i rapporti tra gli imputati - Misteri d'Italia
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"Preciso che la somma da dare a Pacifico era una somma di rilievo... Alla morte di mio marito io non avevo<br />
a disposizione la somma da corrispondere al Pacifico, pertanto ho aspettato a dar<strong>gli</strong> il denaro soltanto<br />
quando ho potuto disporre della somma necessaria.Come ho accennato, l'accredito di cui alla prima<br />
domanda non è stato l'unico importo che ho fatto pervenire al Pacifico".<br />
Chiestole se conoscesse personalmente l'avvocato Pacifico, questa era la risposta:<br />
"Posso dire che l'avvocato Pacifico era conosciuto da mio marito. Io, prima della morte di mio marito, l'ho<br />
visto una sola volta, nel 1994 (n.d.r. si <strong>tra</strong>tta certamente di un refuso, volendosi forse verbalizzare 1984)<br />
perché, in compagnia di mio marito, l'ho incon<strong>tra</strong>to casualmente a Lugano per s<strong>tra</strong>da. In quell'occasione<br />
mio marito me lo ha presentato... Dopo che si è aggravato, cioè a partire dall'estate 1990, mio marito è<br />
rimasto più tempo a casa e ha quindi ricevuto delle telefonate a casa. Ricordo che Pacifico ha chiamato<br />
qualche volta".<br />
Rispondeva negativamente alla domanda se le fosse nota la natura dei <strong>rapporti</strong> intercorsi <strong>tra</strong> Nino Rovelli ed<br />
il citato legale, precisando che, dopo la morte del primo, Pacifico era venuto a farle le condo<strong>gli</strong>anze e ogni<br />
tanto le telefonava, generalmente nel periodo natalizio, per farle <strong>gli</strong> auguri. Esibitale la fattura n.1/94 emessa<br />
da Pacifico nei suoi confronti, Battistella così si esprimeva:<br />
"Sinceramente non ricordo la fattura... In ogni caso, io confermo di aver dato al Pacifico la somma<br />
corrispondente a questa fattura, ma escludo categoricamente, per quanto a mia conoscenza, che le<br />
prestazioni indicate in fattura siano state effettuate da Pacifico. Nella fattura si parla infatti di attività<br />
professionale relativa ad una controversia davanti alla Corte d'appello di Roma ed alla Corte di<br />
Cassazione, e si parla anche di possibilità di esecuzione nei confronti dell'IMI, ed io escludo che il Pacifico<br />
abbia prestato una sua attività professionale nella causa che la mia fami<strong>gli</strong>a ha effettivamente avuto contro<br />
l'IMI".<br />
Precisava che "i miei avvocati, che hanno curato i miei interessi in tutti questi anni" erano da identificare<br />
ne<strong>gli</strong> avvocati "Are, Giorgianni ed altri avvocati dei rispettivi studi, dei quali al momento non ricordo il<br />
nome". Aggiungeva: "Posso dire che su indicazione di Pacifico è stato versato del denaro ad Acampora.. .è<br />
un avvocato, ma non è <strong>tra</strong> quelli che si sono occupati dei miei interessi. Non so perché <strong>gli</strong> sia stato dato del<br />
denaro, credo che su questo punto potrà riferire mio fi<strong>gli</strong>o Felice ....Mio fi<strong>gli</strong>o mi ha riferito che ha versato<br />
del denaro a Cesare Previti".<br />
Nel prosieguo dell'indagine, l'imputata aggiungeva alcune precisazioni rispetto alla originale ossatura del<br />
proprio racconto; alla domanda sulle ragioni per le quali <strong>gli</strong> eredi di Nino Rovelli avessero deciso di pagare<br />
a Pacifico, Acampora e Previti le somme da loro pretese senza loro chiedere i motivi del credito che, a loro<br />
dire, vantavano nei confronti del defunto Nino, così rispondeva: ".. .fu mio marito a dirmi, prima della sua<br />
morte, che Pacifico vantava un credito...mio marito non mi disse l'ammontare dei trenta miliardi. Dopo la<br />
morte di mio marito, l'avv. Pacifico disse a mio fi<strong>gli</strong>o l'ammontare e decidemmo di accettare la volontà di<br />
mio marito, pagando la somma senza pretendere spiegazioni in merito. Mio marito non mi aveva parlato ne<br />
di Acampora ne di Previti....Felice, dopo aver parlato con Pacifico, mi ha detto che si sarebbero presentati<br />
anche Previti ed Acampora. Io con Previti ed Acampora di questo argomento non ne ho mai parlato e con<br />
Pacifico nemmeno”.<br />
Se il nome di Previti le fosse noto già in epoca precedente alla morte del marito:"Sì. Previti era una persona<br />
che telefonava a mio marito di frequente, almeno nell'ultimo periodo, perché mio marito a causa della sua<br />
malattia era a casa e quindi io venivo a sapere dei suoi contatti... Preciso che ho sentito di Previti e di<br />
Acampora da parte di mio marito esclusivamente ne<strong>gli</strong> ultimi tré mesi della sua vita, perché in quel periodo<br />
era in casa, arrivavano telefonate, e tante ce ne erano anche di Previti ed Acampora".<br />
Se li avesse mai incon<strong>tra</strong>ti personalmente:"Io non mai visto ne conosciuto Acampora; mentre con Previti ho<br />
preso un caffè dopo la morte di mio marito, in occasione di un mio viaggio effettuato a Roma per parlare<br />
con il professor Are. Previti venne all'Hotel Hassler e parlammo del più e del meno".<br />
Chiesta di indicare come mai venne pagato a Previti ed Acampora quanto da loro richiesto, nonostante<br />
nessuna indicazione in tal senso fosse venuta dal de cuius:"Perché si <strong>tra</strong>ttava di insigni avvocati di Roma";