motori a combustione interna innovativi a ridotto impatto ambientale
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MOTORI A COMBUSTIONE INTERNA INNOVATIVI A<br />
RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE<br />
Stefano Frigo, Ettore Musu, Riccardo Rossi, Roberto Gentili<br />
(Dipartimento di Ingegneria dell’Energia e dei Sistemi)<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
I VEICOLI E L’AMBIENTE<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Secondo numerosi studiosi, l’incremento nell’atmosfera di<br />
sostanze inquinanti e di gas serra, in primis l’anidride carbonica,<br />
dipende fortemente dall’aumento di energia prodotta da fonti<br />
fossili, delle quali tra l’altro si paventa l’esaurimento.<br />
In campo veicolistico molti studi sono volti perciò alla “mobilità<br />
sostenibile”, ovvero a soluzioni atte a ridurre l’emissione di<br />
sostanze inquinanti e di anidride carbonica e, più in generale, il<br />
consumo dei combustibili derivati dal petrolio.<br />
Diverse le linee di ricerca: dalla riduzione della massa del<br />
veicolo, alla propulsione elettrica ed ibrida, a combustibili<br />
alternativi, a <strong>motori</strong> termici <strong>innovativi</strong>.
I MOTORI<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Molto si fa per ridurre emissioni inquinanti e consumi (quindi anche<br />
l’emissione di anidride carbonica) dei <strong>motori</strong>.<br />
Per migliorare il rendimento dei <strong>motori</strong> ad accensione comandata si<br />
punta su downsizing, sovralimentazione, iniezione diretta, fasatura<br />
variabile.<br />
Per ridurre le emissioni dei Diesel si ricorre a sistemi d’iniezione<br />
sempre più evoluti ad altissima pressione, nonché su postrattamenti<br />
sempre più efficaci dei gas di scarico.<br />
Vengono studiati sistemi di <strong>combustione</strong> <strong>innovativi</strong>.<br />
Vengono impiegati sistemi elettronici di controllo sempre più efficienti.<br />
Sta diffondendosi l’uso di <strong>motori</strong> elettrici per azionare alcuni ausiliari<br />
con più efficacia e minore spesa energetica.
RICERCHE MOTORISTICHE IN CORSO<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
A titolo esemplificativo si descrivono sinteticamente tre studi sui<br />
<strong>motori</strong> condotti presso il DESE dell’Università di Pisa.<br />
Il primo è relativo ad un motore alimentato ad idrogeno e<br />
caratterizzato da un innovativo sistema d’iniezione diretta a due<br />
stadi.<br />
Il secondo ha per oggetto l’alimentazione di un motore ad<br />
accensione comandata con ammoniaca più una modesta<br />
quantità di idrogeno.<br />
Il terzo riguarda un nuovo concetto di motore Diesel denominato<br />
“HCPC”, finalizzato all’ottenimento sia di bassissime emissioni<br />
inquinanti che di un alto rendimento.
SISTEMA DI INIEZIONE DIRETTA DI H2 A DUE STADI<br />
Il sistema di iniezione di H 2 ideato<br />
unisce i vantaggi dell’iniezione<br />
diretta (alta potenza specifica,<br />
nessun ritorno di fiamma nel<br />
collettore di aspirazione) con quelli<br />
dell’iniezione indiretta (massimo<br />
sfruttamento della pressione residua<br />
nel serbatoio ~ 12 bar).<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DELL’INIEZIONE A DUE STADI<br />
L’idrogeno viene dapprima immesso all’interno di una precamera nella quantità voluta<br />
grazie ad un normale elettro-iniettore, dopo viene iniettato nel cilindro per mezzo di una<br />
valvola a fungo comandata meccanicamente, che, grazie all’elevata sezione di<br />
passaggio, consente le elevate portate volumetriche necessarie.<br />
Elettro-iniettore<br />
Precamera<br />
Valvola di iniezione<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
INIEZIONE DIRETTA A DUE STADI: PRIME FASI DELLA RICERCA<br />
La realizzazione del prototipo è stata preceduta da un’attività numerica che ha consentito<br />
