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to il miglior test di conferma per la diagnosi di lue connatale<br />
(vedi oltre), possedendo una specificità > 90% e<br />
una sensibilità pari o superiore a quella del 19S IgM FTA-abs.<br />
Un nuovo ed ingegnoso Immunoblotting da poco in circolazione<br />
oltre a fungere da test di conferma permette di<br />
ottenere dati sull’attività della malattia o sul suo trattamento<br />
in quanto ha la particolarità di possedere la cardiolipina<br />
come “antigene blottato”. Il test rileva separatamente<br />
anticorpi IgG ed IgM ed è proprio da questi ultimi<br />
che ci si potrebbero attendere indicazioni utili sui<br />
parametri immunologici di guarigione.<br />
Tecniche di biologia molecolare<br />
Le tecniche di amplificazione di sequenze del DNA treponemico<br />
risalgono alla fine degli anni 80.<br />
L’utilizzo della PCR si è dimostrata valida solo se applicata<br />
su casi particolarmente complessi: sul liquido amniotico<br />
delle gestanti per la conferma di lue connatale e sul<br />
liquor di pazienti affetti da neurolue per misurare l’ attività<br />
della malattia.<br />
Al di fuori di queste due condizioni il test viene eseguito<br />
solo per ragione di studio in quanto non aggiunge nessun<br />
dato prezioso, sia in termini diagnostici che prognostici.<br />
Alcuni dubbi sorgono sulla sua specificità a causa di omologie<br />
del frammento amplificato con il T. pertenue. Un<br />
approccio di diagnosi molecolare della sifilide, anche se in<br />
casi veramente rari che dovrebbe dirimere dubbi diagnostici<br />
è stato quello di svelare il treponema tramite la PCR<br />
eseguita sull’aspirato dei linfonodi inguinali.<br />
Valutazione dell’attività dell’infezione e della risposta<br />
al trattamento<br />
VDRL O RPR quantitativa<br />
Per vari decenni la VDRL (Veneral Desease Research Laboratories)<br />
ha rappresentato l’unico test che evidenziava il<br />
grado di attività della malattia e la risposta al trattamento.<br />
Infatti nella maggior parte dei casi,la positività è<br />
da collegarsi strettamente al periodo delle lesioni tessutali;<br />
essa si negativizza dopo circa un anno da un trattamento<br />
adeguato. Nelle forme secondarie trattate soddisfacentemente<br />
la positività può residuare sino a due<br />
anni. Incide comunque il tempo intercorrente tra il contagio<br />
e l’instaurarsi della terapia. Nelle forme tardive la<br />
negativizzazione può avvenire dopo 5 anni dal trattamento.<br />
I titoli comunque risultano alquanto bassi non<br />
superando 1/4.<br />
Per l’ effettuazione del test il siero deve essere riscaldato<br />
a 56° per 30m (inattivazione della catena complementare)<br />
e saggiato con una miscela contenente cardiolipina-<br />
monografia<br />
Infezioni Sessualmente Trasmissibili<br />
colesterolo lecitina; in caso di reattività (microflocculazione)<br />
visibile allo stereomicroscopio vengono allestite delle<br />
diluizioni seriali a raddoppio.<br />
La persistenza di valori >di 1/4 dopo terapia apparentemente<br />
adeguata e dopo un significativo lasso di tempo,<br />
potrebbe essere dovuta ad una falsa reazione biologica,<br />
ad una reinfezione o ad un trattamento inadeguato e<br />
comunque dovrebbe sempre considerata con grande<br />
cautela.<br />
Purtroppo non essendoci stata sempre una risposta così<br />
puntuale a causa di risultati falsamente positivi per presenza<br />
di autoanticorpi o di fattori reumatoidi, stati di tossicodipendenza<br />
ed altre cause come malattie infettive<br />
intercorrenti, in particolar modo infezioni da HIV ed HCV<br />
si preferisce oggi associare questo test con la ricerca delle<br />
IgM specifiche. Le ricerche degli ultimi anni hanno dimostrato<br />
che gli autoanticorpi rivolti contro la cardiolipina<br />
(antigene VDRL) sono in realtà degli anticorpi rivolti contro<br />
la membrana mitocondriale di cellule in lisi e pertanto<br />
è un errore supporre che gli anticorpi anti–lipoidei<br />
vengano sintetizzati specificatamente contro un determinante<br />
antigenico del Treponema pallidum. Da segnalare<br />
l’effetto prozona a causa dell’eccesso di anticorpi anticardiolipina<br />
presente in circa il 2% degli individui infetti,<br />
spe-cialmente nella sifilide secondaria. Si consiglia pertanto<br />
di effettuare diluizioni più alte di siero, in particolar<br />
modo quando si è davanti ad un caso clinico di sifilide<br />
florida.<br />
La reazione RPR (Rapid Plasma Reagin) non necessita di<br />
microscopio. L’antigene cardiolipinico formante delle<br />
microparticelle floccula in maniera visibile ad occhio<br />
nudo.<br />
Entrambe le reazioni non vanno utilizzate come unico test<br />
di screening e pertanto vanno associate a tests treponemici<br />
come il TPHA.<br />
IgM Elisa anti treponema p.<br />
Tra i vari metodi immunoenzimatici per la ricerca di IgM<br />
specifiche sono da preferire i tests cosiddetti “a cattura di<br />
IgM” in quanto non risentono dell’imponente inibizione<br />
competitiva delle IgG che tendono a bloccare tutti i siti<br />
antigenici, impedendo di fatto alle IgM di non potersi<br />
legare. La sensibilità di questi tests è alquanto accettabile<br />
dimostrando tuttavia una notevole specificità.<br />
19S IgM FTA-ABS<br />
E’ da annoverare fra i tests sierologici più indaginosi della<br />
sifilide. Per la separazione della frazione IgM serica ci si<br />
avvale di varie metodiche quali la gel-filtrazione, l’ultra-<br />
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