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Infante Tra facebook e twitter risorse per la famiglia.pdf - Aiart

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”<strong>Tra</strong> Facebook e Twitter:<br />

<strong>risorse</strong> i <strong>per</strong> <strong>la</strong> l <strong>famiglia</strong>” f i li ”<br />

Corso di nazionale di formazione AIART<br />

Hotel Sporting - Rimini<br />

11 Dicembre 2010<br />

Domenico <strong>Infante</strong><br />

1


Intervista al prof. Paolo Peverini, docente di Semiotica del<strong>la</strong><br />

comunicazione co u ca o e visiva s a aal<strong>la</strong> a facoltà aco tà ddi Sc Scienze e e po politiche t c e de del<strong>la</strong> a<br />

Luiss 'Guido Carli' di Roma da Avvenire 17/11/10<br />

• I nuovi media in realtà 'appartengono' appartengono ai giovani giovani.<br />

Lei <strong>per</strong>ò pensa sia necessario farli conoscere<br />

meglio anche ai genitori?<br />

Certo. Il compito che spetta alle famiglie è molto<br />

importante: devono imparare a osservare con sguardo<br />

acuto i fenomeni del<strong>la</strong> comunicazione, capire come<br />

nascono e quindi comprendere meglio come educare i<br />

figli a viverli in maniera consapevole. Occorre<br />

insomma sviluppare uno sguardo critico e rendersi<br />

conto di quanto possano essere complesse le logiche<br />

del<strong>la</strong> comunicazione<br />

comunicazione.<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 2


“The social network”<br />

• Il film “The social network”, campione d’incassi negli<br />

Stati Uniti, Uniti presentato al recente festival del cinema di<br />

Roma nel<strong>la</strong> sezione eventi speciali, racconta <strong>la</strong> storia<br />

autentica dell dell’invenzione invenzione di Facebook da parte di<br />

alcuni compagni di college tra cui Mark Zuckerberg,<br />

che <strong>per</strong>ò ben presto tradisce il gruppo considerandolo<br />

un ostacolo al veloce sviluppo del<strong>la</strong> piattaforma. Il film<br />

termina con lo stesso Zuckemberg Zuckemberg, ormai<br />

multimiliardario e famoso in tutto il mondo,<br />

condannato al<strong>la</strong> solitudine solitudine, senza amici amici,<br />

costretto anch’egli a ricorrere a Facebook <strong>per</strong><br />

contattare <strong>la</strong> ragazza di cui è innamorato<br />

innamorato.<br />

(da Avvenire 2/11/10) Domenico <strong>Infante</strong> 3


Ormai è ufficiale:<br />

• Il web ha su<strong>per</strong>ato <strong>la</strong> tv come mezzo di<br />

comunicazione preferito dai giovani giovani. Lo rive<strong>la</strong> una<br />

ricerca – Abitudini e Stili di vita degli adolescenti –<br />

condotta dal<strong>la</strong> Società Italiana di Pediatria Pediatria, che ha<br />

rive<strong>la</strong>to che i ragazzi compresi tra i 12 e i 14 anni d’età<br />

preferiscono Facebook e YouTube al<strong>la</strong> televisione e<br />

quelli che non hanno un account sul famoso social<br />

network sono ormai una “specie specie rara” rara .<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 4


Cambiamenti nei modelli di<br />

comunicazione<br />

•“Le nuove tecnologie g digitali g stanno<br />

determinando cambiamenti fondamentali nei<br />

modelli di comunicazione e nei rapporti pp umani.<br />

Questi cambiamenti sono partico<strong>la</strong>rmente<br />

evidenti tra i giovani g che sono cresciuti in stretto<br />

contatto con queste nuove tecniche di<br />

comunicazione e si sentono quindi q a loro agio g in<br />

un mondo digitale che spesso sembra invece<br />

estraneo a quanti q di noi, , adulti… ”.<br />

(Benedetto XVI 43^ GMCS)<br />

Domenico <strong>Infante</strong><br />

5


I Social network<br />

• Il social i l network t k è costituito tit it dda un gruppo di <strong>per</strong>sone<br />

a<strong>per</strong>te a condividere pensieri, conoscenze, ma anche<br />

pezzi iddel<strong>la</strong> ll lloro vita. it<br />

• Ma qual è <strong>la</strong> diversità tra socializzazione in un social<br />

network e quel<strong>la</strong> reale di ogni giorno?<br />

• Le <strong>per</strong>sone, p , attraverso un sistema tecnologico g<br />

mediale, possono conoscersi , incontrarsi e tenere<br />

vive le re<strong>la</strong>zioni anche senza vedersi e sentirsi, ,<br />

<strong>per</strong>sino senza incontrarsi realmente.<br />

• Questa partico<strong>la</strong>rità dà il vantaggio di rimanere in<br />

costante contatto anche con <strong>per</strong>sone lontane e<br />

<strong>la</strong>vorare in equipe senza<br />

problemi.<br />

6


Bisogni, conoscenza<br />

• I social network consentono di entrare nel<strong>la</strong> vita degli<br />

altri e <strong>per</strong>mettono agli altri di entrare nel<strong>la</strong> propria. Ma<br />

