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Fratture della Mandibola - Skuola.net

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Università Politecnica delle Marche<br />

Facoltà di Medicina e Chirurgia<br />

Corso di Laurea Specialistica in Odontoiatria e P.D.<br />

Cattedra di Patologia Speciale Odotostomatologica<br />

Prof. Lorenzo Lo Muzio<br />

FRATTURE DELLE OSSA<br />

MASCELLARI<br />

Anno Accademico 2006-2007


La frattura rappresenta<br />

l’interruzione <strong>della</strong><br />

continuità di un osso.


ETIOLOGIA DELLE FRATTURE<br />

<strong>Fratture</strong> Traumatiche<br />

(applicazione di una forza che eccede per intensità o durata il<br />

carico funzionale)<br />

Trauma diretto: colpisce le strutture anatomiche<br />

Trauma indiretto: viene trasmesso alle strutture<br />

anatomiche in assenza di contatto diretto<br />

Trauma balistico<br />

<strong>Fratture</strong> Patologiche (spontanee)


TIPOLOGIA DELLE FRATTURE<br />

•Frattura non esposta<br />

• Frattura esposta<br />

Integrità del mantello cutaneo<br />

• La frattura rimane circondata da tegumenti<br />

anatomicamente integri<br />

• Il tessuto osseo è in comunicazione con<br />

l’ambiente esterno per la lacerazione dei tessuti<br />

di rivestimento


TIPOLOGIA DELLE FRATTURE<br />

•Frattura unifocale<br />

• Frattura plurifocale<br />

Numero delle interruzioni<br />

• Presenza di un solo focolaio di frattura<br />

• Presenza di due o più focolai di frattura


TIPOLOGIA DELLE FRATTURE<br />

• Frattura completa<br />

• Frattura incompleta<br />

Frattura a legno verde<br />

Infrazioni<br />

Infossamenti<br />

• Frattura comminuta<br />

Entità del danno<br />

• Frattura solo delle corticali<br />

• Si ha disintegrazione dell’osso in più<br />

frammenti


TIPOLOGIA DELLE FRATTURE<br />

• Frattura composta<br />

• Frattura scomposta<br />

Spostamento dei frammenti<br />

• Frattura completa dell’osso senza dislocazione<br />

dei monconi; Rx linea radiotrasparente<br />

• Frattura completa dell’osso con dislocazione<br />

dei due monconi


FRATTURE SCOMPOSTE<br />

Lo spostamento dei frammenti dipende da:<br />

• Azione muscolare<br />

• Direzione rima di frattura<br />

• Violenza e direzione del trauma


Nelle fratture delle ossa mascellari gli<br />

spostamenti dei frammenti sono condizionati<br />

Dalle linee di forza e minor resistenza<br />

Dalle trazioni muscolari<br />

Dalla tipologia traumatica<br />

(forza, direzione, punto di applicazione)


FRATTURE DEI MASCELLARI<br />

• <strong>Fratture</strong> <strong>della</strong> <strong>Mandibola</strong><br />

• <strong>Fratture</strong> del mascellare superiore o del terzo<br />

medio dello scheletro maxillo-facciale<br />

• <strong>Fratture</strong> Associate <strong>della</strong> mandibola e del<br />

