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Tabella 1<br />

Specie Frequenza d’isolamento Potere patogeno<br />

________________________________________<br />

Micoplasmi respiratori<br />

M. pneumoniae Rara Accertato<br />

M. salivarium Frequente No<br />

M. orale Frequente No<br />

M. buccale Rara No<br />

M. faucium Rara No<br />

M. lipophilum Rara No<br />

M. primatum Rara No<br />

A. laidlawi Molto rara No<br />

___________________________________________________________________<br />

Micoplasmi genitali<br />

U. urealyticum Frequente Accertato<br />

M. hominis Frequente Accertato<br />

M. genitalium Rara Accertato<br />

M. fermentans Rara Possibile<br />

M. penetrans ? Possibile<br />

M. spermatophilum ? ?<br />

___________________________________________________________________<br />

Altre localizzazioni<br />

M. pirum ? No<br />

M. oculiMolto rara No<br />

Tab. 1<br />

Micoplasmi isolati<br />

dall’uomo<br />

monografia<br />

U. urealyticum, precedentemente denominato “ceppo T”<br />

(tiny), a causa delle piccole dimensioni delle colonie, è<br />

stato descritto per la prima volta nel 1954 da Shepard che<br />

lo aveva isolato in casi di uretriti non gonococciche (NGU) 3 .<br />

Di esso si conoscono 14 serovars e 2 biovars (U. urealyticum<br />

e U. parvum).<br />

M. hominis rappresenta la prima specie di micoplasma<br />

associata ad una infezione umana. Se ne conoscono probabilmente<br />

7 serovars.<br />

M. genitalium, isolato per la prima volta nel 1981 4 in un<br />

caso di NGU è caratterizzato da una crescita lenta e difficile.<br />

Lo sviluppo di tecniche di PCR sta permettendo di<br />

ridefinire il suo ruolo in diversi quadri clinici.<br />

M. fermentans, descritto nel 1952 5 ed a lungo dimenticato,<br />

è tornato alla ribalta recentemente perché isolato dal<br />

sangue e da tessuti profondi in soggetti con AIDS.<br />

M. penetrans rappresenta la specie scoperta più recentemente<br />

sempre in soggetti con AIDS. Sembrerebbe essere<br />

associato al Sarcoma di Kaposi.<br />

Epidemiologia<br />

M. hominis e U. urealyticum possono essere isolati dall’apparato<br />

genitale di pazienti asintomatici di entrambe i<br />

sessi anche se più frequentemente nelle donne in quanto<br />

fanno parte della normale flora batterica vaginale. La<br />

loro frequenza di isolamento ha delle oscillazioni estremamente<br />

variabili in rapporto alla popolazione studiata,<br />

all’età, alla razza, alle abitudini sessuali ed al livello socioeconomico.<br />

Negli adulti dei due sessi la frequenza del<br />

Infezioni Sessualmente Trasmissibili<br />

contagio sembra essere in relazione diretta con la frequenza<br />

dei rapporti e con il numero dei partners. L’uso<br />

regolare del condom si accompagna ad una diminuzione<br />

del tasso di infezione. Inoltre la loro percentuale di isolamento<br />

di é notevolmente più elevata in gravidanza e nei<br />

partners di uomini o di donne infette rispetto ai controlli.<br />

Questi microrganismi possono colonizzare il neonato al<br />

momento del passaggio attraverso il canale del parto; i<br />

siti di elezione sono rappresentati dall’oro-faringe e dagli<br />

organi genitali.<br />

La presenza dei Micoplasmi quali commensali dell’apparato<br />

genitale e la grande variabilità del loro tasso di colonizzazione<br />

spiegano le controversie nel definire il loro<br />

ruolo patogeno.<br />

Infezioni ginecologiche<br />

Cervico-vaginiti e sindrome uretrale<br />

I Micoplasmi urogenitali sembrano giocare un ruolo di<br />

una certa importanza nell’eziologia di alcune cervicovaginiti.<br />

Tuttavia la loro conta batterica sistematica è<br />

indispensabile per poter differenziare uno stato di commensalismo<br />

da una vera infezione (conta ≥10 4 UCC ml).<br />

Questi microrganismi sono stati riscontrati con frequenza<br />

decisamente più elevata in donne con cervico-vaginiti<br />

rispetto a pazienti sane, sono più frequenti a pH elevato<br />

e quando i Lattobacilli sono sostituiti da flora mista.<br />

Molto spesso sono associati ad una flora batterica anaerobia<br />

o microaerofila. Il loro metabolismo, preferenzialmente<br />

anaerobio, spiega queste associazioni; in più l’aumento<br />

della desquamazione e della reazione infiammatoria<br />

permette a questi microrganismi di proliferare e quindi,<br />

molto probabilmente di aggravare le manifestazioni<br />

cliniche.<br />

Particolarmente frequente (>40%) è l’isolamento di<br />

M.hominis in donne con quadro di Vaginosi batterica.<br />

Al contrario M. genitalium non è associato a Vaginosi<br />

batterica, ma è stato evidenziato, con tecniche di PCR, in<br />

donne con cervicite mucopurulenta, algie pelviche, endometrite<br />

e salpingite.<br />

Nella donna i segni clinici dell’infezione da Micoplasmi<br />

sono generalmente banali: leucorrea poco abbondante<br />

che accompagna spesso una cistite e/o una uretrite. La<br />

loro frequenza di isolamento risulta aumentata in donne<br />

che fanno uso di IUD ed é correlata attività sessuale ed al<br />

numero dei partners a conferma del fatto che siano trasmissibili<br />

sessualmente.<br />

M. hominis e U. urealyticum sembrano giocare anche un<br />

ruolo nell’eziologia di cistiti emorragiche e non, inoltre<br />

alti titoli di anticorpi specifici sono stati riscontrati in un<br />

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