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esadia16 - Roche

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Taqman può essere considerata la metodica di scelta<br />

per tutte quei parametri che richiedono una precisa valutazione<br />

dinamica (carica virale, espressione genica,<br />

rapporto mutante-ceppo selvaggio etc.).<br />

Anche per la PCR real-time sono state sviluppate apparecchiature<br />

dedicate delle quali la più recente, il Cobas<br />

Taqman, può essere collegato fisicamente al Cobas Ampliprep<br />

per una completa automazione di tutte le fasi<br />

della reazione.<br />

Il progresso tecnologico della PCR si è anche esteso a<br />

metodiche, strumentazione e sistemi esperti per l’analisi<br />

simultanea di più marcatori, soprattutto negli studi<br />

sul genoma ed in quelli sull’associazione tra profili genetici<br />

e malattia o tra profili genetici e farmaco-metabolismo.<br />

Sono già disponibili supporti miniaturizzati, genechip o<br />

microarray, che, mutuati dalla tecnologia dei microprocessori<br />

per computer, contengono migliaia di sonde per<br />

l’amplificazione ed il rilevamento di un numero pressochè<br />

illimitato di marcatori genici.<br />

L’evoluzione delle applicazioni<br />

La duttilità della PCR, capace di identificare ed analizzare<br />

sequenze nucleotidiche di qualsiasi tipo ed origine<br />

biologica, ne ha esteso le applicazioni a tutti i settori<br />

della biologia e della medicina.<br />

Nel settore delle malattie infettive la PCR è stata particolarmente<br />

utile nella conferma diagnostica di agenti<br />

per i quali non vi siano metodiche convenzionali di isolamento<br />

culturale (HIV, HCV) o test surrogati per componenti<br />

antigeniche (HCV) o che siano presenti a concentrazioni<br />

non rilevabili dalle tecniche tradizionali.<br />

I progressi delle conoscenze sulla biologia e patogenesi<br />

dell’AIDS e dell’epatite virale C e B o sull’oncogenesi<br />

delle lesioni da HPV, ad esempio, sono stati notevolmente<br />

facilitate dalla PCR nelle sue applicazioni qualitative<br />

e quantitative. Il trasferimento di queste metodiche<br />

in ambito clinico ha portato ad una più efficiente<br />

gestione del malato al quale è possibile offrire una<br />

diagnosi più tempestiva ed una prognosi più accurata.<br />

Il seguire nel tempo la carica virale o batterica consente<br />

inoltre di predire l’evoluzione dell’infezione e la gravità<br />

della malattia ad essa correlata con la possibilità<br />

di proporre protocolli sempre più individualizzati di<br />

monitoraggio e terapia.<br />

Anche nel settore delle patologie genetiche la PCR ha<br />

permesso lo sviluppo di test diagnostici per l’identificazione<br />

di portatori di malattie monogeniche, anche in<br />

epoca prenatale, fornendo a soggetti o coppie a rischio<br />

Fig. 3<br />

Loci genetici<br />

analizzati in uno<br />

studio di linkage con<br />

la malattia<br />

coronarica<br />

soluzioni comportamentali o scelte terapeutiche prima<br />

non disponibili.<br />

Uno degli esempi più significativi in questo settore è<br />

quello della poliposi familiare del colon, dove l’uso<br />

della PCR per definire profili genetici associati alla malattia<br />

consente di identificare precocemente, in fase<br />

pre-sintomatica, i portatori del gene affetto ed offrire<br />

loro un monitoraggio tempestivo e opzioni chirurgiche<br />

precoci che possano prevenire la trasformazione maligna<br />

delle lesioni.<br />

Studi di “linkage” sono attualmente in corso per identificare<br />

profili genetici associati a malattie multi-fattoriali,<br />

poligeniche, quali la malattia coronarica, il diabete<br />

o il morbo di Alzheimer.<br />

Uno dei primi esempi della fattibilità di questo approccio<br />

fu un test sviluppato con formato “line-blot” per<br />

analizzare il possibile coinvolgimento nella patogenesi<br />

della malattia coronarica di una serie di geni attivi<br />

nella regolazione della pressione arteriosa, della coagulazione<br />

e del metabolismo lipidico (Fig. 3).<br />

Tuttavia, la complessità ed il numero dei sistemi biologici<br />

coinvolti nella genesi di malattie polifattoriali o<br />

nella carcinogenesi ha richiesto l’impiego di tecnologie<br />

più potenti ed efficaci. L’impiego della tecnologia genechip/microarray<br />

ha permesso ad esempio l’analisi simultanea<br />

dei livelli di espressione di centinaia di geni<br />

la cui attivazione o disattivazione può determinare<br />

prognosi e risposte al trattamento diverse per pazienti<br />

con neoplasie maligne. Risultati incoraggianti sono già<br />

stati prodotti nel caso di numerosi tumori quali quello<br />

epatico, polmonare, mammario, con importanti implicazioni<br />

per l’identificazione di nuovi bersagli per terapie<br />

più mirate e selettive.<br />

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