mascellare superiore<br />

• <strong>Fratture</strong> del complesso zigomatico orbitale


FRATTURE<br />

DELLA<br />

MANDIBOLA


FRATTURE MANDIBOLARI<br />

Sede<br />

1. Linea Mediana<br />

2. Regione Paramediana<br />

3. Regione Canina<br />

4. Regione Premolare<br />

5. Angolo <strong>Mandibola</strong>re<br />

6. Condilo<br />

7. Processo Coronideo


FRATTURE MANDIBOLARI<br />

Fracture Type Prevalence<br />

Body 30 - 40 %<br />

Angle 25 - 31 %<br />

Condyle 15 - 17 %<br />

Symphysis 7 - 15 %<br />

Ramus 3 - 9 %<br />

Alveolar 2 - 4 %<br />

Coronoid process 1 - 2 %


FRATTURE MANDIBOLARI


FRATTURE MANDIBOLARI<br />

Dolore spontaneo<br />

Impotenza funzionale<br />

Clinica<br />

Tumefazione locale ed Ecchimosi regionale<br />

Spostamento dei frammenti<br />

Deformità<br />

Mobilità anormale<br />

Crepitazione


FRATTURE DELLA SINFISI<br />

Linea mediana e zona paramediana<br />

Bordo alveolo lato tubercolo


FRATTURE DELLA SINFISI<br />

Meccanismo Patoge<strong>net</strong>ico<br />

Diretto Indiretto<br />

Trauma per lo più diretto, spesso associato a fratture del condilo


FRATTURE DELLA SINFISI<br />

Spostamento dei frammenti<br />

Nelle mediane può essere assente o minimo; di solito i monconi si<br />

divaricano alla base.<br />

Nelle paramediane di<br />

solito spostamento in<br />

basso del frammento<br />

maggiore.


