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RIVISTA 2/01 - Mare Nostrum

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S O M M A R I O S O M M A R I O<br />

aprile/giugno 20<strong>01</strong><br />

30<br />

40<br />

48<br />

54<br />

60<br />

65<br />

68<br />

70<br />

72<br />

74<br />

76<br />

CRISO NAVIGA NEL GOLFO DI OROSEI<br />

di Gaetano Mura<br />

LET’S GO DIVING<br />

di Giampiero Dore<br />

DIVERTIMENTO E<br />

VELOCITÀ PER TUTTI<br />

IL TOGO 41<br />

di Gianluca Manca<br />

MAHFOUD ELLAH<br />

di Antonio Mannu<br />

DAL SURF<br />

AL CATAMARANO<br />

di Piero Sacchetto<br />

MAESTRI D’ASCIA<br />

DI TRADIZIONE SECOLARE<br />

LE AVVENTURE TRA TERRA, CIELO E<br />

MARE DEL COMANDANTE BUCHER<br />

di Bruno Manunza<br />

DAL PANINO IMBOTTITO ALLA<br />

RICCIOLA<br />

di Alberto Ruiu<br />

CHAMPAGNE MONDIALE<br />

di Sergio Casano<br />

CARLO ROLANDI ELOGIA<br />

L’ORGANIZZAZIONE DEL CAMPIONATO<br />

CLASSI OLIMPICHE DI CAGLIARI<br />

di Sergio Casano<br />

SURF SPOT<br />

UN MARTEDI DA LEONI<br />

di Roberto Marci<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Sardegna Nautica rivista trimestrale di nautica della Sardegna<br />

R U B R I C H E<br />

11 EDITORIALE<br />

12 NAVIGANDO<br />

78 SPORT<br />

78 Campionato invernale d’altura<br />

79 Trofeo comandante Acciaro<br />

82 Zonale 420<br />

83 Selezione internazionale: Civitavecchia<br />

85 Campionato Match Race<br />

87 A Porto Rotondo Campionato zonale della classe Laser<br />

88 Carnavaldragon<br />

90 Wakeboard<br />

92 Alla guida della FIV<br />

93 Calendario FIV 20<strong>01</strong><br />

104 GUIDA NAUTICA<br />

106 CIRCOLI E ASSOCIAZIONI<br />

108 PAGINE DI MARE<br />

110 ABBONAMENTI<br />

Questo periodico<br />

è associato alla<br />

Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

MARE NOSTRUM<br />

affida le sue consegne a<br />

PER LA PUBBLICITÀ<br />

Crediti fotografici<br />

Naviga in internet<br />

Direttore Editoriale<br />

Antonio Mannu 28,54-59,65b,67b,72,73,80,81,92,107<br />

La <strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Editrice ringrazia:<br />

www.marenostrum.it<br />

Anno III numero 2<br />

Simone Poddighe<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Editrice<br />

Sandro Re 13,19,74,75,78,79,82,85-89,93,94,97,1<strong>01</strong><br />

Aprile/giugno 20<strong>01</strong><br />

Direttore responsabile Antonio Mannu<br />

di Simone Poddighe<br />

Paolo Ajello 25,27<br />

Sergio Casano<br />

Registrazione Tribunale di Sassari<br />

Giampiero Dore 40-45<br />

Alberto Ruiu<br />

Graziano Cesaraccio<br />

Sandro Re<br />

via P. Iolanda 77, 07100 Sassari<br />

Alberto Ruiu 16,70,71<br />

n° 360 del 10 Marzo 1999<br />

Antonio Ruju<br />

David Meloni<br />

Tel. 0335/404630 Fax 079/295570<br />

Gianni Zura 21<br />

Redazione: via P. Iolanda 77, 07100 Sassari<br />

Giampiero Dore Roberto Marci<br />

Gianluca Manca<br />

E-mail: info@marenostrum.it<br />

Gaetano Mura 34,36,37<br />

Bruno Manunza<br />

Tel. 0335 404630 Fax 079 295570<br />

Piero Sacchetto 60-63<br />

Luigi Scotti<br />

Piero Sacchetto<br />

E-mail: info@marenostrum.it<br />

www.marenostrum.it<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong><br />

Famiglia Polese 65a,66a/b<br />

Paolo Ajello<br />

Gaetano Mura<br />

viene distribuito<br />

Editore:<br />

Bruno Manunza 68,69<br />

Pierfranco Fois Massimo Mirabella<br />

nelle edicole della<br />

Roberto Marci 76,77<br />

<strong>Mare</strong> <strong>Nostrum</strong> Editrice<br />

Prestampa:<br />

Piero Ajello<br />

MEDIATIC di Claudio Triglia Sardegna o in<br />

Massimo Mirabella 83,84<br />

di Simone Poddighe<br />

Sema s.r.l. (SS)<br />

abbonamento<br />

Claudio Sorrenti, copertina, 30,31,36<br />

via P. Iolanda 77, 07100 Sassari Stampa:<br />

Gianluca Manca<br />

Disegni<br />

Tel. 0335 404630 Fax 079 295570 Stampacolor Muros (SS)<br />

David Meloni 66,109<br />

8 9


E D I T O R I A L E<br />

La barca, per chi non tratta di cose di mare, è considerata un lusso.<br />

Chi ha passato anni a desiderarne una sa che è una “necessità”.<br />

Per il pescatore la barca era il suo patrimonio, era il pane da portare<br />

a casa, era il mezzo che lo levava dagli impicci di un mare non sempre clemente,<br />

era la sopravvivenza per lui e la sua famiglia.<br />

Oggi la barca è da diporto, cioè per andare a passeggio.<br />

Tutto vero ma un pò stringato, vediamo che cosa è questo moderno, futile,<br />

“passatempo”. È un naviglio carico di…libertà e sogni, tratti comuni al<br />

pescatore e al moderno armatore. Ed è, infatti, un nugolo di sentimenti. Dalla<br />

lancetta di tre metri allo yacht. Per attraversare gli oceani, andare a fare il<br />

bagno o a totanare, non ha importanza. È un mezzo con cui proviamo emozioni,<br />

