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L’infezione luetica<br />
TP.PA (Treponema Pallidum Particles Agglutination), con<br />
l’unica differenza rispetto al TPHA classico nell’utilizzo di<br />
particolari particelle di lattice (a più superficie) sensibilizzate<br />
con antigene T. Pallidum ceppo Nichols, al posto<br />
delle emazie di montone o di pollo.<br />
Spesso non si negativizza mai, anzi mantiene titoli relativamente<br />
alti, creando inquietudini ingiustificate in mancanza<br />
di qualsivoglia correlazione clinica.<br />
Conferma diagnostica<br />
Per la lue, il ricorso ai test di conferma. si rende necessario<br />
in quanto a causa della bassa prevalenza dell’infezione,<br />
anche utilizzando per lo screening test dotati di alta<br />
specificità, in caso di positività, il valore predittivo positivo<br />
è assai basso. (ad esempio, se la prevalenza fosse<br />
dell’1% e la specificità del test del 99%, il valore predittivo<br />
positivo di un risultato positivo sarebbe solo del 50% ).<br />
Come conferma si possono utilizzare i tests FTA-abs ed<br />
Immunoblotting.<br />
Il test di immobilizzazione treponemica (Test di Nelson)<br />
che ha rappresentato fino ad alcuni anni or sono il goldstandard<br />
della diagnostica treponemica è oggi utilizzato<br />
solo per fini di ricerca a causa della indaginosità di esecuzione<br />
che richiede fra l’altro il sacrificio di animali da<br />
laboratorio.<br />
Inoltre non bisogna dimenticare la tardiva positivizzazione<br />
che ne impedisce l’uso come test di conferma nella lue<br />
primaria precoce.<br />
FTA-abs<br />
Consiste nel saggiare il campione di siero con l’antigene<br />
treponemico fissato sul vetrino. La rilevazione di avvenuta<br />
reazione tra antigene ed anticorpo sarà svelata al<br />
microscopio U.V. dopo l’introduzione di un antisiero<br />
coniugato con isotiocianato di fluorescina.<br />
Si positivizza a partire dalla terza settimana dopo il contagio<br />
e molto spesso la positivizzazione è contemporanea<br />
alla comparsa della lesione primaria.<br />
Ha una sensibilità del 90-100% nella lue primaria, del<br />
100% nella lue secondaria e del 95-100% nella lue tardiva.<br />
La positività persiste anche dopo un trattamento adeguato,<br />
riducendosi di intensità con il passare del tempo.<br />
E’ possibile che il test si negativizzi, anche se ciò avviene<br />
raramente se la terapia è intrapresa nelle primissime fasi<br />
della malattia.<br />
La specificità è elevata, ma non assoluta e varia dal 93 al<br />
99%. False positività sono rilevabili nell’1% della popolazione<br />
normale, ma percentuali più alte si riscontrano fra<br />
i pazienti ospedalizzati, fra i tossicodipendenti, nei<br />
pazienti con patologie autoimmuni,nelle sempre più diffuse<br />
infezioni da Borrelia (malattia di Lyme) ed Herpes<br />
genitalis.<br />
Da sottolineare che le false positività dell’ FTA-abs sono<br />
per lo più positività contenute e che spesso ma non sempre<br />
si possono accompagnare a false positività dello<br />
screening con altri tests treponemici.<br />
Il test utilizza come antigene T. pallidum ottenuto dai<br />
testicoli del coniglio (non bisogna far passare più di 6-<br />
7 giorni dall’inoculo al prelievo dei treponemi da fissare<br />
sul vetrini per non incorrere in reazioni falsamente<br />
negative. Il siero in esame deve essere opportunamente<br />
diluito 1 a 5 con apposito adsorbente, per eliminare<br />
eventuali aspecificità.La tecnica è delicata e l’interpretazione<br />
è soggettiva.<br />
Per l’esecuzione del test esistono numerosi kits commerciali.<br />
Di questi è opportuno verificare sensibilità e specificità<br />
in quanto possono presentare notevoli variazioni, in<br />
particolare su sieri a basso livello anticorpale.<br />
Immunoblotting<br />
Ultimo in ordine di tempo a fare la sua comparsa sul<br />
mercato, permette di svelare le positività anticorpali sia<br />
IgG sia IgM verso i singoli antigeni del Treponema pallidum.<br />
Per la preparazione delle strisce si sottopone innanzitutto<br />
un estratto di antigeni treponemici ottenuti per bollitura<br />
dei microrganismi in presenza di sodio-dodecil-solfato<br />
ad elettroforesi in gel di poliacrilamide. Dopo l’elettroforesi,<br />
un foglio di nitrocellulosa viene appoggiato sul<br />
gel e le proteine antigeniche vi vengono trasferite elettroforeticamente.<br />
Dal taglio del foglio di nitrocellulosa in<br />
listerelle sottili un paio di millimetri si ottengono le strisce<br />
su cui eseguire il test di immunoblotting. Il numero<br />
delle bande antigeniche presenti sulle strisce dei kits commerciali<br />
è variabile e dipende dalle procedure di preparazione,<br />
tuttavia vi è un accordo generalizzato nel ritenere<br />
che gli anticorpi individuati dagli immunodeterminanti<br />
di 15, 5, 17, 44,5 e 47 k Da appaiono essere diagnostici<br />
di sifilide acquisita. Un siero viene considerato positivo se<br />
reagisce con almeno tre dei suddetti antigeni, indeterminato<br />
se reagisce con uno o due di essi, negativo se non<br />
reagisce con nessuno.<br />
Il test per la ricerca di IgG possiede caratteristiche di sensibilità<br />
paragonabile all’ FTA-abs mentre la specificità<br />
risulta nettamente superiore e comunque il più delle<br />
volte nei casi più controversi riesce a dirimere i dubbi<br />
diagnostici. Il test per ricerca di IgM, invece, è considera-