FRATTURE DELLA SINFISI<br />

Sintomatologia<br />

Obiettività<br />

Complicanze<br />

Clinica<br />

dolore spontaneo localizzato<br />

no masticazione, trisma<br />

incongruenza arcate dentarie<br />

mobilità e dolore nelle escursioni<br />

di solito fratture esposte


FRATTURE DELLA<br />

BRANCA ORIZZONTALE<br />

Compresa tra la regione del canino e lo spazio<br />

retrodentale preangolare.<br />

• Canino: frequente (radice sviluppata)<br />

• Premolari: decorre verso il forame mentoniero<br />

• Molari: infrequente (compattezza ossea notevole)<br />

• III Molare: frequente


FRATTURE DELLA BRANCA ORIZZONTALE<br />

Meccanismo Patoge<strong>net</strong>ico<br />

Diretto Indiretto


FRATTURE DELLA BRANCA ORIZZONTALE<br />

Regione canina<br />

Spostamento dei frammenti<br />

Spostamento in alto e medialmente<br />

del frammento di frattura minore


FRATTURE DELLA BRANCA ORIZZONTALE<br />

Spostamento dei frammenti<br />

Frattura a becco di flauto e sovrapposizione dei frammenti


FRATTURE DELLA BRANCA ORIZZONTALE<br />

Frattura<br />

Doppia<br />

Spostamento del<br />

frammento<br />

mediano in basso<br />

ed indietro con<br />

inclinazione in<br />

avanti degli<br />

elementi dentari<br />

Spostamento dei frammenti<br />

Possibilità di<br />

caduta<br />

all’indietro<br />

<strong>della</strong> lingua<br />

con<br />

ostruzione<br />

delle vie<br />

aeree


FRATTURE DELLA BRANCA ORIZZONTALE<br />

Frattura<br />

Doppia<br />

Spostamento del<br />

frammento<br />

mediano in basso<br />

ed indietro con<br />

inclinazione in<br />

avanti degli<br />

elementi dentari<br />

Spostamento dei frammenti<br />

Possibilità di<br />

caduta<br />

all’indietro<br />

<strong>della</strong> lingua<br />

con<br />

ostruzione<br />

delle vie<br />

aeree


Sintomatologia<br />

Obiettività<br />

Complicanze<br />

FRATTURE DELLA<br />

BRANCA ORIZZONTALE<br />

Clinica<br />

dolore spontaneo localizzato<br />

no masticazione, trisma<br />

incongruenza arcate dentarie<br />

mobilità e dolore nelle escursioni<br />

di solito fratture esposte


FRATTURE ANGOLO<br />

MANDIBOLARE<br />

Individualità clinica per la presenza del dente<br />

del giudizio.<br />

Cause predisponenti<br />

• Presenza III molare incluso<br />

• Avulsione III molare con abbondante perdita ossea<br />

• Processi flogistici


FRATTURE ANGOLO MANDIBOLARE<br />

Meccanismo Patoge<strong>net</strong>ico<br />

Indiretto Diretto<br />

Più<br />

frequente<br />

Bisello a<br />

spese del<br />

tavolato<br />

interno<br />

Vettore laterale,<br />

perpendicolare,<br />

obliquo<br />

Bisello a<br />

spese del<br />

tavolato<br />

esterno


FRATTURE ANGOLO<br />

MANDIBOLARE<br />

Spostamento dei frammenti<br />

• Regione angolare: spesso assente o limitato<br />

• Regione pre-angolare: di solito notevoli<br />

spostamenti se la rima è posizionata<br />

anteriormente all’inserzione del massetere.


FRATTURE ANGOLO MANDIBOLARE<br />

Presenza III molare<br />

nella rima di frattura<br />

Avulsione immediata<br />

Avulsione<br />

immediata<br />

Oppure<br />

Spostamento<br />

Si No<br />

Avulsione<br />

differita


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Le fratture del condilo mandibolare costituiscono circa il 25-<br />

36% delle fratture mandibolari.<br />

Meccanismo patoge<strong>net</strong>ico indiretto (quasi sempre).<br />

<strong>Fratture</strong> del capitello: trauma sottosinfisario mediano o para-<br />

mediano<br />

<strong>Fratture</strong> verticali: si verificano per distacco a seguito di una<br />

azione sull’angolo dal basso verso l’alto<br />

<strong>Fratture</strong> trasverse: sono dovute a flessione del collo


FRATTURE DEL CONDILO<br />

1. lato: a) monocondilare<br />

b) bicondilare<br />

2. sede: a) testa<br />

b) collo (alte, basse)<br />

c) subcondilari (quando la linea di frattura coinvolge<br />

l'incisura sigmoide)<br />

3. caratteristiche: a) monoframmentata<br />

b) pluriframmentata<br />

c) composta<br />

d) scomposta senza dislocazione<br />

e) scomposta con dislocazione del condilo<br />

fuori dall'alloggiamento glenoideo


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Le fratture del condilo <strong>della</strong> mandibola sono in realtà<br />

fratture articolari.<br />

Intracapsulare<br />

<strong>Fratture</strong> del capitello e fratture alte del collo<br />

viene coinvolta più direttamente la regione articolare,<br />

è maggiore il rischio di un’ anchilosi articolare.<br />

Extracapsulare<br />

<strong>Fratture</strong> <strong>della</strong> parte media del collo o regione<br />

sottocondiloidea (basse)<br />

dislocamento del frammento scheletrico


FRATTURE DEL CONDILO<br />

La presenza degli elementi dentari in entrambe<br />

le arcate costituisce un elemento di difesa dagli<br />

insulti traumatici <strong>della</strong> mandibola,<br />

specialmente se i denti, al momento del trauma,<br />

si trovano in posizione di massima<br />

intercuspidazione. Viceversa, se al momento del<br />

trauma la bocca è dischiusa oppure in assenza<br />

di alcuni elementi dentari (specialmente nei<br />

settori posteriori), la forza d'impatto viene<br />

trasmessa direttamente ai condili, con<br />

maggiore possibilità di frattura e vario grado di<br />

depiazzamento condilare.


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Flessione del collo verso<br />

l’indietro, la forza agisce sul<br />

mento dal davanti e dal<br />

basso.<br />

Flessione del collo verso<br />

l’esterno, la forza agisce sul<br />

mento dal davanti direzione<br />

orizzontale (frequente<br />

frattura bicondilare).


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Flessione del collo verso<br />

l’esterno, la forza agisce in<br />

direzione laterale sul lato<br />

opposto.<br />

Flessione del collo verso<br />

l’interno, la forza agisce in<br />

senso laterale dallo stesso lato e<br />

l’emiarcata controlaterale<br />

risulti bloccata.