piccole, grandi, deboli o intense. E la dimensione emozionale, come<br />

noi tutti sappiamo, è una parte “necessaria” del pianeta uomo.<br />

Chi ha detto che la barca è un lusso?<br />

Simone Poddighe


N A V I G A N D O<br />

Cambio della guardia alla Capitaneria di porto di Cagliari.<br />

Dopo quattro anni, Antonio Pagliettini ha lasciato l’incarico<br />

di Comandante e di Direttore Marittimo della<br />

Sardegna. Il passaggio è avvenuto il 14 marzo scorso<br />

nei locali della Capitaneria di via Calafati alla presenza<br />

delle massime autorità istituzionali. Durante la cerimonia<br />

solenne, alla quale hanno partecipato l’ammiraglio del<br />

Comando marittimo autonomo della Sardegna Giancarlo<br />

Porchiazzo, Antonio Pagliettini ha pronunciato la<br />

“formula di riconoscimento” al suo successore, Antonio<br />

Camboni, proveniente dal Comando generale delle Capitanerie<br />

di porto, che raccoglie la grande eredità del lupo<br />

di mare; nato 54 anni fa a Rapallo, “adottato” dalla Sardegna:<br />

“Sono arrivato in Sardegna negli anni ottanta come<br />

ufficiale di vascello - ha detto l’ex comandante - e da<br />

allora ho preso a cuore i problemi dell’isola, mettendo a<br />

disposizione la mia professionalità nel campo del diporto.<br />

Con i sardi ho avuto sempre un buonissimo rapporto:<br />

“forse perché sono ligure e trovo molte affinità con<br />

il carattere dei miei conterranei”. Quattro anni intensi,<br />

quelli di Antonio Pagliettini, legati a tante campagne e<br />

operazioni rivolte alla salvaguardia e alla protezione dell’ambiente,<br />

oltre alle diverse operazioni istituzionali, ricordate<br />

durante la cerimonia di commiato. Tra i più eclatanti<br />

casi di intervento, è stato rievocato il recupero degli<br />

undici uomini di equipaggio dalla motonave Dogruyklar,<br />

affondata nel 1998 a trenta miglia da Capo Carbonara. Il<br />

recupero dell’equipaggio del motopeschereccio, colato a<br />

picco nello stesso anno, il salvataggio dei diciotto membri<br />

dell’ equipaggio della nave greca Anastasyos nell’ ottobre<br />

del 1999 e il recupero di tre persone a bordo di un’imbarcazione<br />

da diporto, affondata l’estate scorsa al largo<br />

di Santa Margherita di Pula.<br />

Una grande eredità, quella che raccoglie il capitano di<br />

vascello Antonio Camboni, nato 55 anni fa a Olbia, il<br />

quale ha subito annunciato che lavorerà nel segno della<br />

continuità del suo predecessore: “ Cercando di assicurare<br />

il massimo impegno - ha detto il nuovo direttore marittimo<br />

della Sardegna - verso la tutela delle coste e della<br />

salvaguardia dell’ ambiente. Non con i metodi repressivi<br />

ma con la prevenzione e sensibilizzazione al rispetto del<br />

mare”.<br />

Sergio Casano<br />

12 13


14<br />

N A V I G A N D O<br />

L’ hanno chiamato “Isola del porto”: si tratta di un progetto<br />

che serve per salvaguardare l’ambiente marino dai<br />

rifiuti velenosi provocati dagli oli usati e dal piombo contenuto<br />

nelle batterie esauste. Nel porto di Cagliari, dal 10<br />

marzo scorso sono operative tre isole ecologiche, vale a<br />

dire centri di raccolta destinati a recuperare i rifiuti che,<br />

se eliminati in modo scorretto, si trasformano in potenti<br />

agenti inquinanti, che provocano gravi danni all’ambiente<br />

e alla salute dell’uomo.<br />

L’iniziativa è stata presentata alla Capitaneria di Porto<br />

del capoluogo isolano durante una manifestazione organizzata<br />

dall’Autorità portuale con la collaborazione di<br />

due consorzi: il Cobat, Consorzio obbligatorio batterie al<br />

piombo esauste e rifiuti pericolosi, e il Coou, Consorzio<br />

obbligatorio oli usati: “Abbiamo accolto con entusiasmo<br />

quest’iniziativa - ha detto Italo Ferrari, presidente dell’Autorità<br />

portuale di Cagliari e docente di Tecnica ambientale<br />

alla facoltà di Ingegneria di Genova - che ha prescelto<br />

il porto cagliaritano come sede pilota di questo progetto,<br />

senz’altro un’azione concreta per mantenere e valorizzare<br />

la qualità ambientale. A Cagliari, tra l’altro, si sta sperimentando<br />

un altro progetto, firmato dall’Ecoharbour,<br />

un consorzio composto dall’Autorità portuale e la Battelle,<br />

società elvetico - statunitense, che corrisponde alla<br />

nostra Enea, che si occupa di studi ambientali. Si tratta<br />

di un progetto che, grazie a rilevazioni satellitari, tramite<br />

delle “boe intelligenti”, è in grado di prevenire eventuali<br />

incidenti causati da versamenti in mare e individuare<br />

anche i responsabili dell’ inquinamento”.<br />

Le tre isole ecologiche, già operative nei moli del<br />

porto cagliaritano (Bonaria, Dogana e Sant’Agostino)<br />

non saranno le uniche della Sardegna. Altre sette, infatti,<br />

dovranno essere installate entro pochi mesi in altri tre<br />

porti isolani: tre a Olbia, tre a Golfo Aranci e una a La<br />

Maddalena.<br />

Si attende ora la risposta degli utenti del mare, i diportisti<br />

e i pescatori, diversi dei quali spesse volte si disfano<br />

con leggerezza della vecchia batteria esausta buttandola<br />

in acqua.<br />

Le batterie costituiscono un grave pericolo per l’ambiente<br />

marino, visto che contengono oltre il piombo<br />

anche acido solforico. L’anno scorso, nel porto di Ancona,<br />

dove è partita l’iniziativa Isola del Porto, sono stati recuperati<br />

nelle isole ecologiche 60.000 chilogrammi di batterie<br />

esauste e 64.000 chilogrammi di oli usati. Un bilancio<br />

positivo che in Sardegna potrebbe senz’altro migliorare,<br />

considerato che la nostra isola ogni anno viene presa<br />

d’assalto dai vacanzieri, moltissimi dei quali turisti della<br />

nautica.<br />

Sergio Casano


16<br />

N A V I G A N D O<br />

Talvolta capita, semplicemente stando in riva al mare, di<br />

essere testimoni di fatti o ritrovamenti fuori del comune<br />

ed è esattamente ciò che è successo a due pescatori<br />

dilettanti che in una domenica di Marzo si erano recati<br />

presso la spiaggia di Fiume Santo. Dopo aver lanciato<br />

le esche in mare hanno notato uno strano movimento<br />

vicino alla battigia poco distante da loro,<br />

ed è con notevole stupore che hanno<br />

tratto in secco un cefalopode di dimensioni<br />

un po’ inquietanti che stava spiaggiando,<br />

ancora vivo ma ormai allo stremo.<br />

Esaminato con calma è risultato essere<br />

un comune totano (Todarodes sagittatus)<br />

anche se un po’ troppo cresciuto rispetto<br />

quelli che siamo abituati a vedere sui<br />

banchi dei mercati ittici. In realtà la letteratura<br />

scientifica, per questa specie, indica<br />

come limite massimo 15 kg di peso, e l’esemplare in questione<br />

non raggiungeva i 5. La stranezza di questo ritrovamento<br />

sta tutta nel fatto che è avvenuta in acqua<br />

bassa, infatti totani di tali dimensioni di tanto in tanto<br />

rimangono presi nelle reti da gamberi delle barche da<br />

pesca operanti a grandi profondità, ma difficilmente frequentano<br />

le acque costiere. Un’altra particolarità era che<br />

diversi tentacoli mancavano e che vi erano evidenti segni<br />

di denti sui restanti e su parte della testa. Ciò che è<br />

accaduto lo possiamo solo ipotizzare, tuttavia le cose<br />

non devono essere andate in modo molto diverso dal<br />

seguente: il totano, che al pari del calamaro (Loligo vulgaris)<br />

e da questo distinguibile per le ali molto arretrate<br />

che non arrivano alla metà del corpo, è un predatore<br />

molto efficiente, nutrendosi di pesci e crostacei che sorprende<br />

con scatti fulminei, deve aver sentito, nelle fredde<br />

acque primaverili, la differenza di temperatura dovuta<br />

allo scarico della centrale termoelettrica e<br />

si è avvicinato alla ricerca di facili prede,<br />

sempre presenti per via dell’acqua calda.<br />

Purtroppo per lui non è stato l’unico<br />

predatore a fare questo ragionamento e<br />

l’incontro con un grosso pesce, probabilmente<br />

un dentice di grandezza notevole,<br />

gli è stato fatale, trasformandolo da cacciatore<br />

in preda. Un cenno merita un altro<br />

ritrovamento avvenuto lo scorso anno<br />

vicino Malaga, in Spagna, e che ha visto<br />

protagonista il celebre Architeutis, calamaro gigante vero<br />

e proprio arrivando a misurare 18 metri di lunghezza<br />

tentacoli compresi, anche se il ritrovamento in questione<br />

