i rapporti tra gli imputati - Misteri d'Italia

descritto come autonoma la propria conoscenza con Acampora, Pacifico e Previti, giustificandola (o, per
meglio dire, non giustificandola) come s'è detto.
Questo apporto dichiarativo degli imputati si scontra però con un dato documentale tanto ricorrente da far
escludere che si tratti di una semplice coincidenza: in alcune giornate particolari, guarda caso, gli imputati
risultano tutti in contatto tra loro.
E'accaduto per l'episodio Berlinguer ed accade per l'episodio Corda.
Facciamo qualche esempio: il 9 marzo è data importante: la lettera anonima reca il timbro in quella data,
l'udienza era fissata per il 16 marzo, ed il 18 marzo Brancaccio sigla il provvedimento di sostituzione di
Mario Corda.
Guardiamo l'agenda di Attilio Pacifico:
- 9,50 Previti (quella operazione che doveva fare l'ha fatta stamattina ed è abbastanza urgente);
- 10,30 Studio Acampora
- 12,15 Acampora 0041227891366.
Il giorno precedente (8 marzo) alle ore 8,41, Pacifico chiama Squillante.
Il giorno successivo (10 marzo) alle ore 11,11 Previti chiama Metta e pochi minuti dopo (ore 11,26) chiama
Squillante.
Ma ancor più emblematico è quanto avviene il 16 marzo 1993.
Queste le annotazioni sull'agenda:
- ore 12 Consigl. Metta - messaggio = studio Previti (l'aw. Prev. desidera parlare con l'avv. Pac.)
- ore 18 Previti (richiama)
- ore 18,10 studio Previti
- ore 18,25 aw. Previti
e queste le risultanze dei tabulati telefonici:
- ore 16,16 Pacifico chiama Squillante durata 54 secondi
- ore 17,52 Metta chiama Previti durata 99 secondi
- ore 17,53 Previti chiama Pacifico durata 41 secondi
- ore 17,56 Metta chiama Previti durata 36 secondi
- ore 18,20 Previti chiama Pacifico durata 145 secondi
- ore 20,30 Previti chiama Pacifico durata 342 secondi
- ore 20,37 Previti chiama Pacifico durata 59 secondi
- ore 20,38 Previti chiama Pacifico durata 15 secondi.
S'è già detto nella parte generale come debba ritenersi provato il possesso e utilizzo, da parte di Vittorio
Metta e non della figlia Sabrina, dell'apparecchio cellulare intestato a Carletti Fioravante e come sia
processualmente pacifica l'intestazione fittizia a Tifi Paolo (marito della segretaria personale di Cesare
Previti) di due apparecchi cellulari in realtà sempre in uso all'imputato.
Ciò suggerisce alcune considerazioni su quanto avvenuto nel pomeriggio del 16 marzo: la chiamata delle ore
17,52, in partenza dal cellulare di Carletti è diretta allo studio Previti di via Cicerone ed ha durata superiore
al minuto e mezzo; alle 17,53 dal cellulare in uso a Previti parte la chiamata allo studio Pacifico, che ha
durata di 41 secondi. Tre minuti più tardi è di nuovo il cellulare Carletti a chiamare lo studio Previti per 36
secondi.
L'incrocio di questi dati autorizza a ritenere provato che Previti (evidentemente presente presso il proprio
studio) sia stato dapprima chiamato da Metta e, mentre la conversazione era in corso, abbia egli stesso
chiamato lo studio Pacifico: insomma, più che in rapida successione fra loro, questi contatti paiono essere,
almeno in parte addirittura contemporanei e riguardano un giudice della causa IMI - SIR (evidentemente
ancora interessato allo sviluppo della causa e due degli avvocati i quali, dopo il passaggio in giudicato della
sentenza emessa da quel giudice in favore dei Rovelli, saranno destinatari di somme che pare eufemistico
definire esorbitanti. Il tutto non in giorno qualsiasi, bensì nel giorno in cui avrebbe dovuto tenersi l'udienza
avanti la Corte di cassazione e due giorni prima della sostituzione del Presidente Corda, ossia quando l'ormai
nota lettera anonima era giunta ai destinatari.