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esadia16 - Roche

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to il miglior test di conferma per la diagnosi di lue connatale<br />

(vedi oltre), possedendo una specificità > 90% e<br />

una sensibilità pari o superiore a quella del 19S IgM FTA-abs.<br />

Un nuovo ed ingegnoso Immunoblotting da poco in circolazione<br />

oltre a fungere da test di conferma permette di<br />

ottenere dati sull’attività della malattia o sul suo trattamento<br />

in quanto ha la particolarità di possedere la cardiolipina<br />

come “antigene blottato”. Il test rileva separatamente<br />

anticorpi IgG ed IgM ed è proprio da questi ultimi<br />

che ci si potrebbero attendere indicazioni utili sui<br />

parametri immunologici di guarigione.<br />

Tecniche di biologia molecolare<br />

Le tecniche di amplificazione di sequenze del DNA treponemico<br />

risalgono alla fine degli anni 80.<br />

L’utilizzo della PCR si è dimostrata valida solo se applicata<br />

su casi particolarmente complessi: sul liquido amniotico<br />

delle gestanti per la conferma di lue connatale e sul<br />

liquor di pazienti affetti da neurolue per misurare l’ attività<br />

della malattia.<br />

Al di fuori di queste due condizioni il test viene eseguito<br />

solo per ragione di studio in quanto non aggiunge nessun<br />

dato prezioso, sia in termini diagnostici che prognostici.<br />

Alcuni dubbi sorgono sulla sua specificità a causa di omologie<br />

del frammento amplificato con il T. pertenue. Un<br />

approccio di diagnosi molecolare della sifilide, anche se in<br />

casi veramente rari che dovrebbe dirimere dubbi diagnostici<br />

è stato quello di svelare il treponema tramite la PCR<br />

eseguita sull’aspirato dei linfonodi inguinali.<br />

Valutazione dell’attività dell’infezione e della risposta<br />

al trattamento<br />

VDRL O RPR quantitativa<br />

Per vari decenni la VDRL (Veneral Desease Research Laboratories)<br />

ha rappresentato l’unico test che evidenziava il<br />

grado di attività della malattia e la risposta al trattamento.<br />

Infatti nella maggior parte dei casi,la positività è<br />

da collegarsi strettamente al periodo delle lesioni tessutali;<br />

essa si negativizza dopo circa un anno da un trattamento<br />

adeguato. Nelle forme secondarie trattate soddisfacentemente<br />

la positività può residuare sino a due<br />

anni. Incide comunque il tempo intercorrente tra il contagio<br />

e l’instaurarsi della terapia. Nelle forme tardive la<br />

negativizzazione può avvenire dopo 5 anni dal trattamento.<br />

I titoli comunque risultano alquanto bassi non<br />

superando 1/4.<br />

Per l’ effettuazione del test il siero deve essere riscaldato<br />

a 56° per 30m (inattivazione della catena complementare)<br />

e saggiato con una miscela contenente cardiolipina-<br />

monografia<br />

Infezioni Sessualmente Trasmissibili<br />

colesterolo lecitina; in caso di reattività (microflocculazione)<br />

visibile allo stereomicroscopio vengono allestite delle<br />

diluizioni seriali a raddoppio.<br />

La persistenza di valori >di 1/4 dopo terapia apparentemente<br />

adeguata e dopo un significativo lasso di tempo,<br />

potrebbe essere dovuta ad una falsa reazione biologica,<br />

ad una reinfezione o ad un trattamento inadeguato e<br />

comunque dovrebbe sempre considerata con grande<br />

cautela.<br />

Purtroppo non essendoci stata sempre una risposta così<br />

puntuale a causa di risultati falsamente positivi per presenza<br />

di autoanticorpi o di fattori reumatoidi, stati di tossicodipendenza<br />

ed altre cause come malattie infettive<br />

intercorrenti, in particolar modo infezioni da HIV ed HCV<br />

si preferisce oggi associare questo test con la ricerca delle<br />

IgM specifiche. Le ricerche degli ultimi anni hanno dimostrato<br />

che gli autoanticorpi rivolti contro la cardiolipina<br />

(antigene VDRL) sono in realtà degli anticorpi rivolti contro<br />

la membrana mitocondriale di cellule in lisi e pertanto<br />

è un errore supporre che gli anticorpi anti–lipoidei<br />

vengano sintetizzati specificatamente contro un determinante<br />

antigenico del Treponema pallidum. Da segnalare<br />

l’effetto prozona a causa dell’eccesso di anticorpi anticardiolipina<br />

presente in circa il 2% degli individui infetti,<br />

spe-cialmente nella sifilide secondaria. Si consiglia pertanto<br />

di effettuare diluizioni più alte di siero, in particolar<br />

modo quando si è davanti ad un caso clinico di sifilide<br />

florida.<br />

La reazione RPR (Rapid Plasma Reagin) non necessita di<br />

microscopio. L’antigene cardiolipinico formante delle<br />

microparticelle floccula in maniera visibile ad occhio<br />

nudo.<br />

Entrambe le reazioni non vanno utilizzate come unico test<br />

di screening e pertanto vanno associate a tests treponemici<br />

come il TPHA.<br />

IgM Elisa anti treponema p.<br />

Tra i vari metodi immunoenzimatici per la ricerca di IgM<br />

specifiche sono da preferire i tests cosiddetti “a cattura di<br />

IgM” in quanto non risentono dell’imponente inibizione<br />

competitiva delle IgG che tendono a bloccare tutti i siti<br />

antigenici, impedendo di fatto alle IgM di non potersi<br />

legare. La sensibilità di questi tests è alquanto accettabile<br />

dimostrando tuttavia una notevole specificità.<br />

19S IgM FTA-ABS<br />

E’ da annoverare fra i tests sierologici più indaginosi della<br />

sifilide. Per la separazione della frazione IgM serica ci si<br />

avvale di varie metodiche quali la gel-filtrazione, l’ultra-<br />

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