gli altri non sono tutti ma coloro con i quali si decide di<br />

stabilire una re<strong>la</strong>zione.<br />

• Si entra nei social network <strong>per</strong> il bisogno di conoscere<br />

e farsi conoscere stringendo g un’amicizia che corre il<br />

rischio, <strong>per</strong>ò, di essere su<strong>per</strong>ficiale, di essere<br />

semplice p comunicazione di sé con esibizionismo, di<br />

essere voglia di voyerismo.<br />

• Ma <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione umana non è un gioco e richiede<br />

tempo, conoscenza diretta ed un contatto nel<strong>la</strong> realtà.<br />

• L' L idea di fondo dei social network è proprio quel<strong>la</strong> di<br />

addomesticare il web e restringerlo ai propri bisogni.


La comunicazione nei social network<br />

• E’ svinco<strong>la</strong>ta da limiti spazio-temporali.<br />

• Ha carattere retico<strong>la</strong>re retico<strong>la</strong>re, scambio molti-molti<br />

molti-molti.<br />

• E’ autentica, inclusiva, empatica, vibrante<br />

• Si possono allestire forme di condivisione e<br />

visibilità del <strong>la</strong>voro dei singoli.<br />

• La comunità dialogica può sempre<br />

espandersi.<br />

• Favorisce le aggregazioni territoriali.<br />

• Consente l’organizzazione.<br />

l’organizzazione<br />

Domenico <strong>Infante</strong><br />

8


Uso del social network<br />

• A frequentare rego<strong>la</strong>rmente i social<br />

network, è èil66,7% il 66,7% degli adolescenti, con una<br />

prevalenza delle ragazze (59%) sui ragazzi (48%).<br />

• I giovani oggi navigano 3 3’ sui siti normali e 25 25’ sui<br />

social network<br />

• I giovani hanno <strong>la</strong> tendenza a rive<strong>la</strong>re molti<br />

dettagli <strong>per</strong>sonali nei profili:<br />

il 74% dichiara di riportare il vero nome<br />

il 61% posta proprie foto<br />

il 57% dà l’indirizzo l indirizzo e-mail<br />

il 48% il cognome<br />

il 18% il nome del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong><br />

9


I principali portali di social network<br />

SSource: comScore S WWorld ld MMetrix t i<br />

Total Unique Visitors (000)<br />

Jun Jun-2007 2007 Jun Jun-2008 2008 % Change 2009<br />

Total Internet : Total Audience 778,310 860,514 11%<br />

Social Networking 464 464,437 437 580 580,510 510 25%<br />

FACEBOOK.COM 52,167 132,105 153%<br />

MYSPACE.COM 114,147 117,582 3% 253<br />

HI5.COM 28,174 56,367 100%<br />

FRIENDSTER.COM 24,675 37,080 50%<br />

Orkut 24,120 34,028 41%<br />

BEBO.COM 18,200 24,017 32%<br />

Sk Skyrock k NNetwork t k 17 17,638 638 21 21,041 041 19%<br />

Twitter.com a luglio 08 2,218 a luglio 09 23,284 a gennaio 2010 100,00 (1400%)<br />

NB a Gennaio 2010 Facebook nel mondo ha raggiunto 400 mln di utenti di cui circa 100 mln<br />

di utenti da cellu<strong>la</strong>re. Oggi ha su<strong>per</strong>ato i 500 milioni di utenti.<br />

A fine Ottobre 2010 Facebook in Italia ha raggiunto 17 mln di utenti<br />

200


Cambia il mondo dell'informazione<br />

• Venticinque milioni di utenti, di cui una buona<br />

<strong>per</strong>centuale è rappresentata dai giovani, non<br />

vedono più <strong>la</strong> rete come semplice piazza virtuale<br />

<strong>per</strong> fare nuove amicizie o scambiare opinioni e<br />

foto, bensì come una vera e propria finestra<br />

informativa su ciò che accade nel proprio Paese e<br />

nel resto del mondo e questo, specie nel momento<br />

in cui si verificano fatti di una certa importanza<br />

quali, ultimo in ordine di tempo, il delitto di<br />

Avetrana.<br />

(Dal sito Key4biz del15 novembre 2010)<br />

11


Che cosa è Facebook?<br />

•E’ un derivato molto evoluto del blog; g;<br />

•La scrittura ha <strong>per</strong>so il suo ruolo principale e<br />

protagonista protagonista, c’è cè tanto altro;<br />

•Contiene informazioni sulle proprie attività e<br />

preferenze preferenze, <strong>la</strong>sciando agli amici <strong>la</strong> possibilità<br />

di commentare;<br />

•Aumentano i contenuti multimediali;<br />

•I tanti ta t racconti acco t delle de e pagine pag e del de bblog og sono so o<br />

sostituiti da album fotografici, video e<br />

applicazioni;<br />

12<br />

•L’aspetto re<strong>la</strong>zionale si rafforza.


