N° 2 Anno XVIII (LVIII) ~ Aprile/Dicembre 2010 - Unione Nazionale ...

Sezione di SYDNEY
Dall’Australia
celebrazione del
25 Aprile
di Giulio Vidoni
In una soleggiata domenica
mattina di mezzo autunno
australiano, si sono dati
appuntamento sul sagrato della
Chiesa dei Cappuccini, molti ex
Militari Italiani, le loro
Famiglie, Amici ed Autorità,
per la “Ricorrenza del 25
Aprile”. Tra i Labari Associativi
di Combattenti, Gruppi d’Arma e
di Categoria presenti il Console
Generale d’Italia dott. Benedetto
Latteri e rappresentanti di
Comitati vari, anche Socioculturali.
Il “65°Anniversario fine
Seconda Guerra Mondiale e
Liberazione d’Italia” ha coinciso
con le Celebrazioni Australiane
dell’ANZAC Day – Alleanza
dell’Australia con la Nuova
Zelanda, fraternamente cementata
assieme in vari teatri di guerra,
come in Corea ove partecipò
anche l’Italia seppure in maniera
ospedaliera. La mesta Cerimonia
organizzata con l’apporto della
Sezione UNSI-SYDNEY è seguita
con la deposizione delle Corone
e fiori da parte delle Vedove ai
piedi dei Monumenti eretti quale
gratitudine ai Valorosi che hanno
Sentiero Tricolore 42
dato la vita alla Patria in difesa
dei valori di democrazia e libertà.
Sono seguiti i discorsi e la lettura
dei messaggi.
Un ricordo in versi da un Marinaio
“Un vecio marinaro dopo più
di 60 anni “nol xe bon de
desmentegar” la storia delle
torpediniere, piccole navi veloci
– le belle ed efficienti signorine
del mare. Questo è un racconto
di un passato che per ragioni
diverse è da molti dimenticato.”
...“Le torpediniere”
Quando spunta il sole
all’orizzonte
La torpediniera da ore è fuori
in mare, singola nave o convoglio,
su l’altra sponda deve scortare.
Arrivano gli Aerei, la
Torpediniera zig-zaga, spara
rabbiosa, vengono dai lati, da
poppa da prora, volano
tutt’intorno, cadono le bombe,
mitragliano a tutto andare, è un
inferno, un manicomio difficile da
descrivere o raccontare.
Gli Aerei se ne vanno, meno
alcuni finiti in mare, ci si guarda
intorno. Dal mitragliamento sei
morti e una ventina di feriti; c’è
da assistere e medicare.
Non c’è dottore, per loro poco
si può fare, a quei poveretti
soltanto conforto si cerca di dare.
Si arriva su l’altra sponda,
sbarcano morti e feriti, nuovo
personale viene a imbarcare, e la
stessa storia sta per ricominciare.
Per le torpediniere non c’è
sosta, non c’è riposo, singola nave
o convoglio, sempre pronte a
salpare.
Erano trentun le torpediniere
della classe Spica; ne sono
rimaste otto, le altre ventitre
riposano in fondo al mare, fra
queste anche la torpediniera
Antares...
“...Ex Secondo Capo
Meccanico Giovanni Munari,
membro equipaggio della
torpediniera Antares – 18 giugno
1940-28 maggio 1943” giorno
dell’affondamento. ”Medaglia di
Bronzo al V.M., 91 enne,
modellista di navi da guerra,
periodo bellico 1940-45. Da anni
Vice Presidente della Sezione
UNSI di SYDNEY...”
Yagoona – Sydney – Australia