una prima validazione della soluzione ed anche di dimensionare le varie parti del sistema<br />
di iniezione.<br />
Distribuzione dell’idrogeno al<br />
momento dell’accensione a piena<br />
potenza e 6000 giri/min<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Posizione candela Posizione candela<br />
Distribuzione dell’idrogeno al<br />
momento dell’accensione a bassa<br />
potenza e 3000 giri/min
A seguito dei risultati dell’attività CFD è stato allestito un prototipo modificando il motore<br />
Aprilia-Rotax da 650 cm 3 che ha equipaggiato, sino al 2004, la moto Aprlia Pegaso 650.<br />
Valvole di<br />
aspirazione<br />
Valvola di iniezione<br />
dell’idrogeno<br />
Testa originale Testa modificata<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
INIEZIONE DIRETTA A DUE STADI: RISULTATI SPERIMENTALI<br />
La fase iniziale dell’indagine sperimentale è stata dedicata alla verifica del<br />
funzionamento del sistema di iniezione ed alla misura delle prestazioni del motore.<br />
Prima di tutto è stato analizzato il corretto funzionamento del sistema di iniezione a due<br />
stadi e se le sue caratteristiche complessive (pressione nella precamera, fasatura della<br />
valvola di iniezione, pressione della linea di alimentazione dell’idrogeno, ecc.) fossero<br />
adeguate al raggiungimento delle prestazioni previste.<br />
Il motore ha dimostrato un<br />
comportamento regolare,<br />
erogando la massima potenza<br />
con λ~1 senza detonazioni e/o<br />
problemi di <strong>combustione</strong>.<br />
La fasatura di accensione<br />
ottimale a pieno carico è 3°<br />
dopo il PMS.<br />
Potenza (kW)<br />
35<br />
33<br />
30<br />
28<br />
25<br />
23<br />
20<br />
18<br />
15<br />
13<br />
10<br />
2500 3000 3500 4000 4500 5000 5500 6000 6500<br />
rpm<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Potenza H2<br />
Potenza Benzina<br />
Coppia H2<br />
Coppia Benzina<br />
55<br />
50<br />
45<br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
Coppia (Nm)
INIEZIONE DIRETTA A DUE STADI: IMPLEMENTAZIONE DEL<br />
SISTEMA SU UN MOTORE PLURICILINDRICO<br />
È stata anche valutata la possibilità di adottare una versione migliorata del sistema<br />
d’iniezione diretta d’idrogeno a due stadi in un motore pluricilindrico, con poche modifiche<br />
alla configurazione del motore.<br />
Per l’applicazione specifica è stato scelto il motore FIAT 1,6 l, 16v Blupower.<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
MOTORE AD AMMONIACA-IDROGENO<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Lo stoccaggio dell’idrogeno a bordo del veicolo è un problema di non semplice ed<br />
economica soluzione.<br />
Un’alternativa consiste nello stoccare l’idrogeno sotto forma di ammoniaca, che a<br />
temperatura ambiente è liquida a soli ~ 9 bar e quindi comporta ingombri e masse<br />
relativamente piccoli e serbatoi poco costosi.<br />
Attraverso processi di reforming catalitico, da effettuarsi a bordo del veicolo,<br />
dall’ammoniaca può essere estratto idrogeno da utilizzare in celle a combustibile o in<br />
<strong>motori</strong> a <strong>combustione</strong> <strong>interna</strong>.<br />
Nel caso dei <strong>motori</strong> a <strong>combustione</strong> <strong>interna</strong>, è conveniente utilizzare direttamente<br />
l’ammoniaca come combustibile, ma vi sono problemi soprattutto a causa della bassa<br />
velocità di fiamma e dell’alta energia di innesco propri delle miscele aria-ammoniaca.<br />
Questo rende il comportamento del motore molto irregolare, con grosse difficoltà negli<br />
avviamenti a freddo. Vi è quindi la necessità di abbinare all’ammoniaca altri combustibili<br />
che ne incrementino le qualità di <strong>combustione</strong>.<br />
L’idrogeno è quello che dà i benefici migliori, essendo contraddistinto da alta velocità di<br />
fiamma e bassa energia di innesco, caratteristiche opposte e quindi complementari<br />
rispetto a quelle dell’ammoniaca.
