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esadia16 - Roche

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le regioni E6 ed E7 sfruttando la variabilità di tali regioni<br />

sempre altamente conservate per differenziare i sottotipi,<br />

oppure General Primers.<br />

Questi sono utilizzati nella maggior parte degli studi.I<br />

primers hanno come bersaglio la regione L1. Questi consentono<br />

di amplificare la maggior parte dei genotipi I<br />

primers MY09/MY11 amplificano un frammento di 450bp<br />

che può essere sottoposto ad analisi mediante restrizione<br />

enzimatica seguita da migrazione elettroforetica.<br />

I primers GP5/GP6 amplificano mediante reazione nested<br />

all’interno del frammento precedentemente amplificato<br />

L1 e possono arrivare alla sensibilità di 100-200 copie di<br />

DNA virale. Tali primers possono essere utilizzati sia da<br />

lavaggi vaginali e/o Brushing oppure da campioni inclusi<br />

in paraffina.<br />

Tuttavia va osservato sia da nostre casistiche sia dalla letteratura<br />

internazionale come una parte degli amplificati<br />

non possa venire tipizzata o perchè la banda di amplificato<br />

risulta essere debole o per la presenza di inibitori,<br />

Una tecnica alternativa che risulta essere promettente è<br />

costituita dal sequenziamento dell’amplificato.<br />

Ibridazione<br />

Hybrid Capture (Digene) è un test approvato dalla FDA<br />

(Food and Drug Administration) americana .<br />

La seconda versione di tale test permette di denaturare il<br />

DNA e di mescolarlo con un pool di sonde a RNA che permettono<br />

di differenziare i più comuni HPV low risk rispetto<br />

agli High risk.<br />

PCR in situ<br />

La PCR in Situ, utilizzata anche nel nostro laboratorio,<br />

permette di eseguire la PCR direttamente dal preparato<br />

istologico e consente di unire alla sensibilità della PCR<br />

tradizionale in provetta la possibilità di una valutazione<br />

morfologica dei preparati istologici direttamente sul<br />

vetrino.<br />

Nel nostro laboratorio seguendo le indicazioni della letteratura<br />

internazionale eseguiamo la ricerca di HPV solo in<br />

donne che presentino almeno un Pap test suggestivo per<br />

lesioni compatibili con la presenza di HPV, dal momento<br />

che essendo talvolta infezioni transitorie non avrebbe<br />

alcun significato clinico rilevare HPV in donne sane e<br />

senza alterazioni citologiche.<br />

Utilità clinica dei test per la ricerca di HPV<br />

Negli Stati uniti ogni anno vengono segnalati e riportati<br />

circa due milioni e mezzo di casi classificati come ASCUS.<br />

Uno studio di sorveglianza negli Stati Uniti riporta una<br />

monografia<br />

Infezioni Sessualmente Trasmissibili<br />

percentuale media di 2,9% di ASCUS rispetto a tutti i PAP<br />

test eseguiti.<br />

Normalmente in una lesione classificata come ASCUS di<br />

solito viene ripetuto il PAP test 4 -6 mesi dopo.<br />

Tra le lesioni ASCUS dal 10 al 20% nascondono una lesione<br />

(LSIL o HSIL).<br />

Identificare le donne ad alto rischio mediante la ricerca di<br />

HPV permette di eseguire la colposcopia con eventuale<br />

biopsia. Le donne che risultino negative per la ricerca di<br />

HPV ripetono il PAP test 6-12 mesi dopo.<br />

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research. 1997 Clinical and Diagnostic Virology 8 p<br />

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Baillière’s Clinical Obstetrics and Gynaecology Vol 9 March<br />

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