Facebook: Su di me si può essere<br />

presenti in tre diversi modi<br />

(Prof. Francesco Micali, es<strong>per</strong>to in new media)<br />

13


Bacheca di Facebook


Entrare in Facebook<br />

• Iscriversi a Facebook è semplice.<br />

• Basta inserire <strong>la</strong> propria p p e-mail, , scegliere g una<br />

password ed entrare nel sistema <strong>per</strong> cercare gli amici.<br />

• Nel proprio profilo si riporta il proprio nome e<br />

cognome, <strong>la</strong> propria foto; non ha senso l’anonimato in<br />

un social network che è nato <strong>per</strong> cercare i propri<br />

amici. La condivisione è possibile esponendo quello<br />

che si è realmente.<br />

• E’ possibile disiscriversi da Facebook ma rimane il<br />

fatto che le tracce <strong>la</strong>sciate sui profili di altre <strong>per</strong>sone<br />

non potranno essere cancel<strong>la</strong>te. In questo senso <strong>la</strong><br />

propria identità rimarrà in rete fino a quando un amico<br />

con cui si è entrati in contatto sarà ancora iscritto. 15


Cosa si condivide con gli amici<br />

• Si condivide ciò che è inserito nel proprio profilo. Il<br />

profilo contiene molti elementi gestiti da una serie di<br />

applicazioni. Gli elementi base sono: foto e account<br />

• AAccanto t al<strong>la</strong> ll ffoto t ci i sono l<strong>la</strong> bbacheca h ( (o wall), ll) lle iinfo f e<br />

le foto più svariate. Le info esprimono ciò che l’utente<br />

vuol l di dire di sé, é i ddati ti di stato t t (d (dati ti anagrafici, fi i<br />

professione, istruzione, passioni, ecc.).<br />

• La wall è il cuore di ogni profilo. Nel<strong>la</strong> wall si scrive ciò<br />

che si sta facendo, ciò che si vuole esprimere, ciò che<br />

si sente, usando frasi brevi da comunicare in maniera<br />

pubblica agli amici.<br />

16


Cosa stai facendo?<br />

• QQuesta t è <strong>la</strong> l ddomanda d più iù iimportante t t di FFacebook. b k<br />

Essa attiva <strong>la</strong> conversazione <strong>per</strong>ché gli amici possono<br />

commentare t una certa t situazione it i di stato. t t<br />

• 13 milioni di <strong>per</strong>sone aggiornano il proprio stato<br />

almeno una volta al giorno.<br />

• Ogni g mese vengono g caricate 700 mln di immagini g ( (in<br />

totale sono 10 mld), 4 mln di video, 15 mln tra note,<br />

link e post p vari. Le applicazioni pp sono 500 mi<strong>la</strong> e ppiù.<br />

• Ogni elemento aggiunto al proprio profilo costruisce<br />

un pezzo del<strong>la</strong> propria identità che a volte viene<br />

“forzata” allo scopo di sembrare più<br />

gradevoli gradevoli, accettabili accettabili, desiderabili<br />

desiderabili.<br />

(Dal libro Web 2.0 di Padre Antonio Spadaro) 17


Funzioni di Facebook<br />

• E’ E possibile formare dei gruppi di interesse che<br />

consentono di aggregare amici e amici degli amici.<br />

• Si può comunicare tra amici tramite e-mail che<br />

possono raggiungere migliaia di <strong>per</strong>sone<br />

contemporaneamente. Oggi prevale questa modalità.<br />

• Facebook consente di dare voce e visibilità a eventi (2 (<br />

milioni al mese) e al<strong>la</strong> pubblicità (che si trova nel<strong>la</strong><br />

colonna a dx del<strong>la</strong> bacheca). )<br />

• Facebook non è non un’associazione fi<strong>la</strong>ntropica e <strong>la</strong><br />

pubblicità sta ad indicare che Facebook è una società<br />

che mira a creare profitti.<br />

18


Amici, <strong>per</strong>ché e come?<br />

• Nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zioni su Facebook, si cerca di apparire<br />

estroversi, amati, richiesti, socialmente attraenti e<br />

tutto <strong>per</strong> cercare di “adescare” più amici possibili <strong>per</strong><br />

ottenere un certo “rango”.<br />

• Troppi amici fanno <strong>per</strong>dere di significato Facebook<br />

che diventa solo un elenco digitale g di indirizzi. D’altra<br />

parte pochi amici lo renderebbero inutile <strong>per</strong>ché ci si<br />

può p vedere e sentire ppiù<br />

facilmente.<br />

• Perciò è necessario un certo equilibrio.<br />

• In realtà Facebook, Facebook <strong>per</strong> le sue caratteristiche sociali e<br />

re<strong>la</strong>zionali, darà sempre più dinamicità al web<br />

rubando spazio al<strong>la</strong> tipologia tradizionale del<strong>la</strong><br />

navigazione in internet. (Da Web 2.0 di Padre Antonio Spadaro) 19


Facebook trasforma <strong>la</strong> Rete<br />

• Una nuova antropologia digitale va emergendo: con i<br />

social network le <strong>per</strong>sone e i loro rapporti sono<br />

sempre più al centro delle re<strong>la</strong>zioni, Facebook è<br />

importante non <strong>per</strong> i servizi che fornisce ma <strong>per</strong> il<br />

contributo libero di tutti i partecipanti nel<strong>la</strong> condivisione<br />

dei contenuti in maniera sincronica.<br />

• La novità sta nel fatto che internet era nei fatti una rete<br />

di pagine e contenuti e non di <strong>per</strong>sone; le <strong>per</strong>sone<br />

potevano contattarsi e dialogare<br />

tra loro ma non con una moltitudine<br />

nel web sincronicamente.<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 20


