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esadia16 - Roche

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notevolmente la messa a punto facilitando lo sviluppo<br />

e la diffusione di tests per la determinazione di genomi<br />

virali (HCV e HIV RNA) o per l’analisi qualitativa e<br />

quantitativa di trascritti.<br />

Allo stesso tempo, la possibilità di utilizzare un unico<br />

lotto di enzimi e di reattivi per tutti i cicli richiesti<br />

dalla PCR consentì anche di sviluppare apparecchiature<br />

(thermalcycler) in grado di eseguire in automatico ed<br />

in tempi più rapidi le fasi di denaturazione, riconoscimento<br />

ed estensione dei primers che inizialmente richiedevano<br />

tre termostati differenti ed un costante intervento<br />

manuale dell’operatore.<br />

Altre due interventi fondamentali per la definitiva consacrazione<br />

della PCR quale metodica non solo di ricerca<br />

ma anche di diagnostica clinica, furono la sterilizzazione<br />

dei campioni da analizzare per eliminare eventuali<br />

contaminazioni di prodotti (ampliconi) di amplificazioni<br />

precedenti, e la rilevazione di sostanze ad attività<br />

inibitoria sulle polimerasi.<br />

Il primo obbiettivo, l’eliminazione della contaminazione<br />

da “carry-over”quale principale causa di falsi positivi,<br />

fu raggiunto sostituendo tra i componenti della<br />

reazione i nucleotidi dTTP con dUTP e rendendo così gli<br />

ampliconi riconoscibili e degradabili dall’enzima uracyl-<br />

N-glicosilasi (Amperase®) prima che possano fungere<br />

da stampo per la Taq o Tth polimerasi.<br />

La soluzione del secondo problema, i falsi negativi dovuti<br />

ad inibizione enzimatica, fu risolta in maniera<br />

ugualmente efficace aggiungendo al mezzo di reazione<br />

una molecola di DNA o RNA sintetico, denominato controllo<br />

interno, che simulasse dal punto di vista fisicochimico<br />

la molecola bersaglio senza interferire con la<br />

sua amplificazione e rilevazione. Il controllo interno,<br />

aggiunto a concentrazione nota, funge quindi da riferimento<br />

qualitativo e quantitativo della efficacia della<br />

Fig. 2<br />

Sviluppo tecnologico<br />

e progressiva<br />

automazione<br />

della PCR<br />

Fig. 1<br />

I passaggi chiave che<br />

permisero il<br />

trasferimento della<br />

PCR dal laboratorio<br />

di ricerca a quello<br />

clinico-diagnostico<br />

PCR garantendone l’integrità dei risultati (Figura 1).<br />

Superati questi ostacoli iniziali, la PCR è andata incontro<br />

ad un’evoluzione costante e rapidissima, sia dal<br />

punto di vista tecnologico che applicativo.<br />

L’evoluzione tecnologica<br />

Dopo la messa a punto dei primi “thermal cyclers”,<br />

sono stati successivamente sviluppate apparecchiature<br />

in grado di eseguire in automatico le fasi di amplificazione<br />

e rilevamento ed, in seguito, anche quella preliminare<br />

della preparazione del campione con estrazione<br />

degli acidi nucleici .<br />

In questi sistemi, l’integrazione di sofisticati componenti<br />

hardware e software, di reagenti pronti all’uso e<br />

di provette di reazione usa e getta disegnate ad hoc,<br />

realizza un ambiente sicuro a prova di contaminazione<br />

e di errore umano.<br />

La progressiva automazione della PCR, infatti, ne ha<br />

migliorato l’accuratezza per le ridotte manipolazioni<br />

manuali dei campioni e dei reattivi e ne ha completato<br />

la standardizzazione necessaria per un’adeguata qualità<br />

dei risultati in ambito diagnostico-clinico (Figura 2).<br />

Uno degli ultimi sviluppi metodologici della PCR è la<br />

tecnica “real-time” che viene eseguita in fase omogenea<br />

e produce risultati durante lo svolgimento stesso<br />

dell’amplificazione.<br />

Questa metodica, nota anche come Taqman, consente<br />

di rilevare un segnale fluorescente che si genera per la<br />

scissione enzimatica di una sonda opportunamente<br />

marcata allorchè essa si ibridizzi ad una sequenza complementare.<br />

L’intensità della fluorescenza è direttamente<br />

proporzionale alla quantità del DNA o RNA in esame<br />

e ne permette un’accurata quantificazione. Per la sua<br />

aumentata sensibilità e più esteso range dinamico,

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