riguardava un giovane esemplare morto di soli due metri<br />

e, vista la vicinanza allo stretto di Gibilterra, si è propensi<br />

a pensare che sia stato trascinato dalle correnti superficiali<br />

tra l’Atlantico e il Mediterraneo, in quel tratto di<br />

mare particolarmente forti.<br />

Alberto Ruiu


18<br />

N A V I G A N D O<br />

Ci dovrebbe essere anche Giovanni Soldini al Gran<br />

Prix d’Italia, la tappa italiana del Campionato mondiale<br />

Orma–9 Telecom riservato ai trimarani 60 piedi, che<br />

approda per la prima volta a Cagliari. Il protagonista<br />

del giro del mondo in solitario, che a Cagliari nel 1995<br />

fece da testimonial nel giro d’Italia a vela di Cino Ricci,<br />

dovrebbe essere al timone della nuova versione di Fila,<br />

il nuovo 60 piedi attualmente in costruzione. La tappa<br />

mondiale dei trimarani, organizzata da Event Group ( che<br />

in questi ultimi anni ha “ firmato” diverse manifestazioni<br />

prestigiose, come il Gran Premio del Mediterraneo di<br />

motonautica, inserito nel circuito iridato dell’Inshore) è in<br />

programma nel Golfo di Cagliari dal 20 al 24 giugno. I trimarani<br />

mondiali approderanno nel capoluogo regionale<br />

provenienti dalla Francia. La tappa cagliaritana, infatti, sarà<br />

la terza del campionato Orma-9 Telecom, che partirà il<br />

12 maggio con la regata Cherburg - Tarragona di 2700<br />

miglia, il via sarà dato nell’Oceano Atlantico e i concorrenti,<br />

dopo aver circumnavigato le isole Azzorre, approderanno<br />

nel Sud della Spagna.<br />

La seconda tappa è prevista in Francia con il Grand Prix<br />

du Cap d’Adge dal 7 al 10 giugno. Subito dopo i 60 piedi,<br />

timonati dai più famosi skipper del mondo, punteranno<br />

la prua verso la Sardegna per disputare la terza tappa a<br />

Cagliari.<br />

Ritorneranno poi in Francia, nell’alta Normandia, dove<br />

è in programma la quarta tappa dal 30 agosto al 2 settembre,<br />

alla quale seguirà quella di Zeebrugge, in Belgio,<br />

prevista dal 13 al 16 settembre. La manifestazione si chiuderà<br />

con la transoceanica Le Havre - San Salvador de<br />

Baia, che prenderà il via il 4 novembre.<br />

Otto, per il momento, i trimarani al via della nuova stagione:<br />

Groupama, Biscuits La Trinitaine - Team Ethypharm,<br />

Foncia, Belgacom, Bayer en France, Bonduelle, Fujifilm,<br />

Banque Populaire, Banque Covefe. Una flotta nutrita,<br />

quella che ha iniziato la stagione internazionale riservata<br />

ai 60 piedi, alla quale a Cagliari si dovrebbe aggiungere<br />

Fila di Giovanni Soldini.<br />

Scafi spettacolari, i “multicoques”, che sfoggiano le tecnologie<br />

più avanzate, 600 metri quadrati di superficie velica,<br />

30 metri di albero maestro, 18 metri e 23 centimetri di<br />

lunghezza, i trimarani sono dei veri e propri gioielli della<br />

nautica che, in condizioni ottimali, raggiungono i 35 nodi,<br />

circa 65 chilometri all’ora.<br />

Sergio Casano<br />

L’incantevole baia di Alghero sarà lo scenario di apertura<br />

della nuova stagione del windsurf italiano, uno sport<br />

che, sulla scia del successo olimpico, sta rivivendo un<br />

momento di grande interesse. Da venerdì 6 a domenica<br />

8 aprile la Sardegna vedrà ancora una volta impegnati i<br />

migliori atleti del panorama nazionale per la disputa della<br />

prima prova del Circuito Nazionale Funboard, la Formula<br />

1 del windsurf, una manifestazione che da quasi venti anni<br />

costituisce il miglior banco di prova per le ambizioni agonistiche<br />

dei praticanti il windsurf. Lo Yacht Club Alghero,<br />

che ha già dato prova nel recente passato di poter<br />

gestire al meglio eventi ad altissimo livello, si sta preparando<br />

per rendere questo appuntamento un’occasione<br />

di richiamo. Gli elementi di interesse sono moltissimi.<br />

Anzitutto questa regata costituisce la prima opportunità<br />

per gli atleti italiani di un confronto a livello nazionale<br />

dopo la pausa invernale. I risultati dell’evento, sommati<br />

a quelli della seconda prova, che avrà luogo a Vieste<br />

sul Gargano a fine maggio, determineranno il campione<br />

nazionale funboard, titolo riconosciuto dalla Federazione<br />

Italiana Vela. A loro volta, i punteggi finali saranno presi<br />

in considerazione per assegnare in autunno il titolo overall,<br />

ovvero il campionato della combinata, che premia<br />

il migliore windsurfista italiano dell’anno sulla scorta dei<br />

risultati ottenuti sia nel Circuito Nazionale Funboard, che<br />

N A V I G A N D O<br />

prevede regate di flotta su percorsi determinati da boe,<br />

sia nel Campionato Nazionale Wave, la specialità acrobatica.<br />

Basterebbero questi elementi per sottolineare l’importanza<br />

della regata di Alghero, ma un altro argomento<br />

si inserisce: l’incertezza sui risultati, non esiste, infatti, un<br />

favorito. Ancora una volta probabilmente la lotta vedrà<br />

protagonisti due gruppi di atleti, i sardi e i colleghi che,<br />

pur non tutti di origine gardesana, hanno scelto il lago di<br />

Garda come loro base operativa e di allenamento. Tra i<br />

sardi, i favori del pronostico vanno ai due top, i cagliaritani<br />

Sergio Anfiuli e Francesco Cico Natale, che due anni or<br />

sono sbancarono la concorrenza in tutte le regate che<br />

contavano. Potrebbero recitare una parte di primo piano<br />

anche Davide Calatri e Giuseppe Pugliese. Nell’ambito<br />

degli atleti del Garda, due nomi sopra gli altri: Andrea<br />

Cucchi, campione uscente funboard, e Alessandro Briscoli,<br />

campione uscente overall, con una chance per<br />

Thomas Fauster. Ma pure le altre regioni non staranno<br />

a guardare: il ligure Fabrizio Amaretto, il toscano Francesco<br />

Lencioni e i romani Marco Begalli e Andrea Rosati<br />

daranno filo da torcere ai protagonisti. Soprattutto quest’ultimo,<br />

da diversi anni tra i primissimi, ma che non ha<br />

ancora assaporato il successo della vittoria in un grande<br />

evento. Non dobbiamo infine dimenticare i locali, ovvero<br />

gli atleti della Sardegna settentrionale; i padroni di casa,<br />

Mario Arca, Andrea Mariotti di Sassari e Antonio Egris di<br />

Valledoria, destinati a ben figurare nella classifica finale.<br />

La regata è valida anche per l’assegnazione dei titoli femminile<br />

e masters, ovvero i più “anziani”, dai 36 anni in su.<br />

Tra le donne, favorita d’obbligo è la sudtirolese Verena<br />

Fauster, cinque volte campionessa nazionale; tra i master<br />

i soliti del Garda, Luis Marchegger sopra gli altri, ma<br />

anche il toscano Lencioni potrebbe aggiudicarsi il campionato.<br />

Appuntamento dunque sulle spiagge di Alghero<br />

nel week-end delle Palme, per assistere ad un emozionante<br />

e coloratissimo evento che terrà avvinto il pubblico,<br />

questa manifestazione, dopo la prova di Coppa del<br />

Mondo del 1999, riporta ad Alghero i protagonisti del<br />

grande windsurf.<br />

19


20<br />

N A V I G A N D O<br />

Il 22 aprile 20<strong>01</strong> prende il via l’ottava edizione della<br />

“Roma x 2“, una delle regate d’altura più dure e prestigiose<br />

tra quelle che si svolgono in Mediterraneo, riservata<br />

a barche condotte da equipaggi di sole 2 persone.<br />

La regata, che parte da Riva di Traiano, presso Civitavecchia,<br />

tocca le Isola di Capri, a largo di Napoli, e di Lipari,<br />

in Sicilia, per poi fare ritorno a Riva di Traiano, dove il 29<br />

aprile avverrà la cerimonia di premiazione. Lo sviluppo<br />

totale della prova è di 535 miglia marine (oltre 1.000<br />

Km), che devono essere percorse “no-stop”, senza alcuna<br />

tappa intermedia.<br />

La manifestazione, che richiama equipaggi e skippers di<br />

prestigio da tutto il Mediterraneo, è valida come qualificazione<br />

per regate transoceaniche quali la Two Man Star<br />

(ex Ostar).<br />

La regata è particolarmente impegnativa sia dal punto di<br />

vista tecnico, per le imprevedibili condizioni metereologiche<br />

del Mar Tirreno, che possono variare dalla forte burrasca<br />

alle estenuanti calme di vento, sia da quello fisico,<br />

visto che si naviga in equipaggio di sole due persone,<br />

giorno e notte, per circa una settimana.<br />

Per la prima volta un’imbarcazione turritana partecipa a<br />

questa importante manifestazione.<br />

Si tratta di “ZinZura - AutoMax”, veloce cruiser-racer di<br />

