i rapporti tra gli imputati - Misteri d'Italia
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26 novembre) una parte del compenso illecito, via via depositato, in contanti, sui conti correnti accesi presso<br />
istituti bancari italiani a nome suo o di suoi stretti congiunti.<br />
Ritiene il Tribunale (come già sopra evidenziato) che, fino a questo momento, i familiari di Nino Rovelli<br />
fossero sostanzialmente es<strong>tra</strong>nei alle pratiche illecite del loro congiunto, uomo accen<strong>tra</strong>tore, autoritario e<br />
deciso a vincere ad ogni costo la causa con l'IMI. Sofferente di problemi cardiaci. Rovelli senior - prima di<br />
essere sottoposto ad un intervento chirurgico del quale i medici non nascondono le possibilità di esito<br />
infausto - rivela alla mo<strong>gli</strong>e Primarosa l'esistenza di un suo debito nei confronti di Attilio Pacifico,<br />
invitandola ad onorarlo nel caso <strong>gli</strong> fosse accaduto qualcosa di grave.<br />
Proprio in questo momento si verifica, a giudizio del Collegio, la successione "iure ereditario" di Primarosa<br />
Battistella e di Felice Rovelli nelle obbligazioni illecite assunte dal capostipite con i tre intermediari e, per il<br />
loro <strong>tra</strong>mite, con i pubblici ufficiali, essendo processualmente accertata la conoscenza, da parte de<strong>gli</strong> eredi,<br />
dell'ammontare del debito di Nino e, soprattutto, la sua causale. In evidente e conclamato collegamento con<br />
l'esito positivo della causa civile ed in corrispondenza percentuale (nella misura del 10%) con la somma che<br />
l'IMI era stato condannato a pagare (al netto della imposta di successione) nel 1994 i tre intermediari<br />
ricevono le somme di cui alla imputazione, su conti esteri, direttamente provenienti da una società (Pitara<br />
stiftung) avente sede in Liechtenstein, appositamente costituita dal legale dei Rovelli, Rubino Mentsch.<br />
Ma pochi mesi dopo la morte di Nino Rovelli, è documentato in atti un primo <strong>tra</strong>sferimento finanziario<br />
(dalla società svizzera Dorian Investments, facente capo sempre alla fami<strong>gli</strong>a Rovelli) di un miliardo di lire<br />
in favore del conto “Pavoncella” presso la Banca del Sempione di Lugano, riferibile a Pacifico. Da questo<br />
conto, con le modalità che si analizzeranno a tempo debito, verranno prelevati 450 milioni di lire in contanti,<br />
mentre due somme di eguale importo (133 milioni di lire) verranno quasi contestualmente bonificati al conto<br />
“Rowena” di Renato Squillante e al conto “Mercier” di Cesare Previti, rispettivamente in data 26 giugno<br />
1991 e 2 lu<strong>gli</strong>o 1991.<br />
Questi dati documentali vengono qui sinteticamente ripresi per richiamare l'attenzione sul fatto che, quando<br />
iniziano le manovre di avvicinamento del giudice Sotgiu, fra alcuni de<strong>gli</strong> <strong>imputati</strong> sono già intervenuti<br />
<strong>rapporti</strong> finanziari, in quanto Rovelli ha bonificato a Pacifico una somma, in parte finita sui conti di Previti e<br />
Squillante, mentre Metta ha ricevuto e depositato sui propri conti, anche Nino Rovelli vivente, qualche<br />
centinaio di milioni di lire. E, per converso, le persone che Rovelli chiama dal 9 gennaio al 12 febbraio 1992<br />
o che comunque sono in contatto fra loro nello stesso periodo - con differenti modulazioni quantitative -<br />
sono coloro che hanno ricevuto denari provenienti dal vincitore della causa. Solo a titolo di esempio, vanno<br />
rimarcate le risultanze dei tabulati per due giornate importanti:<br />
- il 29 gennaio (giorno in cui si tiene l'udienza nel corso della quale viene eccepito il mancato deposito<br />
della procura speciale), Berlinguer chiama Squillante in orario corrispondente grossomodo con la<br />
chiusura dell'udienza; poi, in rapida successione, Pacifico chiama Squillante e, subito dopo, Acampora;<br />
poi ancora Pacifico chiama Squillante e, pochi minuti dopo, il magis<strong>tra</strong>to è chiamato da Previti; in ora<br />
serale Rovelli chiama Pacifico ed infine, dopo le ventidue, Berlinguer chiama Squillante.<br />
- Il 12 febbraio 1992 (giorno in cui è pubblicata la decisione della Suprema Corte) Rovelli chiama, nel<br />
corso della giornata, tre volte Pacifico, Acampora e Squillante. Come già si accennava, non mancano,<br />
nel periodo de quo, contatti <strong>tra</strong> Pacifico, Acampora ed il giudice Metta, nonché un contatto <strong>tra</strong><br />
Berlinguer e Cesare Previti. Il dato quantitativo dimos<strong>tra</strong>, nella specie, un differente ruolo svolto<br />
nell’occorso dai vari <strong>imputati</strong>: all'evidenza, il contatto è stato gestito in prima persona da Squillante, con<br />
il costante intervento di Pacifico (letteralmente tempestato di telefonate da Rovelli); Acampora viene<br />
evidentemente tenuto informato nei momenti più importanti (il 29 gennaio ed il 12 febbraio) sia da<br />
Pacifico, sia da Rovelli; Previti en<strong>tra</strong> direttamente in contatto con Squillante in un giorno<br />
importantissimo (il 29 gennaio) e, pochi giorni dopo, con colui al quale era stato chiesto un "intervento"<br />
sul giudice della causa.<br />
In questo segmento dell'attività corruttiva spicca, oltre a quella di Rovelli, corruttore in erba, ma attivissimo,<br />
preoccupato com'era che "l'asso nella manica", scoperto con tanta arguzia dal Professor Are, si <strong>tra</strong>sformasse<br />
in un "due di picche" in caso di rimessione de<strong>gli</strong> atti alla Corte costituzionale, la figura di Renato Squillante.<br />
Si <strong>tra</strong>tta di un importante magis<strong>tra</strong>to romano, inserito ad alto livello non solo nell'ambiente giudiziario - era<br />
stato per anni capo dell'Ufficio Istruzione e poi, con l'avvento del nuovo codice di procedura penale, capo<br />
dell'Ufficio dei giudici per le indagini preliminari - ma anche in quello politico della capitale, avendo<br />
ricoperto incarichi di prestigio, quali quello di componente della CONSOB e di consulente giuridico della<br />
Presidenza della Repubblica. Un magis<strong>tra</strong>to che partecipava ad eventi mondani, anche in terra s<strong>tra</strong>niera e che