Che cosa è Twitter?<br />

• E’ una forma di socializzazione <strong>la</strong>nciata nel 2006;<br />

testualmente significa “cinguettio”. cinguettio .<br />

• Questo sistema di comunicazione consente di inviare,<br />

da un computer o da uno smartphone smartphone, un messaggio messaggio,<br />

detto “tweet”, di lunghezza massima di 140 caratteri.<br />

• Ovviamente Ovviamente, trattandosi di messaggi di testo brevi e<br />

leggeri, possono raggiungere subito il mittente ma,<br />

soprattutto soprattutto, possono essere spediti in maniera veloce<br />

da qualunque posto ci si trovi.<br />

• PPeraltro, l TTwitter, i come FFacebook, b k h ha un’applicazione<br />

’ li i<br />

che consente di “geolocalizzare” l’utente.<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 21


I vantaggi<br />

• Twitter, <strong>per</strong> le sue caratteristiche di leggerezza simili<br />

ai blog g ed agli g SMS, consente di inviare dei testi<br />

contemporaneamente a migliaia di <strong>per</strong>sone,<br />

di stare in contatto continuo con tutti quelli<br />

che si desidera, attraverso invio di “cinguettii”.<br />

• LLa diff differenza di TTwitter itt dda FFacebook b k sta t nel l ffatto tt che, h<br />

al<strong>la</strong> domanda “cosa stai facendo”, su Facebook si può<br />

commentare <strong>la</strong> domanda domanda, ssu TTwitter, itter in invece, ece si<br />

risponde interagendo in maniera diretta, in modo<br />

privato o pubblico pubblico.<br />

• Twitter nasce proprio dall’idea di rendere partecipi gli<br />

altri del<strong>la</strong> propria vita, istante <strong>per</strong> istante, cinguettando<br />

22<br />

al mondo delle proprie re<strong>la</strong>zioni.


Bacheca di Twitter<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 23


La crescita di Twitter<br />

• Twitter è in continua crescita; durante l’arco di<br />

un anno, anno su Facebook il tempo speso è<br />

cresciuto del 700%, su Twitter del 3700%.<br />

• Gli utenti di Twitter appartengono ad una fascia<br />

di età tra 25 e 50 anni; ;g gli adolescenti non sono<br />

presenti, forse <strong>per</strong>ché non interessati.<br />

• Allo stato attuale attuale, nel mondo vengono inviati<br />

oltre 230 tweets al secondo.<br />

(Dal libro Web 2.0 di Padre Antonio Spadaro)<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 24


Perché questa crescita di Twitter?<br />

• Il primo motivo è da attribuire al<strong>la</strong> semplicità di <strong>twitter</strong>,<br />

ma anche al<strong>la</strong> versatilità e all’adattabilità ai vari<br />

bisogni, al luogo e al<strong>la</strong> situazione in cui ci si trova. Si<br />

può scegliere di volta in volta <strong>la</strong> modalità di ricevere e<br />

mandare messaggi.<br />

• Twitter può p assumere varie valenze: ppuò<br />

essere<br />

instant messaging (tipo chat), SMS, blog. In effetti<br />

deriva direttamente dal blog g e, come tale, p<strong>per</strong>mette<br />

di<br />

creare, scambiare notizie, idee, concetti.<br />

• Tre sono i requisiti principali di Twitter: ubiquità,<br />

rapidità e semplicità <strong>per</strong> cui, senza interrom<strong>per</strong>e ciò<br />

che si sta facendo, si può ricevere ed inviare<br />

messaggi come in un flusso continuo. 25


Le potenzialità di Twitter<br />

• UUno ddei i vantaggi t i di TTwitter itt è di servirsi i i ddel<strong>la</strong> ll piattaforma i tt f TTumblr bl<br />

che consente di creare un tumblelog cioè offrendo sia <strong>la</strong><br />

piattaforma software che lo spazio web necessario necessario. In pratica è<br />

possibile segna<strong>la</strong>re articoli, discussioni, video e immagini in un<br />

singolo tweet, tipica dei blog. Quindi Twitter è anche un motore<br />

di ricerca, come Google.<br />

• Ma Google ricerca le notizie secondo il cosiddetto "effetto San<br />

Matteo”, cioè le pagine che sono più cliccate, mentre Twitter<br />

offre agli utenti ciò che gli stessi cercano su quello che si<br />

stanno dicendo. dicendo<br />

• Twitter ha tante altre applicazioni che sono create e sviluppate<br />

dagli stessi utenti i quali, quali da consumatori di un servizio servizio,<br />

diventano innovatori di una piattaforma che da semplice, come<br />

sostanzialmente è, diventa un sistema di comunicazione<br />

complesso.<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 26


Yes, I Twitter and Facebook<br />

• Si può essere talmente fanatici (o addicted) dei social networks al punto da<br />

arrivare a sospendere, durante le nozze, il momento del si, <strong>per</strong> “cinguettare”<br />

sul proprio cellu<strong>la</strong>re che ci si sta sposando?<br />

• La risposta è si, visto che è già successo. Non appena dichiarati marito e<br />

moglie, lo sposo, Dana Hanna, non bacia <strong>la</strong> sposa, ma tira fuori dal<strong>la</strong> tasca il<br />

cellu<strong>la</strong>re ll l si i collega ll a FFacebook b k <strong>per</strong> aggiornare i il suo stato, t t d da “fid “fidanzato” t ” a<br />