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Spostamento dei frammenti<br />

Il muscolo pterigoideo esterno ad esempio produce una trazione<br />

in avanti, medialmente ed in basso.<br />

Si determina uno spostamento o<br />

dislocazione del piccolo<br />

frammento in avanti, con<br />

sovrapposizione dei segmenti<br />

per la trazione verso l'alto<br />

esercitata dal massetere, dal<br />

temporale e dallo pterigoideo<br />

interno sul frammento maggiore<br />

<strong>della</strong> mandibola .


Monolaterale<br />

Deviazione del<br />

mento omolaterale<br />

alla frattura<br />

Precontatto<br />

posteriore<br />

monolaterale<br />

FRATTURE DEL CONDILO<br />

Semeiologia


Bilaterale<br />

Precontatto<br />

posteriore<br />

bilaterale<br />

Open-bite anteriore<br />

FRATTURE DEL CONDILO<br />

Semeiologia


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Monolaterali<br />

Il condilo viene spostato medialmente per<br />

azione dello pterigoideo esterno.<br />

Il frammento mandibolare maggiore tende ad<br />

essere depiazzato verso l’alto e posteriormente<br />

dal massetere, dallo pterigoideo interno e dal<br />

temporale.<br />

Deviazione omolaterale <strong>della</strong> mandibola per<br />

contrazione dello pterigoideo esterno dal lato<br />

sano.


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Monolaterali<br />

Asimmetria frontale con deviazione del mento<br />

verso il lato fratturato<br />

A livello occlusale si avrà: precontatto<br />

monolaterale con morso aperto controlaterale<br />

alla lesione, un cross-bite omolaterale ed una<br />

laterodeviazione <strong>della</strong> linea interincisiva<br />

inferiore dal lato <strong>della</strong> lesione.


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Bilaterali<br />

Diminuzione dimensione sagittale con<br />

retrusione del mento<br />

Bocca semi-aperta e scialorrea<br />

Morso aperto anteriore da risalita dei rami,<br />

precontatto posteriore e rotazione all’indietro<br />

<strong>della</strong> mandibola su un asse trasverso


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Clinica<br />

• Dolori pre-auricolari spontanei o durante<br />

escursioni mandibolari.<br />

• Lesioni condotto uditivo esterno ed otorragia<br />

• Ferita lacero contusa nella regione <strong>della</strong><br />

sinfisi


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Valutazione funzionale<br />

Valutare limitazioni delle escursioni mandibolari<br />

Il deficit funzionale di una ATM porterà ad<br />

osservare una deviazione delle linee<br />

interincisive in massima apertura verso il lato<br />

leso; il movimento di lateralità controlaterale<br />

alla frattura sarà assente o limitato mentre<br />

sarà conservato quello omolaterale.


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Frattura bilaterale dei<br />

condili lussati anteriormente<br />

Rima di frattura con decorso<br />

sagittale del condilo Sx


FRATTURE DEL CONDILO<br />

Complicanze<br />

Deformazione dei capi articolari ed uno<br />

scompaginamento <strong>della</strong> struttura articolare,<br />

con alterazioni funzionali che possono giungere<br />

fino all'anchilosi dell'ATM.<br />

Tale evento è reso più probabile da un<br />

eventuale prolungato blocco intermascellare<br />

che non consentendo la mobilità dell’ ATM<br />

favorisce la formazione di fatti cicatriziali.


Nell'adulto<br />

FRATTURE DEL CONDILO<br />

Complicanze<br />

si possono avere deficit funzionali di<br />

varia gravità , che si manifestano con una<br />

limitazione più o meno grave dei fisiologici<br />

movimenti <strong>della</strong> mandibola.