Le prove al banco hanno confermato la<br />
necessità di addizionare idrogeno<br />
all’ammoniaca in una percentuale<br />
minima, che in energia varia da circa il<br />
7% a pieno carico ad un 10% a medio<br />
carico, per garantire un comportamento<br />
regolare del motore (bassa dispersione<br />
ciclica, facilità di avviamenti a freddo).<br />
A pieno carico, il motore ha erogato una<br />
potenza, rispetto a quella del motore<br />
alimentato a benzina, inferiore di circa il<br />
10% ai bassi regimi di rotazione e di<br />
circa il 25% agli alti regimi.<br />
Iniettori<br />
idrogeno<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Iniettori<br />
ammoniaca<br />
a
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
MOTORE DIESEL INNOVATIVO: HOMOGENEOUS<br />
CHARGE PROGRESSIVE COMBUSTION<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Molte ricerche vengono svolte sulla <strong>combustione</strong> “HCCI” (Homogeneous-charge, compressionignition),<br />
che viene considerata una soluzione assai promettente al fine di ridurre le emissioni<br />
inquinanti, specie di ossidi azoto e di particolato, nei <strong>motori</strong> funzionanti sia a benzina che a<br />
gasolio.<br />
Purtroppo ad oggi la <strong>combustione</strong> HCCI è ruvida e rumorosa, poiché comporta alti gradienti di<br />
pressione, nonostante se ne moderi l’andamento diluendo fortemente la carica con gas<br />
combusti.<br />
Inoltre essa non si estende a tutte le condizioni operative del motore, che deve quindi poter<br />
funzionare anche in modalità convenzionale (ad accensione comandata o Diesel).<br />
Per mantenere i pregi della <strong>combustione</strong> HCCI e superarne i limiti, si è studiato un nuovo<br />
concetto di <strong>combustione</strong> per <strong>motori</strong> Diesel, denominato Homegeneous Charge Progressive<br />
Combustion (HCPC).<br />
Il principio è di far affluire gradualmente nel cilindro una carica omogenea precompressa<br />
durante la fase di <strong>combustione</strong>, in modo che l’andamento di quest’ultima venga controllato<br />
dall’afflusso della carica e non dalla presenza dei gas residui, la cui funzione si limita al<br />
controllo delle emissioni di ossidi azoto (riducono la pressione parziale dell’ossigeno e le<br />
temperature locali).
La soluzione costruttiva è del tipo “split cycle”.<br />
Le fasi di aspirazione e di compressione sono<br />
effettuate in un cilindro (cilindro compressore)<br />
diverso da quello (cilindro combustore) nel quale<br />
avvengono le fasi di <strong>combustione</strong>, espansione e<br />
scarico.<br />
Durante la fase di <strong>combustione</strong> il fluido è trasferito<br />
dal cilindro compressore a quello combustore grazie<br />
ad un opportuno sfasamento tra i due cilindri, i quali<br />
vengono messi in comunicazione mediante un<br />
condotto ed una valvola posta all’uscita del cilindro<br />
compressore.<br />
Durante tale trasferimento, viene iniettato nel<br />
condotto il combustibile, che, date le condizioni di<br />
elevata turbolenza e temperatura, evapora, si<br />
miscela pressoché omogeneamente con l’aria e si<br />
autoaccende, dando luogo a <strong>combustione</strong> omogenea<br />
nel cilindro combustore.<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012
Dominio di calcolo del motore<br />
HCPC all’apertura della valvola di<br />
trasferimento (codice AVL Fire)<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
È stata condotta una vasta attività di simulazione numerica nella quale sono state<br />
considerate diverse varianti del motore.<br />
Andamento del combustibile iniettato
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Il motore HCPC produce emissioni di particolato ordini di grandezza più basse<br />
rispetto a quelle di un Diesel convenzionale<br />
Mappe di temperatura, rapporto di equivalenza e frazione massica di particolato a 10°, 20°,<br />
30° dopo il PMS
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
Il motore HCPC per applicazioni pesanti rispetta la normativa EURO 6 senza<br />
bisogno di complicati e costosi sistemi di trattamento dei gas di scarico (Filtro antiparticolato,<br />
SCR), mantenendo un’efficienza paragonabile o superiore al motore<br />
Diesel convenzionale<br />
HCPC Diesel<br />
Rendimento indicato 47.0% 45.9%<br />
HC [g/kWh] 0.06 0.4<br />
CO [g/kWh] 2.0 6.5<br />
Soot [g/kWh] 0.007 0.034<br />
NOx [g/kWh] 0.13 9.6
MOTORE HCPC<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012<br />
• Rispetto ad una <strong>combustione</strong> Diesel convenzionale, si ha una grandissima riduzione delle<br />
emissioni di particolato, quasi nullo fino a rapporti d’equivalenza globali dell’ordine di 0,85 e si<br />
ottengono anche un alto rendimento indicato (superiore al 45%) ed un’elevata potenza<br />
specifica.<br />
• Con un moderato livello di EGR anche le emissioni di ossidi d’azoto scendono ai valori delle<br />
migliori combustioni HCCI.<br />
• Il motore HCPC per applicazioni pesanti rispetta i limiti della normativa EURO 6 senza<br />
bisogno di complicati e costosi sistemi di post trattamento dei gas di scarico e mantenendo<br />
un rendimento dello stesso livello o superiore a quello di un motore Diesel convenzionale.<br />
• La <strong>combustione</strong> avviene gradualmente, così la salita di pressione è lineare senza alti<br />
gradienti, con benefici riguardo alla silenziosità e dolcezza di funzionamento del motore<br />
rispetto ai <strong>motori</strong> Diesel e HCCI odierni.
Grazie per l’attenzione<br />
Montecatini Terme, 25-26 Maggio 2012