mancanza di appet<strong>it</strong>o.<br />

I bambini ed ancor più i lattanti sono disarmati contro il freddo:<br />

il loro sistema regolatore centrale ancora imperfetto, la<br />

superficie cutanea e quindi anche la dispersione di calore più<br />

grande in rapporto al peso, la scars<strong>it</strong>à del pannicolo adiposo<br />

(grasso), la ridotta attiv<strong>it</strong>à muscolare, l’assenza del brivido, che<br />

è un fenomeno riflesso di importanza essenziale per combattere<br />

il freddo.<br />

Le complicanze infettive sono frequenti, poiché il freddo sensibilizza<br />

il bambino all’azione dei germi patogeni: affezioni<br />

rinofaringee, ot<strong>it</strong>i, forme bronchiali polmonari.<br />

È appunto in questa stagione e per tutte le età che si registrano<br />

le più accentuate recrudescenze e le più temibili complicanze<br />

di tali forme morbose.<br />

Il freddo, l’umid<strong>it</strong>à, l’abbassamento brusco della temperature<br />

sono fattori che favoriscono l’insorgenza di talune manifestazioni<br />

virali e batteriche.<br />

Queste affezioni da virus presentano alcune caratteristiche<br />

comuni: frequenza durante l’inverno, contagios<strong>it</strong>à, inizio brusco,<br />

inefficacia degli antibiotici, evoluzione quasi sempre febbrile<br />

con particolare compromissione dello stato generale,<br />

come malessere diffuso, indolenzimenti, astenia.<br />

RAFFREDDORE<br />

Il raffreddore o corizza, la più frequente delle affezioni da<br />

virus, rappresenta un piccolo flagello economico, perché<br />

durante l’inverno intralcia anche se solo parzialmente l’attiv<strong>it</strong>à<br />

sociale di un gran numero di individui.<br />

Malgrado la sua banal<strong>it</strong>à, il raffreddore pone problemi terapeutici<br />

di difficile soluzione.<br />

La grandissima frequenza, le sue molteplici recidive durante<br />

uno stesso inverno, dimostrano la fugace immun<strong>it</strong>à che si stabilisce.<br />

È quasi fuori dubbio che esistono portatori sani che<br />

propagano con la malattia.<br />

La profilassi del raffreddore risulta quasi impossibile; la malattia<br />

è molto contagiosa e, data l’evoluzione benigna, non si<br />

richiedono particolari precauzioni.<br />

Sono state praticate nei paesi anglosassoni esperienze di vaccinazioni,<br />

ma con insuccesso, per cui la cura è puramente sintomatica.<br />

Gli antibiotici e gli antistaminici si sono dimostrati<br />

inefficaci; le instillazioni nasali apportano un certo sollievo e<br />

devono essere impiegate a dosi opportune, data la loro possibil<strong>it</strong>à<br />

di irr<strong>it</strong>are le mucose.<br />

Sarà utile per combattere il malessere generale, somministrare<br />

acido acetilsalicilico e v<strong>it</strong>amina C.<br />

INFLUENZA<br />

Tra i “veri flagelli” l’influenza è certamente quello più frequente,<br />

trattandosi di malattia endemica, che procede con episodi<br />

benigni ed intervalli quasi annuali, suscettibile di scatenare<br />

gravi epidemie generalizzate, pericolose tanto per il numero<br />

dei colp<strong>it</strong>i, che, alcune volte, per la loro grav<strong>it</strong>à specie per le<br />

persone anziane. Le ricerche sulle cause che scatenano l’influenza<br />

hanno permesso di identificare l’agente causale in un<br />

virus, che può essere di vari tipi; tale constatazione ha creato<br />

le premesse per una utile profilassi antinfluenzale attraverso<br />

l’utilizzo di particolari vaccini, allest<strong>it</strong>i con il ceppo del virus di<br />

volta in volta responsabile della manifestazione morbosa.<br />

Ma, data la grande facil<strong>it</strong>à con cui intervengono mutazioni nel<br />

tipo di virus, purtroppo anche tale prassi profilattica viene col<br />

tempo a perdere la sua efficacia, dando modo alla affezione<br />

di dilagare e di assumere un carattere di vera epidemia. Ecco

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