10 metri, che sarà condotta dallo skipper Gianni Zura<br />

Puntaroni di Porto Torres e dal co-skipper Marco Nardi<br />

di Sassari.<br />

I due esperti velisti, appassionati della navigazione d’altura,<br />

stanno preparando meticolosamente la loro prova<br />

con allenamenti in mare ed in palestra, e navigazioni di<br />

prova in ogni condizione meteo-marina, anche di più<br />

giorni, per abituare i loro corpi ai ritmi imposti dalla navigazione<br />

in equipaggio ridotto.<br />

L’equipaggio gareggerà per i colori della Lega Navale Italiana,<br />

Sezione Golfo dell’Asinara, che con il suo contributo<br />

ha reso possibile la partecipazione di “ZinZura -<br />

AutoMax” alla regata. Oltre alla Lega Navale altre importanti<br />

aziende locali, quali AutoMax, Diretta Fiat e Navajo<br />

di Sassari, Complast e Impresa & Futuro di Porto Torres,<br />

Nautilus e Nautica Benenati di Stintino, Nautica Servizi di<br />

Cagliari, hanno permesso, con le loro sponsorizzazioni, la<br />

concretizzazione dell’impresa.<br />

E’ prevista la partecipazione, in totale, di oltre 100 imbarcazioni.<br />

L’imbarcazione sarà dotata di un dispositivo satellitare che<br />

consentirà di seguire in tempo reale la regata di “Zin-<br />

Zura – AutoMax” sul sito internet della manifestazione,<br />

N A V I G A N D O<br />

www.surf.it/romax2, nel quale, oltre ad una interessante<br />

storia della corsa, saranno riportati gli aggiornamenti<br />

della regata e le sue immagini più spettacolari, oltre agli<br />

elenchi degli iscritti, le classifiche ed ogni altra informazione<br />

e curiosità.<br />

Si è formalmente costituito il Consorzio “Rete Porti Sardegna”,<br />

al quale aderiscono i Comuni di Castelsardo,<br />

Santa Teresa Gallura e Palau ed il Consorzio dei servizi<br />

portuali di Alghero, in rappresentanza dei soggetti gestori<br />

dei rispettivi porti turistici. L’iniziativa è appena nata e già<br />

numerosi porti della Sardegna hanno richiesto di aderire.<br />

L’ambizioso obiettivo del Consorzio “Rete Porti Sardegna”<br />

è quello di arrivare a riunire tutti i soggetti gestori<br />

dei porti turistici dell’Isola, sia pubblici che privati, proponendo<br />

una straordinaria offerta turistica. La “rete”, a<br />

regime, con una potenzialità di circa 18.000 posti barca,<br />

produrrà di per sé un valore aggiunto di servizi e consentirà<br />

una maturazione delle gestioni, obbligate a standardizzarsi<br />

per reggere il confronto con altre realtà<br />

internazionali come le reti dei porti di Spagna, Croazia,<br />

Francia e Turchia. Il Consorzio, operante di fatto da oltre<br />

un anno, ha attivato una serie di azioni promozionali<br />

mirate a sensibilizzare i mercati esteri potenzialmente<br />

interessati all’offerta, partecipando a diverse fiere nautiche<br />

come la “Boot di Düsseldorf”, considerata come<br />

uno dei massimi saloni nautici al mondo, ed alla 39°<br />

edizione de “El Salon Nautico de Barcelona”, fra i più<br />

importanti in Europa, con oltre 200.000 visitatori e 550<br />

espositori. Data la sua posizione centrale nel bacino occidentale<br />

del Mediterraneo ed i suoi circa 1870 km di sviluppo<br />

costiero dei quali quasi 500 attribuibili alle isole<br />

minori, suggestivi ed incontaminati, la Sardegna rappresenta<br />

senza dubbio una delle mete più ambite per il turismo<br />

legato al mare. Inoltre la vicinanza con la Corsica,<br />

crea un continuum ambientale, culturale e di strutture<br />

che non ha paragoni nell’intero Mediterraneo. Questa<br />

straordinaria particolarità fa si che, principalmente nei<br />

mesi estivi, le nostre coste vengano interessate da un<br />

21


22<br />

N A V I G A N D O<br />

flusso di turismo nautico quantitativamente e qualitativamente<br />

molto importante. La capacità ricettiva, unita<br />

ad un aumento della qualità e della varietà dei servizi<br />

offerti, assume quindi importanza strategica in una politica<br />

rivolta allo sviluppo delle attività turistiche e più in<br />

generale del territorio. Per comprendere meglio l’importanza<br />

di questo concetto è importante analizzare la<br />

figura del diportista medio. Generalmente è qualcuno<br />

che ha investito nell’imbarcazione un capitale non trascurabile,<br />

vuoi per soddisfare un sogno di libertà e di evasione<br />

dallo stress quotidiano, vuoi per mostrare al mondo<br />

il proprio status. Se i motivi che hanno spinto all’acquisto<br />

possono essere i più diversi, comuni sono invece le<br />

esigenze di ogni diportista, a prescindere dal tipo o dal<br />

valore dell’imbarcazione posseduta. Dal momento che<br />

una barca va per mare per un tempo valutabile intorno al<br />

5% della sua vita, questo tempo deve poter essere utilizzato<br />

al meglio, senza contrattempi e con meno problemi<br />

possibile. Il diportista ricercherà quindi approdi che gli<br />

offrano un riparo sicuro per il proprio investimento, una<br />

cantieristica all’altezza della situazione, cultura professionale<br />

diportistica circa l’assistenza e la gestione dell’imbarcazione<br />

ed infine un’alta qualità della fornitura dei servizi<br />

portuali. La mancanza di una struttura di coordinamento,<br />

in grado di promuovere e garantire quanto detto, ha<br />

comportato finora un super affollamento dei porti sardi<br />

nelle settimane a cavallo di ferragosto ed una percentuale<br />

minima di occupazione dei posti barca in tutti gli<br />

altri periodi dell’anno. Alla data infatti, la tendenza dei<br />

diportisti è quella di frequentare le nostre coste nei mesi<br />

estivi e di ripiegare poi su altri sistemi portuali del Mediterraneo<br />

per lo svernaggio, il rimessaggio e le manutenzioni.<br />

Il traguardo da raggiungere è quindi quello di creare<br />

un circuito sardo omogeneo per organizzazione, modello<br />

di gestione e qualità, che valorizzi le particolari risorse<br />

dei singoli porti limitandone al tempo stesso le eventuali<br />

carenze. Una rete di comunicazione fra i porti turistici,<br />

che consenta il potenziamento dell’offerta di servizi relativi<br />

principalmente alla cantieristica. Oltre a facilitare la<br />

circolazione dei dati e delle informazioni indispensabili,<br />

esigenza capitale nei sistemi complessi, è indispensabile<br />

che la “Rete” sia integrata in modo da permettere al<br />

turista nautico itinerante di pianificare una crociera, di<br />

scegliere in base alle proprie esigenze il porto successivo<br />

dove fare tappa, di prenotare in maniera certa e sicura<br />

l’approdo ed inoltre di poter accedere a tutta una serie<br />

di informazioni sia riguardo alla disponibilità di servizi<br />

offerti dai singoli porti, sia in merito al territorio inteso<br />

in senso generale (itinerari turistici, avvenimenti, collegamenti,<br />

ristoranti, alberghi etc.).<br />

E dal momento che da un serio confronto si possono<br />

trarre utili indicazioni riguardo alla strada da seguire, il<br />

Comune di Santa Teresa Gallura, uno dei promotori del<br />

“Consorzio Porti Sardegna”, nelle giornate del 28 e 29<br />

Aprile, ha organizzato un convegno sul tema “ PORTI<br />

TURISTICI. INFORMAZIONE, PROMOZIONE E SVI-<br />

LUPPO. – LA RETE ELEMENTO DI CRESCITA”. Oltre<br />

ai rappresentanti delle strutture portuali sarde, della<br />

Regione Sardegna, dell’Amministrazione Provinciale di<br />

Sassari, della Direzione generale del Demanio e della<br />

Federnautica, saranno presenti l’Associaciò Catalana de<br />

Ports Esportius i Turistics, l’organizzazione Turca dei Setur<br />

Marinas, la Camera di Commercio di NIZZA per la rete<br />

dei porti di Nizza, Cannes, Golfe Juan e Villafranche, l’Associazione<br />

Nazionale delle attività nautiche in Croazia e<br />

l’Associazione nazionale approdi turistici. Il convegno sarà<br />

un utile strumento di analisi sulla portualità turistica e<br />

di confronto fra i diversi “sistemi” che si sono sviluppati<br />

nell’area mediterranea in relazione ad una richiesta pressante<br />

di qualità e servizio. Il futuro sistema portuale sardo<br />

ha necessità di stimoli verso la possibilità di uno sviluppo<br />

che tenga conto dell’interazione dei soggetti coinvolti in<br />

un ottica di valorizzazione del territorio.<br />

Giampiero Dore<br />

N A V I G A N D O<br />

Sono state pubblicate, il 22 Febbraio 20<strong>01</strong>, le ultime modifiche<br />