In età di crescita<br />

FRATTURE DEL CONDILO<br />

Complicanze<br />

ci può essere un alterato sviluppo strutturale,<br />

con ipo-sviluppo spesso sagittale e verticale, ed una<br />

latero-deviazione <strong>della</strong> mandibola omolaterale alla<br />

lesione, accompagnata da un basculamento in basso<br />

controlaterale del mascellare superiore ed in alto del<br />

mascellare omolaterale ed una malocclusione dentale<br />

più o meno grave.


FRATTURE<br />

DEL<br />

MASCELLARE SUP.


FRATTURA DEL MASCELLARE<br />

SUPERIORE<br />

Fracture Type Prevalence<br />

Zygomaticomaxillary complex (tripod fracture) 40 %<br />

LeFort<br />

I 15 %<br />

II 10 %<br />

III 10 %<br />

Zygomatic arch 10 %<br />

Alveolar process of maxilla 5 %<br />

Smash fractures 5 %<br />

Other 5 %


FRATTURE MASCELLARE SUPERIORE<br />

Parziali<br />

Del margine alveolare<br />

Della tuberosità<br />

Dell’osso incisivo<br />

Della volta palatina<br />

Dell’apofisi montante<br />

Del processo zigomatico<br />

Della parete ant.-laterale del seno<br />

mascellare


FRATTURE MASCELLARE SUPERIORE<br />

Verticali<br />

Orizzontali<br />

Miste<br />

Totali<br />

Disgiunzione intermascellare<br />

Le Fort 1<br />

Le Fort 2<br />

Le Fort 3<br />

Frattura di Walter


DISGIUNZIONE INTERMASCELLARE<br />

Si osserva raramente<br />

La rima di frattura segue una linea mediana che parte<br />

dalla spina nasale anteriore lungo la linea intermascellare<br />

per giungere alla spina nasale posteriore.<br />

Si associa spesso ad una frattura tipo Le Fort III o ad un<br />

quadro più complesso.


FRATTURE FACCIALI<br />

III MEDIO<br />

• Le Fort I • Le Fort II • Le Fort III


LE FORT 1 ( O DI GUERIN )<br />

Base dell’apertura piriforme<br />

Fossa canina, sotto l’osso zigomatico<br />

Fossa pterigo-palatina<br />

Apofisi pterigoidee


LE FORT 1 ( O DI GUERIN )<br />

• Distacco del palato duro e dei processi alveolari<br />

superiori dal resto dello scheletro maxillo-facciale.<br />

• Mobilità del blocco alveolare superiore<br />

• Spostamento indietro del palato duro<br />

• A volte caduta in basso del blocco osseo fratturato<br />

• Incongruenza delle arcate<br />

• Perdita occlusione e funzione masticatoria


LE FORT 2<br />

Ossa nasali e sutura naso-frontale<br />

Osso lacrimale e lamina papiracea<br />

Fessura orbitale inferiore<br />

Radice processo zigomatico, Fossa<br />

pterigo-palatina, Apofisi pterigoidee


LE FORT 2<br />

• Traumatismi violenti con vettore di forza in senso<br />

antero-posteriore e dall’alto in basso.<br />

• Distacco mascellare superiore e del naso.<br />

• Spostamento può essere assente o presente.<br />

• Mobilità rilevabile durante la chiusura volontaria<br />

delle arcate o con manovre manuali.


LE FORT 3 (o disgiunzione cranio-facciale alta)<br />

Ossa nasali<br />

Parete mediale Orbita<br />

Fessura sfeno-palatina<br />

Apofisi pterigoidee od orbitaria esterna


LE FORT 3<br />

• Traumatismi molto violenti con vettore di forza in<br />

senso antero-posteriore e dall’alto in basso.<br />

• Distacco mascellare superiore, del naso e degli<br />

zigomi.<br />

• Spostamento può essere assente o presente.<br />

• Mobilità rilevabile durante la chiusura volontaria<br />

delle arcate o con manovre manuali.


