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Analgesia e Care<br />

Percorsi Assistenziali Neonatologici Anno 2008<br />

di stato ha una evoluzione progressiva in cui si riconoscono distinti stati di coscienza (da<br />

uno stato diffuso di semisonno si passa a stati differenziati di sonno e veglia); il sistema attentivointerattivo<br />

progedisce verso una graduale differenziazione dello stato di veglia nella più<br />

elaborata attiv<strong>it</strong>à affettiva e cogn<strong>it</strong>iva.<br />

Provvedimenti assistenziali<br />

Gli interventi di “care” devono mirare a:<br />

A. MANTENERE L’OMEOSTASI FISIOLOGICA (SISTEMA AUTONOMICO)<br />

Il "time-out signal" del piccolo pretermine o del pretermine in fase acuta di malattia<br />

richiede:<br />

1. la riduzione massimale delle stimolazioni (minimal handling)<br />

2. il totale riparo sensoriale: eliminazione delle luci dirette e intense, dei rumori e<br />

riduzione della intens<strong>it</strong>à sonora d’ambiente<br />

3. ogni procedura, sia clinica (valutazione dei segni v<strong>it</strong>ali, temperatura, frequenza<br />

respiratoria e cardiaca) che di accudimento (cambio del pannolino ed alimentazione),<br />

va fatta cercando di ridurre i segnali di stress e di incrementare i segnali di<br />

stabil<strong>it</strong>à (gentle handling)<br />

4. gli interventi assistenziali dovrebbero essere effettuati quando il neonato si<br />

trova in uno stato di transizione, cioè nei periodi di veglia o sonno non<br />

profondo: tale stato può essere sollec<strong>it</strong>ato con lievi e adeguate stimolazioni<br />

5. le procedure assistenziali necessarie debbono essere fatte assicurando il<br />

contenimento posturale (racchiudendo tronco, capo ed estrem<strong>it</strong>à) al fine di ricreare la<br />

s<strong>it</strong>uazione di stabil<strong>it</strong>à e flessione endouterine.<br />

34<br />

B. SOSTENERE IL SISTEMA MOTORIO (CARE POSTURALE)<br />

In utero il feto varia le posture e si muove per favorire il fisiologico sviluppo<br />

dell'organismo facil<strong>it</strong>ando la funzional<strong>it</strong>à dei vari apparati.<br />

Nel passaggio alla v<strong>it</strong>a extrauterina, avvengono, tra gli altri, tre importanti<br />

cambiamenti: il neonato è sottoposto alla forza di grav<strong>it</strong>à (circa tre volte quella a cui<br />

è sottoposto il feto); si muove in un mondo fisico diverso (l'aria al posto del liquido<br />

amniotico), che oppone una diversa resistenza ai suoi movimenti; subisce un<br />

cambiamento del "sostegno" alle sue posture (da quello di contenimento dell'utero, che<br />

favorisce una flessione globale e la possibil<strong>it</strong>à di eseguire movimenti armonici a quello<br />

extrauterino dove il neonato non può raggiungere da solo quella organizzazione posturale che gli<br />

consente di muoversi con armonia e funzional<strong>it</strong>à). Il neonato molto pretermine o<br />

patologico è a rischio di essere deprivato della necess<strong>it</strong>à basilare per il suo<br />

sviluppo cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a dal periodico cambiamento di postura. Le quattro posture<br />

basilari a disposizione nell'incubatrice o nel lettino sono: prona, supina, fianco (o<br />

semifianco) destro, fianco (o semifianco) sinistro; nel lungodegente anche la postura<br />

semiseduta in seggiolino ed in braccio (marsupioterapia).

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