alle “Norme di Ammissione alla Regata della Vela<br />

Latina”, il Regolamento la cui ultima versione risaliva al<br />

1997.<br />

Le “Norme di Ammissione alla Regata della Vela Latina”<br />

ebbero origine nel settembre del 1983, alla nascita della<br />

manifestazione stintinese, come bando di regata che constava<br />

essenzialmente di un paragrafo il quale, sotto il titolo<br />

“Ammissione”, recitava: “Imbarcazioni a fasciame in legno<br />

con vela latina. Suddivisione in classi : classe A (inferiori ai<br />

mt. 7) e classe B (oltre i mt. 7). La lunghezza sarà misurata<br />

dal dritto di poppa al dritto di prua.”<br />

Da allora ai giorni nostri si sono aggiunte molte altre<br />

regole al fine di ottenere due risultati fondamentali: da<br />

un lato limitare l’ammissione alle barche che rientrassero<br />

nei binari della tradizione della vela latina mediterranea,<br />

e dall’altro dare la possibilità ad imbarcazioni di differenti<br />

dimensioni e superficie velica di competere tra loro attraverso<br />

un sistema di compensi sui tempi di regata. Ovviamente<br />

entrambi questi propositi presentarono subito<br />

notevoli difficoltà ed il percorso per arrivare alle attuali<br />

norme non fu privo di ostacoli, divergenze di opinioni,<br />

polemiche e talvolta scontri. Fondamentale fu in questo<br />

cammino il lavoro di Angelo Dessì, vero e proprio padre<br />

dell’attuale regolamento, che indagò per anni presso i cantieri<br />

tradizionali, interrogando i carpentieri e misurando<br />

barche e vele della tradizione sarda, e recuperò e analizzò<br />

i pochi testi sulla piccola carpenteria risalenti al passato.<br />

Nell’elaborazione delle norme di ammissione, per un<br />

lungo periodo si preferì un regolamento a maglie larghe,<br />

in cui si affidasse ad un apposito Comitato il giudizio sulla<br />

rispondenza delle barche ai dettami della tradizione, ma in<br />

23


24<br />

N A V I G A N D O<br />

seguito ci si orientò verso regole più restrittive, cercando<br />

di limitare le innovazioni che si presentavano ad ogni edizione.<br />

Infatti man mano che negli anni il clima diveniva<br />

più competitivo, alcuni armatori si lasciarono tentare dal<br />

succulento bagaglio di conoscenze tecniche connesse alla<br />

progettazione e costruzione di scafi e vele “moderni”, così<br />

comodamente a portata di mano, e introdussero innovazioni<br />

più o meno marcate al fine di migliorare le caratteristiche<br />

delle imbarcazioni tradizionali. Si giunse così,<br />

nel 1997, ad un giro di vite con l’introduzione di norme<br />

più restrittive che vietavano o penalizzavano le deviazioni<br />

dalla tradizione, e nel contempo concedevano dei vantaggi<br />

ad alcuni elementi più vicini al patrimonio storico, come<br />

le vele in tessuti naturali. Le ultime modifiche introdotte<br />

a Febbraio insistono su questo principio, e comprendono<br />

sia ulteriori restrizioni nelle norme di ammissione, che<br />

cambiamenti nei coefficienti di abbuono e penalizzazione.<br />

Inoltre tutto il Regolamento (che adesso si chiama “Regolamento<br />

e Norme di Ammissione alla Regata della Vela<br />

Latina”) ha subito una globale riorganizzazione nella suddivisione<br />

in articoli distribuiti in quattro parti: Principi<br />

Fondamentali – Ammissione e criteri di abbuono e penalizzazione<br />

– Condotta delle regate – Calcolo della Lunghezza<br />

Teorica di Stazza. Risulta così più agevole la ricerca<br />

di regole specifiche.<br />

Nel dettaglio delle singole norme sono stati modificati<br />

alcuni fattori correttivi riguardanti le vele, il tipo di motore,<br />

le barche d’epoca e la classe di appartenenza e sono state<br />

introdotte precise scadenze per le precedenti norme<br />

transitorie, cioè per quelle norme che consentono, per<br />

un limitato periodo di tempo, la partecipazione di quelle<br />

barche che presentano caratteristiche vietate. Tra queste<br />

la limitazione riguardante le vele che presentano un rapporto<br />

altezza\base superiore ad 1.75, oggi penalizzate in<br />

maniera maggiore e consentite fino al 31\12\2000. Di<br />

rilievo l’introduzione di particolari abbuoni per le vele<br />

dette “di tradizione”, costruite utilizzando tecniche caratteristiche<br />

della manifattura tradizionale, e il forte abbuono<br />

concesso alle vele di fibra naturale.<br />

Non cambiano invece la formula di stazza e il criterio del<br />

calcolo del tempo compensato.<br />

Attualmente il regolamento della regata della Vela Latina<br />

è stato adottato da tutte le regate di questo tipo che si<br />

tengono in Italia, e anche in Francia viene utilizzato in Corsica<br />

e Costa Azzurra, di prossima adozione anche per le<br />

regate che si terranno da quest’anno in Tunisia.<br />

L’intero testo può essere richiesto all’indirizzo di posta<br />

elettronica velalatina@tiscalinet.it o può essere<br />

consultato sul sito www.sailingsardinia.com.<br />

Paolo Ajello<br />

N A V I G A N D O<br />

Angelo Dessì, il padre delle Norme delle Ammissione<br />

della Regata della Vela Latina, ha definito la rinascita della<br />

vela latina intrapresa a Stintino negli anni ottanta “una<br />

splendida avventura”: definizione assai calzante, come<br />

stanno a testimoniare i mille avventurosi episodi che<br />

hanno contraddistinto il raduno stintinese. Ma a giudicare<br />

dall’ambizioso calendario del 1° Circuito Vela Latina<br />

Mediterraneo varato quest’anno, si direbbe che l’avventura,<br />

a diciotto anni di distanza dalla prima storica regata,<br />

stia soltanto per iniziare.<br />

Infatti se radunare nel borgo del Golfo dell’Asinara cento<br />

vele latine di ogni dimensione e provenienza poteva<br />

sembrare un’impresa fuori dal comune, ancora di più<br />

lo è il progetto di rendere itinerante almeno una parte<br />

di questa flotta straordinaria, portandola in giro per il<br />

Mediterraneo nel corso di ben nove regate e raduni.<br />

Un progetto che però non spaventa i fondatori dell’Associazione<br />

Vela Latina Tradizionale (A.VE.LA.) che, forti<br />

di un’esperienza organizzativa di quasi vent’anni, hanno<br />

deciso di coinvolgere nel fenomeno vela latina alcune fra<br />

le località rivierasche più note e affermate di Sardegna,<br />

25


26<br />

N A V I G A N D O<br />

Corsica, Liguria e Costa Azzurra.<br />

Gli sforzi dell’Associazione saranno sostenuti da una<br />

serie di yacht club fra i più importanti e prestigiosi, con<br />

la collaborazione delle associazioni nazionali del settore<br />

quali l’ARIE, l’ASDEC e l’AIVE, il supporto professionale<br />

di Vela Idea e di un gruppo di lavoro fortemente motivato<br />

e dotato di sicure credenziali, a cominciare dai fratelli<br />

Piero e Paolo Ajello, fondatori della regata stintinese<br />

ed ideatori del circuito.<br />

Si comincerà in primavera con Voiles Latines à Saint<br />

Tropez, raduno organizzato dalla locale Sociètè Nautique,<br />

dal Museo de La Marine ed altre associazioni francesi.<br />

L’A.VE.LA. condurrà in Costa Azzurra tre lance in<br />

rappresentanza di Stintino, Porto Torres e Carloforte<br />

(quest’ultima imbarcazione è la Francesca, timonata dalla<br />

giovanissima Francesca Napoli vincitrice dell’ultima edizione<br />

Trofeo Presidente della Repubblica a Stintino).<br />

Successivamente il circuito proseguirà in terra sarda con<br />

Vele Latine a Porto Rotondo, e in Corsica con Le Regate<br />

d’Ajacciu per poi fare tappa a Castelsardo, col trofeo<br />

Città di Castelsardo e spiccare il volo per Genova dove<br />

a fare da padrone di casa sarà nientemeno che lo Yacht<br />

Club Italiano, organizzatore del Trofeo Dodèro.<br />

La seconda parte della stagione avrà inizio alla fine di<br />

agosto con la classica Regata della Vela Latina di Stintino<br />

e, passando per il Trofeo Città di Bosa terminerà a<br />

Cagliari alla metà di settembre con il Trofeo Karalis.<br />

Un programma affascinante al quale hanno dato finora<br />

l’adesione numerose imbarcazioni di Sardegna, Tunisia,<br />

Provenza, Corsica, Liguria che si contenderanno i trofei<br />

delle quattro classi canoniche previste dal Norme di<br />

Ammissione (di recente aggiornate e modificate) più<br />

la classe G monotipo, cumulando in classifica generale i<br />

quattro migliori risultati .<br />

Una carovana blu che girerà il Mediterraneo in nave, via<br />

terra, ma soprattutto per mare, come si addice ai veri<br />

marinai e come le vele latine hanno sempre fatto sin<br />

dai loro albori (avvalendosi però in questo caso dell’assistenza<br />

ultra tecnologica del Servizio Agrometereologico<br />

Regionale) per portare la “foresta di antenne” che è<br />

ormai diventata il simbolo della flotta delle vele latine a<br />

far visita ad un pubblico internazionale.<br />

Fra i patrocini spicca quello del Presidente del Consiglio<br />

Regionale Efisio Serrenti appassionato regatante. Fra gli<br />

altri sponsor e patrocini la Regione Sardegna, la Provincia<br />

di Sassari, i comuni di Stintino, Cagliari, Porto<br />

Torres e Castelsardo, la Van Gogh Network Services di<br />

Cagliari, la società milanese Antonio Rettagliata e la compagnia<br />

di navigazione francese SNCM, il Consorzio Porto<br />

Rotondo.<br />

L’iniziativa è stata illustrata alla stampa specializzata già<br />

a Milano il 15 marzo scorso nel corso dell’annuale con-<br />

N A V I G A N D O<br />

ferenza organizzata dallo Yacht Club Italiano per la presentazione<br />

della sua importantissima stagione di regate.<br />

Accanto alla classica Giraglia, al Trofeo Pirelli ed al Trofeo<br />

Zegna, si è parlato anche di vela latina, del Trofeo Dodero<br />

e del Circuito Mediterraneo, alla presenza di personalità<br />

come Marco Tronchetti Provera o la famiglia Zegna.<br />

Alcuni eventi della stagione rappresenteranno una novità<br />

assoluta come ad esempio il Trofeo Karalis a Cagliari, città<br />

che nonostante un’intensa attività velica di alto livello non<br />

ha mai avuto in calendario una regata di vele latine.<br />

Il primo grande raduno della flotta sarda si verificherà<br />

alla metà di maggio a Porto Rotondo dove il Consorzio<br />

locale, presieduto da Luigi Donà delle Rose, e lo Yacht<br />

Club puntano sulle vele latine per inaugurare la stagione<br />

turistica con la Festa di Primavera ed una magnifica veleggiata<br />

alle isole antistanti la Costa Smeralda.<br />

L’evento portorotondino non sarà il solo a regalare ai<br />

partecipanti occasioni di svago e di allegra compagnia:<br />

praticamente tutti gli appuntamenti vedranno le Pro<br />

Loco o i consorzi turistici fare a gara per offrire ai regatanti<br />

e alle loro famiglie una piacevole permanenza, sull’esempio<br />

del programma della regata stintinese.<br />

I dirigenti dell’A.VE.LA sono in piena attività: la segreteria<br />

organizzativa, curata da Vela Idea, può essere contattata<br />

(in particolare per iscrizioni e modalità delle trasferte) via<br />

posta elettronica all’indirizzo velalatina@tiscalinet.it<br />

oppure al fax 079 270099 o al telefono 0338<br />

9400906.<br />

Mentre si mettono a punto i dettagli del primo<br />

circuito già si pensa al prossimo, dedicato ai<br />

venti anni della Regata della Vela Latina, per il<br />

quale sono in lista d’attesa tutte quelle località<br />

che non sono potute entrare nel programma<br />

di quest’anno. Le adesioni infatti sono state così<br />

numerose da rischiare di far fare corto circuito<br />

all’organizzazione.<br />

La vela latina, maggiorenne dall’anno passato,<br />

veleggia dunque sempre più gonfia e con essa<br />

il prestigio delle marinerie sarde che sono<br />

chiamate a fare da messaggere e divulgatrici<br />

in Europa: nove diversi campi di regata fra i<br />

più belli del Mediterraneo costituiranno il suo<br />

esame di maturità.<br />

Il calendario della rassegna :<br />

3 – 6 maggio St. Tropez: VOILES LATINES<br />

A SAINT TROPEZ (S.N.Saint Tropez)<br />

18 - 19 maggio Porto Rotondo: VELE<br />

LATINE A PORTO ROTONDO (YCPR)<br />

1 - 2 giugno Ajaccio: LE REGATE<br />

D’AJACCIO Societè Nautique Ajaccio)<br />

9 – 10 giugno Castelsardo: TROFEO<br />

CITTÀ DI CASTELSARDO (Yacht Club<br />

Sassari)<br />

16 - 17 giugno Genova TROFEO<br />

DODERO (Yacht Club Italiano)<br />

23 giugno P.Torres LA REGATA DEL<br />

PARCO DELL’ASINARA<br />

23 – 26 agosto Stintino: 19^ REGATA<br />

DELLA VELA LATINA TROFEO PRESI-<br />

DENTE DELLA REPUBBLICA (Circolo<br />

Nautico Torres – Y.C.Sassari)<br />

1 - 2 settembre Bosa: TROFEO CITTÀ DI<br />

BOSA (Circolo Nautico Bosa)<br />

15 - 16 settembre Cagliari: TROFEO<br />

KARALIS<br />

27


N A V I G A N D O<br />

IL POSTALE E IL POSTALINO<br />

Il viaggio del postale è una manifestazione storico-filatelica-culturale<br />

per imbarcazioni in legno armate a vela<br />

latina. Quest’anno prenderà il via il 14 luglio per concludersi<br />

domenica 22 luglio al Parco Nazionale dell’Asinara.<br />

Il carattere storico di rievocazione del servizio postale,<br />

che era attivo tra Porto Torres e Stintino, è l’elemento<br />

cardine di un evento di ampio respiro dato dalla eccezionalità<br />

di essere l’unico Dispaccio Straordinario Marinaro<br />

d’Italia. Quest’anno, in particolare, coinciderà l’annullo<br />

postale, “Dispaccio Straordinario Marinaro”, con l’emissione<br />

del francobollo ordinario serie tematica “Istituzioni”<br />

dedicato alla Capitaneria di Porto. Ricordiamo anche che<br />

il 14 aprile è stato emesso il francobollo ordinario della<br />

serie tematica “Il turismo” dedicato a Stintino. Di seguito<br />

riportiamo il programma della manifestazione e un’immagini<br />

dell’anno passato.<br />

Programma della Manifestazione<br />

“ Il viaggio del Postale 20<strong>01</strong>”<br />

Sabato 14 luglio20<strong>01</strong><br />

Stintino:<br />

ORE 19.30-Presso la Sala Consiliare del Comune, alla<br />

presenza delle Autorità Civili, Religiose, dei Soci LNI e<br />

di pubblico sarà presentato il “ Viaggio del Postale 20<strong>01</strong>”,<br />