FRATTURE MASCELLARE SUPERIORE<br />

Clinica<br />

• Dolore spontaneo esacerbato dalla palpazione dei focolai di<br />

frattura e durante i movimenti di deglutizione e chiusura delle<br />

arcate dentarie.<br />

• Emorragia nasale costante conseguente a lacerazioni <strong>della</strong><br />

mucosa del naso o del seno mascellare.<br />

• Morso aperto traumatico: perdita <strong>della</strong> normale occlusione<br />

dentaria fino ad una completa inversione dei rapporti<br />

occlusali.


FRATTURE MASCELLARE SUPERIORE<br />

Clinica<br />

• Allungamento ed appiattimento <strong>della</strong> faccia, depressione<br />

<strong>della</strong> piramide nasale e delle regioni zigomatiche,<br />

deformazione <strong>della</strong> regione orbitaria (Le Fort II e III).<br />

• Diplopia (Le Fort II) per interessamento pavimento orbitario.<br />

• Enfisema sottocutaneo <strong>della</strong> guancia per fratture interessanti<br />

il seno mascellare.<br />

• Edemi, ecchimosi sottocutanee, palpebrali.


FRATTURE MASCELLARE SUPERIORE<br />

Clinica<br />

• Occlusione dell’orofaringe da parte del palato molle per un<br />

depiazzamento posteriore dell’osso mascellare<br />

• Il ripristino <strong>della</strong> pervietà delle vie aeree viene facilitato in<br />

questo caso con una riduzione forzata parziale <strong>della</strong> frattura


FRATTURE MASCELLARE SUPERIORE<br />

Emoseno<br />

mascellare<br />

omolaterale<br />

Ematoma ed<br />

enfisema dei<br />

tessuti molli


FRATTURE MASCELLARE SUPERIORE<br />

Emoseno<br />

mascellare<br />

bilaterale<br />

Ematoma ed<br />

enfisema dei<br />

tessuti molli


TERAPIE<br />

DELLE<br />

FRATTURE


RISTABILIRE CONDIZIONI GENERALI<br />

Difficoltà<br />

respiratorie<br />

Infezione<br />

Shock<br />

Tracheotomia<br />

Intubazione<br />

Terapia Antibiotica<br />

Toeletta ferita<br />

Antitetanica<br />

Riequilibrio volemia


TERAPIA DELLE<br />

FRATTURE<br />

Recupero delle condizioni<br />

morfologiche e funzionali antecedenti<br />

l’evento traumatico.


TERAPIA DELLE FRATTURE<br />

• Utilizzare tutti i frammenti ossei (se possibile)<br />

• Eliminare tutti i tessuti che a causa del danno<br />

traumatico subito non offrono sufficienti<br />

garanzie di sopravvivenza<br />

• Eliminare elementi dentari o radici che pescano<br />

nel focolaio di frattura


TERAPIA DELLE FRATTURE<br />

Negli individui in fase di crescita la<br />

normofunzione rappresenta un<br />

obiettivo da perseguire fin dalle fasi<br />

iniziali del trattamento


TERAPIA DELLE FRATTURE<br />

Riduzione<br />

Contenzione<br />

Manuale Immediata<br />

Progressiva con trazione continua<br />

Ferule o docce fissate ai singoli denti<br />

Osteosintesi con fili o placche<br />

In caso di cospicua perdita di sostanza possono utilizzarsi<br />

direttamente delle protesi metalliche definitive


Riduzione<br />

TERAPIA DELLE FRATTURE<br />

Contenzione<br />

Precoce (anestesia)<br />

Tardiva (trazione elastica su ferule metalicche)<br />

Incruenta (ferule con blocco rigido od elastico)<br />

Cruenta: osteosintesi (viti, fili o placche)


RIDUZIONE TARDIVA<br />

Trazione continua<br />

progressiva su ferule<br />

con elastici o fili<br />

metallici dopo che è<br />

intervenuta retrazione<br />

muscolare.


