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60<br />
L’infezione luetica<br />
Fig 1<br />
Distribuzione<br />
geografica dei nuovi<br />
casi di sifilide<br />
Dopo un periodo d’incubazione in cui il microrganismo<br />
comincia a moltiplicarsi che dura in media tre settimane<br />
ma varia fra 3 e 90 giorni, segue lo stadio primario in cui<br />
si sviluppa nel sito di inoculo (in genere sui genitali esterni)<br />
la tipica lesione ulcerativa ricca di treponemi preceduta<br />
da una papula non dolorosa che diviene in seguito<br />
ulcera venerea e che in genere guarisce spontaneamente<br />
entro 2,6 settimane.<br />
Un decorso più lungo può aversi nell’organismo immunocompromesso.<br />
Questa lesione che a volte può (anche<br />
se può trattarsi di lesioni multiple) essere così piccola<br />
da passare inosservata è accompagnata da una linfoadenopatia<br />
regionale indolore che può persistere per parecchi<br />
mesi.<br />
Segue a circa 2-8 settimane ma può risultare contemporanea<br />
all’ulcera venerea,la classica eruzione maculopapulare<br />
coinvolgente cute e mucose che contraddistingue<br />
lo stadio secondario; tale fase di disseminazione<br />
può coinvolgere tutte le aree del corpo, specialmente<br />
interessate sono le palme delle mani e le piante<br />
dei piedi.<br />
Nella maggior parte dei casi si rileva una linfoadenopatia<br />
generalizzata. Coinvolgimenti inusuali ma possibili possono<br />
manifestarsi a livello del S.N.C., delle ossa, del fegato<br />
e del rene.<br />
A questo periodo altamente contagioso segue uno periodo<br />
in cui le difese immunitarie intervengono con decisio-<br />
ne; in tale stadio della malattia definito sifilide latente le<br />
manifestazioni cliniche sono assenti ma si possono avere<br />
delle recidive in particolare nel primo anno.<br />
La temuta sifilide terziaria è lo stadio in cui la malattia si<br />
dimostra lentamente progressiva e può colpire qualunque<br />
organo del corpo.<br />
Sopravviene, solitamente, a 5-10 anni dall’ esordio della<br />
malattia, ma sono noti casi a distanza di 30 anni dall’episodio<br />
primario e l’incidenza di tale riscontro avviene nel<br />
15-20 % dei non trattati.<br />
Le complicanze più gravi possono investire sia l’apparato<br />
cardiovascolare che il S.N.C.<br />
Quelle più lievi, oggi ormai rare, interessano l’apparato<br />
tegumentario, senza dimenticare le possibili ripercussioni<br />
sull’apparato locomotore (ossa, tendini) ed il raro ma<br />
possibile interessamento viscerale (lesioni gastriche,<br />
epato-spleniche, polmonari, genito-urinarie).<br />
La forma meningovascolare si manifesta in genere dopo<br />
5-10 anni l’esordio della malattia, la paresi generale 15-<br />
20 anni dopo e la tabe dorsale 20-30 anni dopo.<br />
Lue congenita<br />
Come già espresso in premessa l’infezione viene contratta<br />
abitualmente con i rapporti sessuali ma non bisogna<br />
dimenticare un’altra via di trasmissione privilegiata dal<br />
treponema ossia la via transplacentare.<br />
Il rischio d’infezione del feto nei soggetti non trattati è