manifestazione marinara a carattere culturale, storico<br />

e filatelico riservata ad imbarcazioni in legno armate a<br />

vela latina per rievocare la tratta postale Stintino – Porto<br />

Torres. Dopo la presentazione, nei locali del Circolo<br />

Culturale in via Marco Polo, si terrà l’inaugurazione della<br />

mostra fotografica, filatelica e di modellini navali di imbarcazioni<br />

armate a vela latina. ( La mostra rimarrà aperta<br />

dal 14/7 al 22/7).<br />

Venerdì 20 luglio 20<strong>01</strong><br />

Porto Torres:<br />

Nei locali messi a disposizione della Capitaneria di Porto<br />

sarà attivato uno speciale Ufficio Postale per l’annullo del<br />

“Dispaccio Straordinario Marinaro” relativo alla manifestazione<br />

marinara de “ Il viaggio del Postale 20<strong>01</strong>” e per<br />

la presentazione del francobollo ordinario serie tematica<br />

“ Le Istituzioni” dedicato al Corpo delle Capitanerie<br />

di Porto. Tale servizio resterà attivo per il solo giorno<br />

del 20 luglio dalle ore 10,00 alle ore 17,30. Saranno<br />

a disposizione cartoline, francobolli e buste filateliche<br />

commemorative.<br />

Sabato 21 luglio 20<strong>01</strong><br />

Porto Torres:<br />

Ore 9,00- Pontile del “ Cormorano Marina”; raduno<br />

delle imbarcazioni a vela latina e degli equipaggi partecipanti,<br />

consegna del pacco postale con il “ Dispaccio<br />

Straordinario” al rappresentante del PP.TT. e imbarcato,<br />

con le autorità al seguito, sulla barca prescelta.<br />

Ore 9,30- Partenza del “Viaggio del Postale” per Stintino.<br />

Il Postale trasporterà come ai vecchi tempi posta, merci e<br />

passeggeri. Il Postale sarà scortato da imbarcazioni a vela<br />

latina e da imbarcazioni di soci L.N.I. e simpatizzanti, che,<br />

a flotta riunita, veleggeranno alla volta di Stintino.<br />

Stintino:<br />

Ore 12,30- Arrivo previsto presso l’area del Porto<br />

Nuovo di Stintino Mannu, accoglienza degli equipaggi da<br />

parte delle Autorità Civili, Militari, Religiose, di pubblico,<br />

di soci L.N.I. e consegna del “ Dispaccio Straordinario”<br />

28<br />

al rappresentante del ministero PP.TT. e al Sindaco di<br />

Stintino.<br />

Ore 14,00 – Nei locali del Circolo Culturale in via<br />

Marco Polo sarà attivato uno speciale Ufficio Postale<br />

per l’annullo di arrivo del “Dispaccio Straordinario Marinaro”.<br />

Il servizio rimarrà attivo fino alle ore 19,00 per<br />

permettere l’invio della posta. Negli stessi locali saranno<br />

a disposizione cartoline, francobolli e buste filateliche<br />

commemorative.<br />

Ore 19,00 – Nei locali della Base Nautica della L.N.I. si<br />

terrà il Briefing con gli equipaggi che parteciperanno al “<br />

Postalino” , manifestazione sportivo- culturale, da tenersi<br />

nelle acque del Parco dell’Asinara tra Stintino e Cala<br />

d’Oliva ( nell’isola dell’Asinara). Alle imbarcazioni autorizzate<br />

sarà consegnato un contrassegno di identificazione.<br />

Domenica 22 Luglio 20<strong>01</strong><br />

Stintino:<br />

Ore 8,00 –Raduno, nello specchio d’acqua antistante<br />

la diga foranea del porto di Stintino, delle imbarcazioni<br />

partecipanti al “Postalino”.<br />

Ore 9,00 –Partenza del “Postulino”. All’arrivo a Cala<br />

d’Oliva sarà allestito uno Speciale Ufficio Postale temporaneo<br />

per l’annullo Speciale di Cala d’Oliva. Tale servizio<br />

resterà attivo per il solo giorno del 22 luglio fino alle ore<br />

15,00.<br />

Ore 15,30 – Chiusura dello Speciale Ufficio Postale temporaneo,<br />

raduno delle imbarcazioni e a flotta riunita si<br />

veleggerà alla volta di Stintino.<br />

L’annullo Speciale di Cala d’Oliva rimarrà a disposizione,<br />

per 60 giorni, presso lo sportello filatelico dell’Ufficio<br />

Poste Italiane di Sassari Centro sito in via Brigata Sassari<br />

13.<br />

Ore 18,30 – Arrivo previsto presso l’area del Porto<br />

Nuovo di Stintino Mannu, e accoglienza degli equipaggi.<br />

Ore 20,00 – Nella Sala Consiliare del Comune si terrà,<br />

alla presenza delle Autorità, dei Soci L.N.I. e di tutti i<br />

partecipanti, l’incontro conclusivo con la consegna di<br />

attestati ricordo e di premi per le attività svolte.<br />

Organizzazione:<br />

Lega Navale Italiana<br />

Sezione “ Golfo dell’Asinara”<br />

Pro Loco- Stintino<br />

Pro Loco - Porto Torres<br />

Collaborano alla Manifestazione:<br />

Presidenza Nazionale L.N.I<br />

Ente Parco dell’Asinara<br />

Amministrazione Comunale di Stintino<br />

Amministrazione Comunale di Porto Torres<br />

Capitaneria di Porto di Porto Torres<br />

Poste Italiane S.p.a<br />

Cormorano Marina Servizio Yachting<br />

29


di Gaetano Mura<br />

Come ogni vecchia barca “ Dovesesto”<br />

ha la sua storia da raccontare.<br />

Lo scafo del “ DOVESESTO” venne<br />

impostato sugli scali dei cantieri<br />

“BAGLIETTO” di Varazze tra il 1942<br />

e il 1943. Durante e subito dopo la<br />

guerra, la nautica da diporto di lussino,<br />

attraversava una gravissima crisi ed i<br />

cantieri Baglietto, per non licenziare<br />

le loro specializzatissime maestranze in<br />

attesa di tempi migliori, decisero di<br />

impostare sui loro scali alcuni pescherecci<br />

e tre scafi militari, quasi<br />

gemelli, destinati quasi certamente a<br />

dragamine. Subito dopo, per ragioni a<br />

noi sconosciute di politica internazionale,<br />

la Marina Militare aveva improvvisamente<br />

deciso di far costruire, con<br />

la massima urgenza, proprio dai cantieri<br />

italiani Baglietto, quattro proprie<br />

navi da guerra della lunghezza di mt<br />

50 ciascuna, allora modernissime di cui<br />

non si sa con esattezza, per ragione<br />

di segretezza militare, quale sarebbe<br />

stato il loro impiego, ma sicuramente<br />

destinate all’intercettazione rapida nel<br />

Mediterraneo d’ogni possibile naviglio<br />

nemico. Fu per l’urgenza di liberare<br />

gli scali costruttivi che i cantieri decisero<br />

di mettere in vendita le barche.<br />

Il Dottor Fassio ( allora armatore di<br />

oltre trenta navi mercantili) fu pressantemente<br />

interessato all’acquisto in proprio<br />

di uno degli scafi che lo aveva<br />

affascinato, essendo il più suscettibile<br />

d’essere allestito per un’adeguata trasformazione,<br />

sotto la cura di un appassionato<br />

competente dotato di mezzi<br />

idonei, in un prestigioso veliero per uso<br />

privato. Si rivolse ad uno dei migliori<br />

architetti navali d’allora a livello mondiale,<br />

cioè l’inglese J. Laurent Giles<br />

che ne seguì personalmente la progettazione<br />

e la direzione dei lavori che si<br />

conclusero, per quanto riguardava l’armatura<br />

velica, nei cantieri di Sturla a<br />

Genova. Fu varata qualche anno dopo<br />

col nome di “CHRYSOR” (nome di<br />

un marinaio conosciuto come colui il<br />

quale, secondo la tradizione mitologica<br />

30 dell’antica Grecia, ha per primo posto 31


32<br />

in mare dei tronchi d’albero legati tra<br />

loro così da formare un rudimentale<br />

“ scafo” con cui lo stesso Chrysor<br />

avrebbe navigato per la prima volta al<br />

mondo. Dopo circa vent’anni i Fassio<br />

vendettero la barca in Inghilterra e non<br />

se ne seppe più nulla per molto tempo.<br />

Quando la vedemmo la prima volta<br />

stava all’ancora nel vecchio porto di<br />

La Maddalena. Era li, in un angolo<br />

dove tutto sembra di color ruggine,<br />

come una vecchia signora, rassegnata<br />

all’oblio e con l’aria di chi troppo<br />

a lungo ha atteso le amorevoli cure<br />

di chi l’avrebbe riportata a navigare.<br />

Poppa imponente e prua testarda non<br />

ne appesantivano le linee eleganti. I<br />

legni segnati dal tempo e le vernici<br />

scrostate lasciavano intravedere un passato<br />

avventuroso. Fu amore a prima<br />

vista: io e mio cugino Giampaolo<br />

appena ventenni decidemmo di mettere<br />

insieme quei pochi spiccioli racimolati<br />

con la paga di marinai sui pescherecci e<br />

successivamente come comandanti sui<br />

piccoli traghetti da trasporto passeggeri<br />

che solcano il mare di casa nostra.<br />

Nonostante il costo iniziale non fosse<br />

una cifra esorbitante, avremmo potuto<br />

confezionare un colorato spinnaker<br />