“sposato”, poi invia anche un messaggio a Twitter: “Sono all’altare con <strong>Tra</strong>cy<br />

Page e un secondo fa lei è diventata mia moglie! Devo andare, è ora che<br />

baci <strong>la</strong> sposa.”<br />

• Le nozze ora, come nello stile degli sposi, sono su YouTube, dove<br />

l’interessato l interessato spiega: “Ho Ho molti familiari qua e là nel Paese e tutti usiamo<br />

Facebook <strong>per</strong> rimanere in contatto. Quando <strong>Tra</strong>cy ed io ci siamo fidanzati,<br />

molti di loro hanno saputo del<strong>la</strong> cosa via Facebook, <strong>per</strong>ché abbiamo<br />

aggiornato il nostro stato stato” .<br />

• “Non ho sorpreso solo gli ospiti – dice ancora lo sposino – ma anche <strong>Tra</strong>cy,<br />

quando ho tirato fuori il cellu<strong>la</strong>re ed ho postato su Facebook e su Twitter.<br />

L’ho fatto solo <strong>per</strong> fare un gesto simpatico – in realtà noi non “feisbukkiamo”<br />

poi così tanto…!<br />

27<br />

(<strong>Tra</strong>tto dal sito Newslite)


In definitiva<br />

• SSecondo d PPadre d AAntonio t i SSpadaro d “T “Twitter, itt con i suoi i<br />

piccoli cinguettii, porta le <strong>per</strong>sone dentro <strong>la</strong> vita e <strong>la</strong><br />

storia t i degli d li altri, lt i creando d un ambiente bi t che h<br />

emotivamente ha il calore di una narrazione. In un<br />

mondo d sempre più iù strango<strong>la</strong>to t l t dda ritmi it i ffrenetici ti i ddel<strong>la</strong> ll<br />

vita, e da una mentalità calco<strong>la</strong>trice e pragmatica, il<br />

bi bisogno di raccontare t e di sentirsi ti i raccontare, t via i<br />

Twitter, che cosa si sta mangiando a co<strong>la</strong>zione, o<br />

qualunque l altro lt partico<strong>la</strong>re ti l iinsignificante i ifi t ddel<strong>la</strong> ll propria i<br />

vita, paradossalmente può diventare una possibilità in<br />

più iù <strong>per</strong> ttestimoniare ti i che h il senso ddel<strong>la</strong> ll nostra t<br />

esistenza si gioca in realtà su piccole cose e sul<strong>la</strong><br />

condivisione di i i ddel<strong>la</strong> ll realtà”. ltà”<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 28


Regole sull’uso consapevole del<strong>la</strong> rete<br />

dal garante del<strong>la</strong> privacy<br />

• autogoverno: pensarci bene prima di pubblicare<br />

propri i ddati ti <strong>per</strong>sonali li ( (soprattutto tt tt nome, iindirizzo, di i<br />

numero di telefono) in un profilo utente;<br />

• uso consapevole: astenersi da pubblicare<br />

informazioni <strong>per</strong>sonali e foto re<strong>la</strong>tive ad altri senza il<br />

loro consenso;<br />

• login e password: usare login e password diversi da<br />

quelli utilizzati su altri siti web;<br />

• essere informati: informarsi su chi gestisce il servizio<br />

e quali garanzie dà il fornitore del servizio rispetto al<br />

trattamento dei dati <strong>per</strong>sonali <strong>per</strong>sonali. Utilizzare impostazioni<br />

orientate al<strong>la</strong> privacy, limitando al massimo <strong>la</strong><br />

disponibilità p di informazioni, soprattutto p rispetto p al<strong>la</strong><br />

re<strong>per</strong>ibilità dei dati da parte dei motori di ricerca.<br />

29


Privacy<br />

• TTuttavia, tt i è necessario i precisare i alcune l cose<br />

importanti: una volta caricate le proprie foto, i<br />

pensieri, i i i nomi i di <strong>per</strong>sone,ecc. Facebook, F b k ne<br />

diviene di fatto proprietario, tanto da poterle usare<br />

senza alcun l consenso e anche h <strong>per</strong> fini fi i<br />

commerciali . Conoscere in dettaglio il profilo, le<br />

abitudini, bit di i gli li interessi i t i degli d li utenti, t ti <strong>per</strong> aziende i d<br />

