i rapporti tra gli imputati - Misteri d'Italia
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delle tangenti, ossia colui il quale si occupava di distribuire danaro <strong>tra</strong> <strong>gli</strong> altri giudici; aggiungeva che,<br />
probabilmente. Previti aveva anche accennato ai processi ai quali Squillante si era interessato, ma<br />
certamente ora non era in grado di ricordarli. Nulla sapeva dire di preciso su<strong>gli</strong> altri magis<strong>tra</strong>ti, se non ciò di<br />
cui alle generiche affermazioni di Previti, secondo il quale scopo di questa "lobby" era quello di corrompere<br />
i giudici nell'interesse di aziende coinvolte in contenziosi giudiziari.<br />
La teste raccontava due episodi specifici ai quali aveva assistito, concernenti dazioni di denaro direttamente<br />
a Renato Squillante: uno di questi si era verifìcato durante una colazione a casa Previti, alla quale avevano<br />
partecipato Squillante, Pacifico ed altri magis<strong>tra</strong>ti; la teste ricorda d'essere stata l'unico ospite di sesso<br />
femminile e che si <strong>tra</strong>ttava di una colazione al tavolo. Ad un certo punto s'era alzata per andare alla toilette o<br />
al telefono, e, passando, aveva potuto vedere Previti, Squillante e Pacifico che erano riuniti attorno ad un<br />
tavolino accanto ad una libreria; aveva anche potuto scorgere denari sul tavolino; aggiunge che Squillante<br />
aveva detto una frase del tipo "... ci penso io...", ma non può dire perché il denaro fosse sul tavolo. Fra <strong>gli</strong><br />
altri presenti, le pare di ricordare vi fossero anche il Presidente Carlo Sammarco e Gianni Letta. Aggiunge<br />
che vi era un'atmosfera gioiosa, condivisa da tutti i presenti, e che si festeggiava una vittoria giudiziaria: non<br />
sa dire in relazione a quale causa, ma Berlusconi stesso aveva telefonato a Previti durante la riunione.<br />
Quanto alla collocazione temporale, la teste non sapeva essere precisa, ma le sembrava di ricordare si fosse<br />
nella stagione estiva, forse proprio l'estate precedente all'incontro con Dotti. Specifica che la colazione si era<br />
tenuta presso la casa di via Cicerone, che si trova al piano di sopra rispetto allo studio dell'avvocato Previti;<br />
nel corso del controesame, le difese hanno fatto presente che Previti risultava avere <strong>tra</strong>sferito la propria<br />
residenza da via Cicerone a piazza Farnese a far tempo dal gennaio 1988, e la teste, nel ribadire che il fatto si<br />
era svolto in via Cicerone, aggiungeva che, per quanto a sua conoscenza, l'appartamento di via Cicerone<br />
veniva utilizzato per pranzi e cene anche dopo il <strong>tra</strong>sferimento della fami<strong>gli</strong>a nella nuova abitazione. Infatti,<br />
con i lavori in via Cicerone, lo studio era stato ampliato sino a comprendere l'appartamento soprastante, che<br />
era stato collegato all'altro con una scala interna.<br />
Il secondo episodio si era svolto presso la sede del Circolo Canottieri Lazio, dove si tenevano le partite di<br />
calcio o calcetto alle quali partecipavano Previti, Pacifico ed alcuni magis<strong>tra</strong>ti, <strong>tra</strong> i quali anche Renato<br />
Squillante. Quella sera si era appunto svolta una partita, seguita da una cena, alla quale era stata invitata<br />
dalla signora Previti. Terminata la cena, si era avviata verso la propria auto in compagnia di Previti e<br />
Squillante che avevano parcheggiato sul lungotevere proprio vicino alla sua Fiat UNO; dopo i saluti, e<br />
mentre si accingeva ad aprire l'auto, Previti consegnava a Squillante una busta dicendo<strong>gli</strong>: "Renà, tè stai a<br />
dimentica questa..."; Squillante l'aveva presa e consegnata all'autista che era già in auto, dicendo<strong>gli</strong> di<br />
appoggiarla sul sedile posteriore. La busta era gialla e la teste l'aveva già veduta in un momento precedente,<br />
a tavola, nelle mani di Silvana Previti, la quale, dovendo andare alla toilette, l'aveva pregata di custodirla<br />
momentaneamente; si <strong>tra</strong>ttava di un comune busta gialla, non ermeticamente chiusa: tenendola in mano<br />
aveva avuto modo di vedere che la stessa conteneva denaro.<br />
Specificamente richiesta, affermava di non sapere quale fosse il motivo della consegna del denaro. Non<br />
sapeva collocare l'episodio dal punto di vista cronologico, ma affermava comunque <strong>tra</strong>ttarsi di epoca<br />
anteriore al giorno 8 settembre 1988, data in cui aveva conosciuto Vittorio Dotti.<br />
Infine, ed in generale, specificava che durante le cene (o le colazioni) si parlava spesso delle cause in corso,<br />
ma non ne ricorda alcuna; durante una vacanza in barca aveva sentito parlare della questione Mondadori, e<br />
Previti aveva detto che la "guerra di Segrate" era stata "vinta" da lui; aggiunge che nell'ambiente si diceva<br />
che Dotti era l'avvocato de<strong>gli</strong> affari leciti e Previti di quelli illeciti.<br />
Nel corso dell'esame dibattimentale (svoltosi alle udienze del 21 maggio e del 1° giugno 2001) venivano<br />
ovviamente riprese sia le dichiarazioni generali sul contesto, sia quelle sui due episodi testé riepilogati.<br />
Aveva conosciuto Cesare Previti, at<strong>tra</strong>verso Giorgio Casoli ed Enrico Manca, ne<strong>gli</strong> anni 1979/1980; quando<br />
si recava in Roma per motivi di fami<strong>gli</strong>a o di lavoro, le capitava spesso di incon<strong>tra</strong>rlo. Ha avuto occasione di<br />
frequentare lo studio legale e l'abitazione, che si trovavano, all'epoca, in via Cicerone 60, al primo e secondo<br />
piano. Nello studio vi era una grande sala per le riunioni, dove erano serviti i pasti, che venivano portati dal<br />
piano superiore. Ricorda di essere stata a casa Previti due o tre volte.<br />
In tali occasioni conviviali aveva conosciuto - oltre all'avvocato Pacifico - parecchi magis<strong>tra</strong>ti, <strong>tra</strong> i quali<br />
indica Squillante, Napoletano, Priore, Marvasi, Izzo, Brancaccio e Mele.<br />
Molti fra questi avevano partecipato anche ad un viaggio a New York, per la consegna del premio da parte<br />
della associazione de<strong>gli</strong> italiani in America (NIAF) a Bettino Craxi quale "uomo dell'anno"; lo stesso Previti<br />
le aveva detto di avere pagato quel viaggio ad alcuni dei magis<strong>tra</strong>ti invitati. Prima di questo viaggio (che si<br />
colloca nell'ottobre 1988), nel corso di una colazione a casa Previti - alla quel era stata invitata - aveva<br />
assistito ad una singolare scena: essendosi alzata dal proprio posto a tavola per recarsi alla toilette, era