incollando tra loro tutte le cambiali che<br />

fummo costretti a firmare. Sembrava<br />

in ogni modo una scommessa sia per<br />

lo stato disastroso in cui si trovava la<br />

barca, ridotta quasi ad un relitto, sia per<br />

il genere di barca totalmente diverso<br />

dallo stereotipo cui eravamo abituati a<br />

vedere a Calagonone dove si trasportavano<br />

turisti da oltre 50 anni. Dopo una<br />

prima rattoppata col famoso sistema “<br />

stucco e pittura fare bella figura” la<br />

barca raggiunse il limite accettabile<br />

che ci consentì di fare dei Charter. Così<br />

navigammo in lungo e in largo il mare<br />

delle nostre meravigliose isole di Sardegna.<br />

“Gironzolando”, in questi anni,<br />

per porti e cantieri abbiamo scovato<br />

qua e la i documenti e le foto antiche di<br />

Dovesesto. Abbiamo sentito personalmente<br />

le testimonianze di personaggi<br />

che abbiamo avuto la fortuna di conoscere<br />

e che tuttora continuiamo a<br />

33


frequentare. Lo stesso armatore Fassio,<br />

restauro. Girammo a lungo per cantieri<br />

o Angelo un anziano maestro d’ascia<br />

da Nord a Sud dell’Italia, ma quando<br />

genovese che ha collaborato alla costru-<br />

entrammo in quel piccolo cantiere nella<br />

zione della barca o Francesco del<br />

darsena viareggina, forse per istinto,<br />

Carlo, l’anziano proprietario dell’omo-<br />

forse per quell’odore di fumo della<br />

nimo cantiere viareggino presso il<br />

caldaia sempre accesa per piegare le<br />

quale abbiamo effettuato i lavori di<br />

grandi tavole di quercia o forse per<br />

restauro. La scoperta di queste storie e<br />

la vista di quelle montagne di trucioli<br />

altro materiale interessante sono frutto<br />

e segatura, non ci furono più dubbi:<br />

di anni di ricerche che abbiamo gelo-<br />

quello era il nostro cantiere. Consapesamente<br />

conservato in attesa di essere<br />

voli della buona dose di fortuna di cui<br />

utilizzate per agevolare il nostro lavoro<br />

avevamo beneficiato, non ci volle molto<br />

in fase di restauro perché fosse il<br />

tempo a capire che eravamo finiti nelle<br />

più fedele possibile, nonostante i piani<br />

mani degli ultimi esemplari, ormai in<br />

originali fossero andati tristemente in<br />

via d’estinzione, di maestri d’ascia, tra<br />

fumo durante un incendio nei cantieri<br />

i migliori al mondo. “Finalmente nel<br />

di Sturla. Tutto sommato sono contento<br />

novembre 2000, appena sbarcati gli<br />

di aver dovuto attendere 10 lunghi<br />

ultimi clienti, abbiamo la prua per<br />

anni per vedere realizzato il sogno<br />

Viareggio con un bel grecale forza 7<br />

del restauro di Dovesesto; innanzitutto<br />

che non ci da tregua sino all’imbocca-<br />

perché il tempo ha permesso che si<br />

tura del porto”. Optare per Viareggio<br />

consolidasse quel rapporto amorevole<br />

fu comunque la cosa più saggia da<br />

e di fiducia reciproca che si instaura<br />

farsi, perché prendemmo la decisione<br />

tra una barca e chi la vive, inoltre<br />

di assumere noi la direzione dei lavori,<br />

questi anni di lavoro - studio e ricerca,<br />

oltre che il compito di eseguire per-<br />

ci hanno dato la possibilità di accresonalmente<br />

tutti i disegni delle nuove<br />

scere il nostro bagaglio d’esperienze<br />

tughe, degli osteriggi, dei grandi oblò<br />

che specie nel nostro campo non hanno<br />

in bronzo, delle battagliole. Rimase ai<br />

mai fine, e di mettere da parte idee e<br />

carpentieri, ai meccanici e a tutti coloro<br />

34 soluzioni che renderanno più agevole il<br />

che collaborarono, il compito di realiz-<br />

35


zare con singolare maestria tutto ciò<br />

che veniva fuori dalla nostra matita o<br />

dalle foto del nostro grande archivio.<br />

Non basterebbero 100 di queste pagine<br />

per raccontare le difficoltà e i problemi<br />

che incontrammo in quei lunghi 9<br />

mesi vissuti tra una casa trasformata in<br />

studio progettuale, sempre per fortuna<br />

frequentata da amici disposti a dare una<br />

mano, viaggi che ci portarono all’estero<br />

alla ricerca di particolari pezzi, e<br />

il cantiere, dove specialmente negli<br />

ultimi tempi lavorammo giorno e notte<br />

per rispettare i tempi e contenere i<br />

budget che via via si andavano vertiginosamente<br />

assottigliando. Non nego<br />

momenti di grande sconforto nel veder<br />

la barca dentro il capannone ridotta<br />

alle sole ordinate e a una parte di<br />

fascione, ma inutile descrivere l’emozione<br />

provata quando Dovesesto con i<br />

suoi 23 m. f.t. bianco candido, con gli<br />

alberi luccicanti di coppale è scivolato<br />

in mare ancora una volta.<br />

36 37


38 39


Una importante funzione svolta dai<br />

Sono ormai lontani i tempi del pionierismo subacqueo<br />

nei quali le attrezzature erano quelle che erano e<br />

le conoscenze relative alla fisiologia dell’immersione<br />

nella migliore delle ipotesi piuttosto approssimative. Le<br />

donne e gli uomini che si immergevano in apnea o con<br />

gli autorespiratori erano considerati un po’ eroi. E anche<br />

un po’ tocchi. Oggi leggere di quelle cronache, guardare<br />

quelle fotografie e quei documentari sbiaditi fa sorridere<br />

e un po’ intenerisce. Oggi andare sott’acqua è una cosa<br />

normale. Tanto normale che secondo i dati della R.S.T.C.<br />

( Recreational Scuba Training Council ) riferiti al 1996,<br />

in Europa l’attività subacquea conta più di 3.2 milioni di<br />

brevettati con un movimento annuo di oltre 500 miliardi<br />

di lire (pari a 258 milioni di euro). Numeri che fino ad una<br />

ventina di anni fa non erano neppure immaginabili e che<br />

dal 1996 ad oggi sono ulteriormente cresciuti. Analizzando<br />

il fenomeno appare chiaro che questo grande sviluppo deriva<br />

dall’importazione e dall’affermazione di didattiche provenienti<br />

da oltre oceano che hanno introdotto un approccio<br />

totalmente nuovo ed una mutazione della Subacquea che<br />

Centri Immersione è quella della pro- da “ sportiva” è divenuta “ ricreativa”. Uno sport non più<br />

tezione e salvaguardia dell’ambiente appannaggio di uomini duri, veri “ machi”, ma alla portata<br />

marino. Nessun operatore consente ai di un pubblico molto più vasto, con una buona forma fisica<br />

propri clienti di recare danno alla e con cervello a sufficienza per utilizzare correttamente<br />

flora ed alla fauna. Questa grande le attrezzature sempre più confortevoli e performanti pro-<br />

testo e foto di<br />

Gianpiero Dore<br />

Gerardia savaglia è perfettamente<br />

integra nonostante venga visitata da<br />

centinaia di subacquei.<br />

dotte dall’industria subacquea. Inoltre va considerato che la<br />

subacquea è uno fra gli sport più socializzanti nel quale,<br />

oltre al piacere dato dall’ attività in sé, è bello condividere<br />

con i compagni di immersione le emozioni che la bellezza<br />

della vita sottomarina offre a piene mani. Sempre dai dati<br />

della R.S.T.C. riferiti al 1996 risulta che oltre 825.000 persone<br />

abbiano scelto per le loro vacanze di praticare lo sport<br />

subacqueo. Se consideriamo che nel 1994 erano 650.000<br />

appare evidente come il trend di crescita sia molto rapido.<br />

Altrettanto evidente quindi la crescente esigenza di strutture<br />

specializzate in grado di fornire servizi di buona qualità.<br />

Infatti la percentuale dei subacquei che scelgono di praticare<br />

l’attività in autonomia è decisamente esigua. La maggior<br />

parte si appoggiano a Centri Immersioni, i Diving<br />

Centers, se ci garba essere anglofoni, che svolgono la funzione<br />

di anello di congiunzione fra i subacquei ricreativi e<br />

il sesto continente. Grazie ad essi il subacqueo è sgravato<br />

da tutta una serie di incombenze che renderebbero l’attività<br />

non piacevole e rilassante ma più simile ad un lavoro. Autorespiratori<br />

carichi, cinture di zavorra, attrezzature disponibili<br />

per il noleggio, battelli pronti a salpare per i luoghi di<br />

immersione più interessanti, guide qualificate ed esperte per<br />

Una guida subacquea segue dall’alto guidarli lungo l’itinerario più appagante. Al termine, vasche<br />

