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N° 2 Anno XVIII (LVIII) ~ Aprile/Dicembre 2010 - Unione Nazionale ...

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Breve, nella breve parabola<br />

dell’esistenza, la stagione della<br />

dolce gioventù, dimora del<br />

vigore fisico, luogo incantato<br />

dell’ardimento e dei sogni,<br />

attimo di eternità nel quale si<br />

forma tutta l’eredità esperienziale<br />

e si consuma la gloria della<br />

vita.<br />

Come per legge naturale,<br />

siamo portati a collegare ogni<br />

bella impresa, specie se dipendente<br />

dal vigore fisico, a questa<br />

primavera.<br />

E chi canta, celebra o, semplicemente,<br />

racconta l’atleta vittorioso,<br />

immancabilmente celebra<br />

e racconta lo splendore della<br />

gioventù.<br />

Sembra davvero impossibile e<br />

perfino oltraggioso al dio eludere<br />

Sentiero Tricolore 14<br />

LA BELLA SOLITUDINE<br />

di Goffredo Pinzuti<br />

l’inesorabile legge del tempo ed<br />

affidare ad altre età il fascino che<br />

ne promana.<br />

Malinconicamente penosa<br />

l’ostinata e presuntuosa ribellione<br />

allo sfiorire della vigoria fisica, il<br />

tentativo folle di rinverdire allori<br />

già cinti, per esempio, in<br />

SCHUMACHER ed in ARM-<br />

STRONG. Ed ha del mostruosamente<br />

portentoso la costante<br />

eccellenza delle prestazioni<br />

agonistiche del nostro poco più<br />

che trentenne simpatico Valentino<br />

ROSSI in una disciplina, nella<br />

quale prestanza fisica e gagliardia<br />

non sono determinanti.<br />

Che diremo, allora, di chi,<br />

ormai vegliardo, sfuggito, non sai<br />

come, all’inesorabile legge del<br />

tempo, custodisce tuttora tale<br />

un’efficienza fisica da permettersi<br />

non solo di gareggiare ma, in bella<br />

solitudine, superati gli antagonisti,<br />

ripetutamente coronarsi d’alloro?<br />

Eretto sul podio più alto, anche<br />

il giovane atleta vittorioso è solo.<br />

Pura gioia e sguardo invaso<br />

d’immenso celebrano, in lui e per<br />

lui, la vittoria. E a noi suoi ammiratori,<br />

un sentimento inconfessato<br />

quasi malignamente<br />

irrispettoso delle meritorietà dei<br />

valori secondi e terzi, ci ribadisce<br />

sbrigativamente che il primo è il<br />

primo: - è tutto - e già il secondo<br />

è nulla.<br />

Altra la solitudine del vegliardo<br />

vittorioso.<br />

Eretto, ben piantato su solide<br />

gambe atletiche, sul podio più<br />

alto. La naturalissima compostezza<br />

tradisce una militarità<br />

vissuta ed il largo aperto saluto<br />

denota sicurezza ed ispira<br />

simpatia.<br />

La solitudine che lo affianca a<br />

destra ed a sinistra, ingigantendo<br />

la sua figura, ci fornisce la vera<br />

misura della sua grandezza<br />

atletica.<br />

Una solitudine, in verità,<br />

abitata da coloro che avrebbero<br />

pur voluto competere con il<br />

terribile vegliardo, ma che, vinti<br />

anche dal caldo torrido, non<br />

hanno osato affrontare l’implacabile,<br />

sicura e stilisticamente<br />

perfetta cadenza ritmica della sua<br />

inimitabile “marcia”<br />

All’età di 91 anni sono<br />

estremamente rari, pur a livello<br />

planetario, coloro che possano<br />

permettersi non già di gareggiare<br />

in una disciplina tanto faticosa—

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