BLOCCAGGIO<br />

INTERMASCELLARE<br />

RIGIDO


Ripristino <strong>della</strong><br />

OCCLUSIONE ABITUALE cioè<br />

del reciproco rapporto di intercuspidazione<br />

<strong>della</strong> dentatura delle due arcate antecedente<br />

l’evento traumatico e suo mantenimento per<br />

un tempo sufficiente la formazione di un<br />

valido callo osseo.


FERULE<br />

Arco metallico con alloggiamenti, ganci o bottoni atti a<br />

trattenere fili metallici od elastici.


FERULE


TRATTAMENTO<br />

CHIRURGICO


TRATTAMENTO CHIRURGICO<br />

Indicazioni<br />

• <strong>Fratture</strong> retrodentali “sfavorevoli”<br />

• <strong>Fratture</strong> comminute<br />

• <strong>Fratture</strong> multiple<br />

• <strong>Fratture</strong> con perdita di sostanza<br />

• Pz Edentuli<br />

In ogni caso in cui il solo trattamento ortopedico<br />

risulta insufficiente (o controindicato)


OSTEOSINTESI<br />

Fissazione chirurgica dei monconi di frattura ossea allo scopo<br />

di ottenere la ricostruzione anatomica e la riabilitazione<br />

funzionale del segmento osseo trattato.<br />

1. Con filo metallico<br />

2. Con placca metallica<br />

3. Con chiodi “infibulazione”<br />

4. Cerchiaggio<br />

5. Contenzione trans-cutanea<br />

(extraorali)


OSTEOSINTESI A FILO METALLICO<br />

Riduzione <strong>della</strong> fratture<br />

Esecuzione dei fori<br />

Con frese lanceolate<br />

diametro proporzionale al filo<br />

in osso sano a sufficiente distanza dal focolaio di frattura<br />

(quando possibile almeno 1 cm)<br />

di direzione opportuna per favorire l’affrontamento dei<br />

frammenti all’atto dello stringere i fili<br />

Passaggio dei fili<br />

di dimensioni opportune per sede e funzione


OSTEOSINTESI A FILO METALLICO<br />

Attorcigliamento dei fili<br />

preceduto, quando programmato dal blocco<br />

intermascellare<br />

da iniziare a 3-4 cm dal punto di massima forza<br />

Serraggio dei fili<br />

non esasperato, poiché l’affrontamento, oltre un certo<br />

limite, non può essere migliorato mentre si può andare<br />

incontro a rottura del filo e del ponte osseo<br />

Accorciamento ed allocazione del torcione


OSTEOSINTESI CON PLACCA


OSTEOSINTESI CON PLACCA


OSTEOSINTESI CON PLACCA


FRATTURE CONDILARI<br />

Il metodo ortopedico può consentire una<br />

riduzione ottimale solo se il condilo non è<br />

fuoriuscito dalla cavità glenoidea.


FRATTURE CONDILARI<br />

Il ripristino dell’occlusione dentale non<br />

corrisponde quasi mai al riposizionamento<br />

del condilo.


FRATTURE CONDILARI<br />

Il ripristino anatomico <strong>della</strong> frattura non è<br />

necessario per un buon recupero<br />

funzionale.


FRATTURE CONDILARI<br />

Le principali metodiche terapeutiche<br />

adottate sono rappresentate da:<br />

• Terapia funzionale con trazioni elastiche<br />

propulsive<br />

• Attivatori occlusali


TERAPIA FUNZIONALE<br />

La terapia funzionale prevede il ripristino<br />

delle fisiologiche condizioni<br />

neuromuscolari antecedenti la patologia<br />

traumatica.


TERAPIA FUNZIONALE<br />

La terapia funzionale prevede, dopo alcuni (5-7)<br />

giorni di blocco volti al ripristino dell’occlusione,<br />

l’utilizzo, per un periodo variabile, di elastici<br />

propulsivi ancorati a ferule modificate, allo scopo<br />

di favorire la protrusione mandibolare.<br />

Basandosi sull’utilizzo di ferule metalliche<br />

consente un controllo sull’occlusione oltre che<br />

sulla funzione.