40<br />

il percorso dei turisti subacquei.<br />

Il mestiere di guida richiede una serie<br />

di competenze che si sviluppano solo<br />

con anni di applicazione.<br />

per lavare le attrezzature, stie per stenderle ad asciugare,<br />

docce per levar via il sale e poi riposo e divertimento aspettando<br />

l’indomani per una nuova uscita. Che altro si può desiderare?<br />

Un’altra cosa in realtà più importante. La garanzia 41


Non è detto che<br />

una bella<br />

immersione debba<br />

essere condotta a<br />

grandi profondità.<br />

Già nei primi<br />

metri l’ambiente<br />

sottomarino offre<br />

numerosi motivi<br />

di interesse, specialmente<br />

a chi si<br />

dedica ad osservazioni<br />

di tipo naturalistico.<br />

che le guide, attuando scrupolosamente<br />

le procedure di immersione, li mettano<br />

in condizione di non rischiare di incorrere<br />

in incidenti di immersione. È noto<br />

che la miglior terapia consiste nella<br />

prevenzione e, da questo punto di vista,<br />

è importante sottolineare che se le<br />

immersioni vengono effettuate entro i<br />

30 metri di profondità e nei limiti<br />

di tempo che non prevedano soste<br />

di decompressione prima dell’emersione,<br />

i rischi di malattia da decompressione<br />

diminuiscono drasticamente<br />

fino a manifestarsi in un caso su oltre<br />

40.000 immersioni. In quel raro caso<br />

emergenza, praticare il primo soccorso<br />

e la terapia di ossigeno normobarico.<br />

Comodità e garanzia di belle immersioni<br />

quindi, ma anche e innanzitutto<br />

sicurezza. Ho definito i Centri Immersione<br />

come anelli di congiunzione fra<br />

Subacquei ricreativi e sesto continente.<br />

Ma c’è di più. Se consideriamo che<br />

la stragrande maggioranza delle immersioni<br />

vengono effettuate con la guida<br />

e l’ausilio di personale qualificato,<br />

emerge anche un’altra importante funzione<br />

svolta dai Diving, quella della<br />

protezione e salvaguardia dell’ambiente<br />

marino. Nessun operatore sano<br />

estremamente vari, flora e fauna marina<br />

ricca un po’ ovunque e un clima<br />

decisamente favorevole, è una delle<br />

zone più interessanti per praticare l’attività<br />

subacquea. Le strutture organizzate<br />

come Centro Immersioni sono<br />

una realtà relativamente recente, che<br />

io ricordi i pionieri sono stati la<br />

Scuola Immersioni Capo Testa di<br />

Joschi Kiesel, il Centro Sub Tavolata<br />

di Mario Romor ed Egidio Trainito,<br />

l’Adventure & Diving Club Alghero<br />

di Marco Busdraghi e Air Sub<br />

di Vincenzo Sicbaldi. Ma forse dimentico<br />

qualcuno e faccio anticipatamente<br />

un operatore serio da uno improvvisato<br />

fai da te, hanno premiato e sempre più<br />

premieranno quelle strutture in grado<br />

di garantire loro affidabilità, sicurezza,<br />

professionalità e varietà nei servizi.<br />

Oggi lungo le nostre coste operano<br />

77 strutture distribuite in prevalenza al<br />

nord, area che vanta peraltro le maggiori<br />

presenze. Nel corso del 2000 si<br />

possono contare, con una certa approssimazione,<br />

oltre 40.000 presenze di<br />

subacquei per un totale di oltre 70.000<br />

immersioni. Una ricaduta di oltre tre<br />

miliardi, senza considerare un indotto<br />

non certo trascurabile.<br />

Un numero<br />

sempre crescente<br />

di subacquei si<br />

dedica alle riprese<br />

fotografiche e<br />

video.<br />

quello che più conta è essere in grado di mente permetterebbe che i propri<br />

ammenda. Una volta aperta la strada Tutto rose e fiori quindi? Oggi forse<br />

di riconoscere la patologia come tale clienti rechino danno alla flora ed alla<br />

e visto il continuo aumento della potremo dire che la direzione è quella<br />

e dare immediatamente corso a terapie fauna, che portino via il solito souvenir<br />

domanda, negli ultimi 4 anni un incre- giusta ma fino ad alcuni anni fa la<br />

e soccorso adeguati. Oltre l’85% degli o peggio. Inoltre, la conoscenza appromento<br />

pari al 150%, molti hanno situazione era ben diversa. Il rapido<br />

incidenti di immersione da adito a sinfondita delle aree di immersione fa si<br />

seguito l’esempio degli apripista. E dal sviluppo di quest’attività, non accomtomatologie<br />

non preoccupanti che per che anche lievi o apparenti modifica-<br />

momento che la gestione di un Centro pagnato dalla promulgazione di leggi<br />

questo motivo vengono di sovente zioni dell’ ambiente vengano notate e<br />

Immersioni è cosa delicata e assai com- credibili ed al passo coi tempi che rego-<br />

ignorate generando il peggioramento magari segnalate a studiosi e ricercaplessa,<br />

c’è da aggiungere con alterne lamentassero il settore, aveva finito col<br />

dello stato generale del soggetto ed tori. Casi di questo tipo sono molto fre-<br />

fortune. Specializzazione e professio- creare negli operatori un crescente mal-<br />

aumentando i problemi di trattamento quenti.nalità<br />

nella fornitura di beni e servizi contento e la coscienza che fosse neces-<br />

da parte del personale medico specia- Veniamo ora alla situazione in Sarde-<br />

sono strategici per ogni azienda che sario unire i propri sforzi per giungere<br />

lizzato. Gli istruttori e le guide operanti gna che, con oltre 1850 chilometri di<br />

voglia avere successo nel mercato. La ad una soluzione dei problemi. Nel<br />

nei centri immersione sono di norma coste, aree marine protette, un mare<br />

subacquea non fa eccezione e gli utenti, 1995 è stata così costituita “ Sardegna<br />

42 qualificati per far fronte a situazioni di con trasparenze mozzafiato, fondali<br />

perfettamente in grado di riconoscere Diving”, con lo scopo di rappresentare<br />

43


e tutelare gli operatori del settore.<br />

Rappresentare d’accordo, ma perché<br />

tutelare? Ad esempio perché nel 1988,<br />

l’allora Assessore alla Pubblica Istruzione,<br />

Informazione, Spettacolo e Sport<br />

(quante competenze!) bandì un concorso<br />

per l’abilitazione all’esercizio<br />

dell’attività professionale di Istruttore<br />

Nautico inserendo all’interno del bando<br />

una parte dedicata a “Istruttori di<br />

pratica Subacquea” e ponendo come<br />

prerequisiti indispensabili il possesso<br />

di: Certificato sub conseguito presso<br />

scuole o istituzioni giuridicamente abilitate;<br />

Attestazione da parte della Federazione<br />

Italiana Pesca Sportiva, di<br />

partecipazione con competenza e perizia<br />

a gare di pesca subacquea a<br />

carattere almeno regionale. Ora, cosa<br />

definisse “certificato sub” e quali fossero<br />

le scuole o strutture giuridicamente<br />

abilitate non era in realtà molto<br />

chiaro e in che modo poi, l’aver partecipato<br />

“con competenza e perizia” a gare<br />

di pesca subacquea potesse garantire la<br />

corretta gestione di un corso di immersione<br />

o di accompagnamenti subacquei,<br />

era ancora più oscuro. Dopo sollecitazioni,<br />

confronti e lunghe trattative<br />

si giunse infine alla definizione ed al<br />

riconoscimento da un punto di vista<br />

giuridico della figura professionale di<br />

Istruttore Subacqueo. Vi sembra poco?<br />

In un paese dove si fatica a far uscire<br />

l’attività di istruttore subacqueo dal<br />

ghetto del dilettantismo favorito e propagandato<br />

da associazioni che si trincerano<br />

dietro il ben noto “no profit” ?<br />

In un paese dove è stabilito che l’attività<br />

subacquea deve essere regolata dal<br />

CONI che in realtà ha come scopo<br />

di regolare la sola attività agonistica?<br />

A livello nazionale in realtà è quasi<br />

una rivoluzione. Da un punto di vista<br />

della legislazione la Sardegna in campo<br />

nazionale è oggi al primo posto e può<br />

essere considerata alla stregua di paesi<br />

come l’Australia dove già dal 1992<br />

esiste un “Codice di comportamento<br />

sul luogo di lavoro per l’immersione<br />

ricreativa”. Tale codice, nato per regolamentare<br />

l’attività subacquea ricreativa<br />

Le didattiche provenienti da oltre oceano hanno introdotto<br />

un approccio totalmente nuovo ed una mutazione della<br />

subacquea che da “sportiva” è divenuta “ricreativa”, uno<br />

sport alla portata di un pubblico molto vasto.<br />

Per tutti i subacquei il primo incontro con un cavalluccio<br />

marino è un momento emozionante. Chi di noi da bambino<br />

non ha sognato di andare alla scoperta dei fondali marini<br />

cavalcando un ippocampo ?<br />

Un tempo non molto lontano se un subacqueo incontrava<br />

un’aragosta, chi dei due aveva le antenne era praticamente<br />

spacciato. Oggi una nuova coscienza e sensibilità fa si che<br />

questi incontri siano incruenti.<br />

Elenco organizzazioni riconosciute a livello regionale<br />

per la didattica (legge n.9 del 26 Febbraio 1999):<br />

CMAS (Confederazione mondiale delle attività Subacquee) e<br />

Federazioni affiliate (FIPSAS, FFESSM, ACUC, FEAS);<br />

PADI (Professional Association of Diving Instructors);<br />

NAUI (National Association of Undenwater Instructors);<br />

SSI (Scuba Schools International)<br />

IDEA (International Diving Educators Association);<br />

NASDS (National Association of Scuba Diving School);<br />

FIAS (Federazione Italiana Attività Subacquee);<br />

ANIS (Associazione Nazionale Istruttori Subacquei);<br />

UISP (Lega Nazionale Attività Subacquee);<br />

BSAC (British Sub Aqua Club);<br />

SNMP (Societé Nationale Moniteurs Plongée );<br />

VDTL (Verband Deutscher Tagchlehrer);<br />

VDST (Verband Deutscher Sporttaucher);<br />

BARAKUDA;<br />

VIT (Verband International Tauchshulen);<br />

HSA (Associazione Nazionale Attività Subacquee e Natatorie<br />

per disabili);<br />

ASPLI (Associazione Subacquea Portatori di Handicap);<br />

in tutti i suoi aspetti, stabilisce quelli<br />

che sono i diritti ed i doveri degli<br />

operatori siano essi datori di lavoro<br />

o dipendenti, le qualifiche necessarie<br />

per svolgere l’attività, i parametri relativi<br />

alla qualità dell’aria immessa negli<br />

autorespiratori, le procedure di immersione<br />

e così via. La legge Regionale<br />

numero 9 del 26 Febbraio 1999 definisce<br />

in modo finalmente univoco le<br />

“Norme per la disciplina dell’attività<br />

degli operatori del turismo subacqueo”.<br />

Una buona legge che come ogni cosa<br />

potrebbe essere migliorata e potenziata.<br />

Oltre alla rappresentanza e tutela, “ Sardegna<br />

Diving” si proponeva di propagandare<br />

e favorire lo sviluppo di tutte le<br />

iniziative turistiche, didattiche e ricreative<br />

collegate alla subacquea. Alla data<br />

sembrerebbe che lo sviluppo di queste<br />

iniziative sia rimasto solo nelle intenzioni<br />

dell’organizzazione. Un vero e<br />

proprio peccato in considerazione del<br />

fatto che in questo settore le possibilità<br />

di crescita e miglioramento sono ancora<br />

notevoli. L’esistenza di un Network<br />

a livello regionale per offrire e garantire<br />

servizi subacquei di qualità nel<br />

rispetto e nella tutela del mondo sottomarino,<br />

una sorta di marchio di qualità,<br />

è ancora oggi una strada che varrebbe<br />

la pena seguire.<br />

L’esplorazione delle cavità sommerse<br />

richiede una preparazione molto specifica<br />

ed una programmazione dettagliata.<br />

All’interno di grotte ed anfratti<br />

è possibile osservare forme di vita tipiche<br />

di ambienti molto profondi.


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