come Facebook, significa poterle analizzare e<br />

rivenderle i d l ad d altre lt aziende. i d<br />

• Molte <strong>per</strong>sone che creano il proprio profilo su un<br />

social network, spesso, ignorano che le<br />

informazioni immesse sono raggiungibili<br />

attraverso i motori di ricerca.<br />

30


Attenzione ai post fasulli<br />

• Gli utenti Facebook devono stare in guardia<br />

<strong>per</strong>ché p ppotrebbero trovare un ppost<br />

sul<strong>la</strong> loro<br />

bacheca o ricevere una notifica inviati da<br />

qualche amico - anche lui vittima inconsapevole<br />

- che invita a instal<strong>la</strong>re l'applicazione fasul<strong>la</strong> tra<br />

fi finte t rassicurazioni i i i circa i l' l'affidabilità ffid bilità<br />

dell'applicazione stessa.<br />

Domenico <strong>Infante</strong><br />

31


Attenzione ai falsi profili<br />

• Basta <strong>la</strong> foto, il nome e qualche informazione<br />

sul<strong>la</strong> vita di una <strong>per</strong>sona p p<strong>per</strong> impadronirsi p on<br />

line del<strong>la</strong> sua identità. Sono già molti i casi di<br />

attori attori, politici, politici <strong>per</strong>sone pubbliche pubbliche, ma anche di<br />

gente comune, che hanno trovato su social<br />

network t k e blog bl <strong>la</strong> l propria i id identità tità gestita tit dda altri. lt i<br />

32


Dalle condizioni d’uso di Facebook sappiamo questo:<br />

• 1.Non inviare o pubblicare in altro modo comunicazioni commerciali non autorizzate (ad<br />

esempio spam) ad altri utenti su Facebook Facebook.<br />

• 2.Non raccogliere contenuti o informazioni degli utenti, né accedere in altro modo a Facebook,<br />

usando strumenti automatizzati (come bot di raccolta, robot, spider o scra<strong>per</strong>) senza <strong>la</strong> nostra<br />

autorizzazione.<br />

• 3.Non intraprendere azioni di marketing multi-livello illegali, ad esempio schemi piramidali, su<br />

Facebook.<br />

• 4.Non caricare virus o altri codici dannosi.<br />

• 5.Non cercare di ottenere informazioni di accesso o accedere ad account di altri utenti.<br />

• 6.Non denigrare, intimidire o molestare altri utenti.<br />

• 7.Non pubblicare contenuti che incitino all’odio, minatori, pornografici, con immagini di<br />

nudo o altri contenuti grafici o con violenza gratuita.<br />

• 8.Non sviluppare o utilizzare applicazioni di terzi che contengano, pubblicizzino o<br />

commercializzino in altro modo contenuti corre<strong>la</strong>ti all’alcol o comunque rivolti ad un pubblico<br />

adulto d lt senza lle ddovute t restrizioni t i i i di età. tà<br />

• 9.Non offrire gare, offerte o concorsi a premi (“promozioni”) su Facebook senza disporre del<br />

nostro consenso scritto. In caso di autorizzazione da parte nostra, l’utente è pienamente<br />

responsabile del<strong>la</strong> promozione e si atterrà alle nostre Linee guida sulle promozioni eatuttele e a tutte le<br />

leggi applicabili.<br />

• 10.Non usare Facebook <strong>per</strong> scopi illegali, ingannevoli, malevoli o discriminatori.<br />

• 11.Non intraprendere azioni che possano impedire, sovraccaricare o compromettere il corretto<br />

funzionamento di Facebook, ad esempio con un attacco di negazione del servizio.<br />

• 12.Non favorire o incoraggiare alcuna vio<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> presente Dichiarazione.<br />

33<br />

Blob Catepol 3.0


Distacco dal<strong>la</strong> realtà<br />

• Uno dei rischi più concreti <strong>per</strong> chi naviga nei social<br />

network è quello di <strong>per</strong>cepire un’intimità un intimità apparente apparente, e<br />

questa anche tra <strong>per</strong>sone che si conoscono,<br />

attraverso il trovarsi senza comunicare comunicare, socializzando<br />

in maniera individualistica.<br />

• Purtroppo <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione fatta di rapporti umani ,oggi, oggi è<br />

di fatto su<strong>per</strong>ata da una realtà mediata<br />

tecnologicamente che può portare in un futuro ad una<br />

nuova antropologia.<br />

• MMa questa t realtà ltà di digitale it l rimane i un fatto f tt concreto t<br />

non eludibile e trascurabile.<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 34


Desiderio di vo<strong>la</strong>re<br />

“Il desiderio di connessione e l’istinto di<br />

comunicazione, , che sono così scontati<br />

nel<strong>la</strong> cultura contemporanea, non sono in<br />

verità che manifestazioni moderne del<strong>la</strong><br />

fondamentale e costante propensione degli<br />

esseri i umani i ad d andare d oltre lt se stessi t i <strong>per</strong><br />

entrare in rapporto con gli altri”.<br />

(Papa Benedetto XVI messaggio del<strong>la</strong> 43^ GMCS)<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 35