ATTIVATORI<br />

Gli attivatori agiscono a livello delle matrici<br />

funzionali periostali e capsulari.<br />

Modificano sia gli stimoli muscolari che gli spazi<br />

funzionali tramite la distrazione verticale del lato<br />

affetto finalizzata alla stimolazione del processo<br />

di rimo<strong>della</strong>mento condilare.


TRATTAMENTO CHIRURGICO<br />

Indicazioni assolute<br />

• Dislocazione del condilo fratturato nella<br />

fossa cranica media<br />

• Impedimento irreversibile ad una corretta<br />

funzione articolare<br />

• Impossibilità di ottenere un’occlusione<br />

adeguata<br />

• Presenza di corpi estranei


TRATTAMENTO CHIRURGICO<br />

Indicazioni relative<br />

• <strong>Fratture</strong> con angolo > 45° dei monconi<br />

• <strong>Fratture</strong> bicondilari in presenza di morso<br />

aperto<br />

• <strong>Fratture</strong> monocondilari o bicondilari<br />

quando la terapia funzionale non è indicata<br />

per ragioni mediche<br />

• <strong>Fratture</strong> mono o bicondilari associate ad<br />

altre fratture maxillo-facciali<br />

pluriframmentate


TRATTAMENTO CHIRURGICO<br />

Più è bassa la frattura, maggiore è<br />

l'indicazione al riposizionamento<br />

chirurgico, così come è direttamente<br />

proporzionale all'entità <strong>della</strong><br />

dislocazione.


FRATTURE FACCIALI<br />

III MEDIO<br />

Il ripristino dell’articolato dentale non<br />

significa il ripristino del profilo facciale,<br />

né quello delle funzioni olfattive, visive,<br />

respiratorie e fonatorie.


FRATTURE FACCIALI<br />

III MEDIO<br />

Il ripristino del<br />

combaciamento dentale<br />

rappresenta un criterio per una<br />

corretta riduzione.


Contenzione diretta<br />

CONTENZIONE<br />

FRATTURE III MEDIO<br />

al focolaio di frattura (a filo e/o placca)<br />

Contenzione indiretta<br />

sospensioni interne (a filo) annodate a<br />

monte delle linee di frattura


TRAUMI<br />

BALISTICI


TRAUMI BALISTICI<br />

Le fratture d’arma da fuoco dei mascellari<br />

identificano, quale momento etiologico,<br />

l’impatto di uno o più proiettili sulla struttura<br />

ossea, mediante la spinta provocata<br />

dall’espansione dei gas generati dalla<br />

combustione di polvere da sparo.


DINAMICI<br />

STATICI<br />

FATTORI BALISTICI<br />

Velocità<br />

Forza di pe<strong>net</strong>razione<br />

Calibro<br />

Peso<br />

Forma<br />

Struttura


Armi corte<br />

TIPI DI PROIETTILI<br />

Armi lunghe Carabine<br />

Proiettile unico Proiettili multipli<br />

Automatiche<br />

Revolvers<br />

Fucili da caccia


STRUTTURA DEL PROIETTILE<br />

1. Piombo nudo<br />

2. Semiblindato<br />

3. Blindato<br />

4. Espansivo


CIRCOSTANZE DETERMINANTI<br />

• Eventi bellici<br />

• Tentativi di omicidio<br />

• Tentativi di suicidio<br />

• Incidenti di caccia<br />

• Cause accidentali


Esposte<br />

Adeguata<br />

terapia di<br />

urgenza<br />

<strong>Fratture</strong><br />

balistiche<br />

Comminute<br />

Perdita di<br />

sostanza<br />

Difficoltà<br />

terapeutiche

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