Non si può rimanere indifferenti<br />

• Twitter e Facebook possono essere sia un modo <strong>per</strong> <strong>per</strong>dere<br />

tempo e <strong>per</strong> alienarsi dal<strong>la</strong> propria vita in una marea di<br />

messaggi inviati e ricevuti, sia un modo nuovo <strong>per</strong> tenere vive<br />

le re<strong>la</strong>zioni, <strong>per</strong> comunicare meglio e <strong>per</strong> essere informati in<br />

una maniera più efficace.<br />

• Rispetto a questa nuova realtà tecnologica, non si può<br />

rimanere indifferenti o peggio dare un giudizio negativo, bensì<br />

occorre un approccio concreto in termini educativi <strong>per</strong>ché<br />

bisogna aiutare i giovani a sa<strong>per</strong> integrare <strong>la</strong> vita<br />

quotidiana con le potenzialità che ci vengono offerte<br />

dall’ambiente virtuale. La Rete è virtuosa se non è intesa<br />

come sostituto alienante del<strong>la</strong> realtà, ma se arricchisce di<br />

potenzialità <strong>la</strong> vita attuale, reale, anche <strong>la</strong> vita di re<strong>la</strong>zione.<br />

(Prof.ssa Chiara D’Alessio - ADOLESCENZA. UN PROGETTO PER CRESCERE)<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 36


Gli educatori<br />

• Gli educatori non devono dimenticare che <strong>la</strong> Rete è un<br />

fatto fatto, una realtà viva <strong>per</strong> molti giovani: fa ormai parte<br />

del<strong>la</strong> vita quotidiana di molte <strong>per</strong>sone. E <strong>la</strong> tecnologia<br />

sempre di più sarà integrata con <strong>la</strong> nostra vita<br />

ordinaria, divenendo anche sempre più invisibile.<br />

• SSe una volta lt era necessario i collegarsi ll i con un<br />

computer, oggi basta un telefonino <strong>per</strong> essere<br />

connessi iiin rete. t<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 37


Demarcazione<br />

• La novità non va affrontata col sospetto, ma con <strong>la</strong><br />

consapevolezza delle opportunità che presentano<br />

<strong>per</strong>ò anche dei rischi.<br />

• Bisogna g convincersi che <strong>la</strong><br />

vita di ogni giorno non può<br />

scindersi tra vita reale,<br />

concreta e vita mediata<br />

dalle tecnologie g digitali: g le<br />

due dimensioni devono<br />

integrarsi g in una vita di<br />

re<strong>la</strong>zioni armoniche in cui i<br />

genitori g hanno un<br />

compito niente affatto<br />

secondario.<br />

38


L'approccio all'apprendimento dei<br />

giovani i i nei i social i l network t k<br />

• imparano con estremo interesse ed<br />

impegno<br />

• fanno tutta <strong>la</strong> fatica che serve <strong>per</strong> imparare<br />

• apprendono in modo auto-diretto<br />

• apprendono <strong>per</strong> uno scopo<br />

• apprendono in connessione con altri<br />

• sanno monitorare il proprio apprendimento<br />

• sono riconosciuti i i ti all'interno ll'i t del<strong>la</strong> d ll propria i<br />

comunità <strong>per</strong> ciò che sanno.<br />

(Fonte: Blog di Gianni Marconato)<br />

Domenico <strong>Infante</strong><br />

39


Domande a genitori e insegnanti<br />

• Si comportano così anche a scuo<strong>la</strong>?<br />

• Se no, no come è ovvio, ovvio <strong>per</strong>chè?<br />

• Perchè non sono interessati a nul<strong>la</strong>?<br />

• Perchè non hanno voglia di imparare?<br />

• Perchè non hanno un "metodo di studio"?<br />

• PPerchè hè non vogliono li fare f fatica? f ti ?<br />

• Perchè non sono determinati?<br />

• Perchè hanno, nel migliore dei casi, limitate abilità<br />

cognitive e metacognitive?<br />

• Mi si dirà: <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> è <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong>; <strong>la</strong> vita fuori è un<br />

altra cosa.<br />

(Fonte: Blog di Gianni Marconato)<br />

Domenico <strong>Infante</strong><br />

40


I figli non devono essere spiati<br />

• Gli es<strong>per</strong>ti sono tutti d’accordo sul fatto che in nessun<br />

modo i loro figli debbano essere spiati, poiché è<br />

chiaro il fatto che qualche post pubblicato possa<br />

essere facilmente frainteso o se ne capisca un<br />

significato diverso <strong>per</strong>chè non si conosce a fondo il<br />

linguaggio dei giovani.<br />

• La cosa più giusta sarebbe quel<strong>la</strong> di dialogare coi<br />

propri p p figli g e spiegar p g loro che dare troppe pp<br />

informazioni private – quali ad esempio l’indirizzo e il<br />

numero di telefono – a <strong>per</strong>sone p che non si conoscono,<br />

può portare a gravi conseguenze <strong>per</strong>ché online,<br />

così come nel<strong>la</strong> vita reale, le insidie possono p<br />

nascondersi dietro ogni angolo.<br />

(Secondo i dati raccolti dal<strong>la</strong> Nielsen negli Stati Uniti)<br />

41


Modo nuovo di re<strong>la</strong>zionarsi<br />

• Ciò che conta <strong>per</strong>ò, è il modo in cui si decide di far<br />

fruire ai ragazzi internet: è di fondamentale importanza<br />

<strong>la</strong> presenza dei genitori, che mostrano invece di<br />

effettuare ancora pochi controlli. Gli adulti devono<br />

invece sforzarsi di capire qual è il nuovo modo di<br />

re<strong>la</strong>zionarsi dei giovani, come utilizzano <strong>la</strong> rete, che a<br />

sua volta mette comunque a disposizione degli<br />

strumenti <strong>per</strong> control<strong>la</strong>re ciò che i ragazzi fanno sul<br />

web, come nel caso di Piggyback messo a<br />

disposizione d spos o e da Facebook. aceboo<br />

(Ricerca “Abitudini e Stili di vita degli adolescenti “ condotta dal<strong>la</strong> Società Italiana di<br />

Pediatria)<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 42


Tre fragilità: tre parole-chiave<br />

• Questo scenario consente di inquadrare, nel<strong>la</strong> logica del<strong>la</strong> <strong>famiglia</strong><br />

digitale, almeno tre fragilità re<strong>la</strong>tive ad altrettante parole-chiave:<br />

(denunciare queste fragilità non significa, naturalmente, disconoscere le<br />

enormi opportunità che i social media al<strong>la</strong> <strong>famiglia</strong> dischiudono).<br />

a) Tempo. Non c'è più tempo <strong>per</strong> guardarsi negli occhi, <strong>la</strong> connettività<br />

<strong>per</strong>enne prolunga il tempo <strong>la</strong>vorativo ben oltre i suoi limiti con il duplice<br />

risultato di produrre una ferializzazione indiscriminata anche del tempo<br />

festivo e una colonizzazione anche di quei non-tempi che si sottraevano<br />

all'agire ll' i ( (quando d non so cosa ffare messaggio, i ttelefono, l f gioco i con l<strong>la</strong> p<strong>la</strong>y- l<br />

station, ...).<br />

b) Spazio. Si è sovvertito il rapporto tra dentro e fuori. La comunicazione<br />

mediata pare più facile, rapida, efficace. Il risultato è un'estroflessione<br />

generalizzata di aspetti <strong>per</strong>sonali (pensiamo agli adolescenti in Facebook):<br />

al<strong>la</strong> difesa del<strong>la</strong> privacy y di noi adulti, ai più giovani g rispondo con una<br />

gigantesca fuga dal privato.<br />

c) Re<strong>la</strong>zione. La comunicazione si fa rapida, frammentaria, spesso<br />

su<strong>per</strong>ficiale (se è rapida, difficilmente può essere profonda). Mancano<br />

regole condivise che <strong>la</strong> possano disciplinare.<br />

(Da Pier Cesare Rivoltel<strong>la</strong> su Blog di Gianni Marconato)<br />

43


Strategia del dialogo<br />

• Quali ipotesi di intervento, allora? Ne indico quattro che meriterebbero<br />

di essere riprese ed approfondite:<br />

a) evitare il surriscaldamento affettivo. affettivo Essere troppo teneri teneri, protettivi, protettivi<br />

remissivi, colloquiali non paga;<br />

b) evitare l'effetto-tenaglia. Non paga nemmeno costringere all'angolo,<br />

stressare, t ripetere i t fino fi al<strong>la</strong> ll nausea raccomandazioni d i i e di divieti i ti che h poi i magari i<br />

non si ha <strong>la</strong> forza di far rispettare (le grida dei Bravi);<br />

c) conoscere i linguaggi e le culture. Evitare l'effetto di quel<strong>la</strong> vignetta di<br />

G<strong>la</strong>sbergen in cui un padre dice al figlio che gli chiede se può tenere un<br />

blog: "Io e tua madre non sappiamo cosa sia un blog, in ogni caso te lo<br />

proibiamo!";<br />

p<br />

d) promuovere una pedagogia del contratto. Una pedagogia del contratto<br />

non è sintomo di una resa, ma una strategia dialogica che consente al<br />

genitore di riaffermare il suo diritto all'asimmetria all asimmetria educativa, ma allo stesso<br />

tempo di promuovere <strong>la</strong> responsabilità dei figli attraverso il dialogo.<br />

(Da Pier Cesare Rivoltel<strong>la</strong> su Blog di Gianni Marconato)<br />

Domenico <strong>Infante</strong> 44


Una risposta<br />

• La grande "emergenza educativa", a cui si<br />

riferisce il Papa, è quel<strong>la</strong> <strong>per</strong> realizzare <strong>la</strong> quale i<br />

genitori genitori, gli insegnanti, insegnanti i sacerdoti e tutti t tti coloro<br />

che hanno dirette responsabilità educative, non<br />

possono tirarsi indietro, indietro devono avere alta <strong>la</strong><br />

tensione a svolgere il loro ruolo, pur nelle grandi<br />

difficoltà oggi presenti.<br />

• «Senza c<strong>la</strong>mori – esorta il Pontefice – con paziente<br />

fiducia cerchiamo di far fronte a tale emergenza,<br />

anzitutto nell’ambito del<strong>la</strong> <strong>famiglia</strong>».<br />

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• Video social media

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