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INTRODUZIONE<br />

Le malattie sessualmente trasmesse: un problema medico sociale<br />

EDITORIALE<br />

Le Malattie Sessualmente Trasmesse (M.S.T.), oltre 300 milioni di casi/anno, rappresentano ormai un problema di salute a livello mondiale. Si stimano infatti<br />

in circa 170 milioni di casi/anno le infezioni da Trichomonas vaginalis, in 62 milioni quelle da gonococco, in 89 milioni quelle da Chlamydia e in 12 milioni i<br />

casi di sifilide.<br />

Costumi ed abitudini di vita più liberi, facilità di spostamento fra continenti, migrazioni di intere popolazioni alla ricerca di condizioni socio-economiche migliori,<br />

hanno contribuito in modo decisivo all’espansione di questo fenomeno. L’emergenza di nuovi agenti infettanti quali Chlamydia trachomatis, HSV-2,<br />

HPV ed altri hanno ampliato lo spettro delle patologie veneree che solo pochi anni fa sembravano, se non in via di estinzione, sicuramente in una fase di contenimento.<br />

Oggi si è passati dai pochi agenti classici degli anni ‘80 a più di 30 cause eziologiche di M.S.T. Tutto ciò ha determinato l’insorgenza di nuovi quadri<br />

morbosi oltre che di complicanze e sequele inusuali fino a pochi anni fa. Tra questi: sterilità, gravidanze ectopiche, aborti, mortalità perinatale, rischio di<br />

coinvolgimento di altri organi.<br />

Fin dall’antichità i fenomeni migratori hanno rappresentato un fattore di rischio per le M.S.T.; in passato marinai e soldati sono stati i principali responsabili<br />

della diffusione di tali malattie. Forse il più famoso esempio è costituito dai marinai di Cristoforo Colombo, che una volta fatto rientro dal nuovo mondo, introdussero<br />

la Sifilide in Spagna poi diffusa in Italia dai soldati dell’armata di Carlo V. Questo fenomeno è continuato ed anzi è incrementato fino ai giorni nostri<br />

contribuendo largamente ad una rapida diffusione a livello mondiale di agenti infettivi e ad una loro fuoriuscita da zone geograficamente ed ecologicamente<br />

confinate. L’esempio principale dei nostri tempi è certamente rappresentato dalla diffusione del virus HIV, che si è rapidamente propagato in continenti<br />

tra loro distanti proprio grazie all’estrema facilità degli spostamenti e dei contatti internazionali. Varie sono le cause che sottendono una così importante<br />

mobilità di popolazioni. Si va dai motivi di lavoro, a quelli di svago, ai conflitti armati, alle discriminazioni etniche ed alle persecuzioni politiche frequenti specie<br />

nei paesi del sud e dell’est del mondo. Fattori tutti che si aggiungono ad una pressione migratoria che trae origine spesso da motivi di stretta sopravvivenza<br />

materiale. In questo senso l’aspetto economico sembra essere decisivo traducendosi in una ricerca di paesi dove le condizioni di vita siano migliori rispetto<br />

ai paesi di provenienza. Dal punto di vista sanitario sarebbe miope non riconoscere come i risvolti sociali dell’immigrazione creino contesti in cui la trasmissione<br />

delle M.S.T. è privilegiata.<br />

Legata a motivazioni economiche risultano anche le separazioni che si determinano all’interno della famiglia quando uno dei coniugi, di norma il marito, si<br />

vede costretto ad emigrare in paesi stranieri od anche in regioni diverse all’interno dello stesso paese. La conseguente separazione familiare che si determina<br />

risulta un fattore favorente la disgregazione del sistema dei legami familiari con il conseguente cambiamento delle abitudini sessuali, incoraggiando spesso la<br />

prostituzione. Ultimamente tale fenomeno si è caratterizzato per la consistente presenza di donne immigrate, cosa che ha determinato una saldatura tra il fenomeno<br />

della immigrazione legata alla ricerca di condizioni di vita migliori e l’esercizio di questa attività da sempre fonte di diffusione delle M.S.T. Il fenomeno<br />

della prostituzione risulta in espansione sia perché la stessa non è considerata reato in molti paesi, e quindi non è controllabile, sia perché strettamente legata<br />

all’immigrazione clandestina. Infatti, un vero traffico di donne avviene all’interno del rapporto diseguale tra paesi ricchi e paesi poveri saldandosi in un<br />

vasto flusso migratorio che coinvolge, per quello che riguarda l’Italia, i paesi del sud dell’emisfero e dell’est europeo. Un altro aspetto che influisce in modo significativo<br />

sulla diffusione di queste patologie è il comportamento sessuale certamente molto più libero rispetto solo ad alcuni anni or sono. Sempre più<br />

spesso, almeno in Italia, si presentano presso le strutture di diagnosi e cura giovani alle prime esperienze sessuali che, non avendo conosciuto le campagne di<br />

prevenzione AIDS che si sono tenute negli anni “90 non conoscono o sottovalutano i rischi dei rapporti non protetti con persone sconosciute. Preoccupa anche<br />

che un terzo dei nuovi casi di M.S.T. riguardi giovani con un’età inferiore a 25 anni.<br />

Purtroppo dati italiani sulla reale situazione del fenomeno non sono facilmente rintracciabili o sono distribuiti in modo non omogeneo sul territorio nazionale.<br />

Tuttavia, dall’insieme dei dati ed alla luce degli autorevoli interventi dei maggiori studiosi italiani dell’argomento, si può affermare che, sia le classiche<br />

M.S.T., in particolare sifilide e gonococco, sia quelle che possono essere definite di “seconda generazione” sono dall’inizio del terzo millennio in costante e<br />

preoccupante aumento tanto che, in particolare per la sifilide, nei centri di diagnosi e cura delle principali città italiane ci siano incrementi anche del 30% nei<br />

confronti degli anni precedenti.<br />

Tutti questi fattori confermano una sicura recrudescenza del fenomeno delle M.S.T. che oggi rappresentano un importante aspetto della moderna Medicina e<br />

in particolare richiedono interventi diagnostici, terapeutici e di prevenzione diversi rispetto al passato.<br />

E’ ovvio pertanto che, a fronte di un così importante fenomeno, sia sorta la necessità di una messa a punto di nuovi metodi diagnostici, fra questi un posto<br />

importante hanno assunto le tecniche di Biologia Molecolare, che offrono nella pratica quotidiana la possibilità di una diagnosi rapida ed affidabile senza con<br />

ciò accantonare le metodiche tradizionali, spesso ancora valide.<br />

Per ciò che riguarda il trattamento di molte malattie sessualmente trasmesse questo può risultare problematico. Infatti, queste malattie pongono importanti<br />

problemi terapeutici legati a fenomeni di resistenza, come ad esempio, per l’HIV, dove si sviluppano rapidamente resistenze ai farmaci antiretrovirali ed alle<br />

loro combinazioni. Altri fattori che limitano la possibilità di cura specie nei Paesi in via di sviluppo sono il costo della terapia (problema serio specie per la<br />

lotta all’AIDS), la natura subclinica delle infezioni e la riluttanza a cercare e/o a seguire i programmi di prevenzione e cura. Per ciò che concerne la prevenzione<br />

di queste patologie questa non può, ovviamente essere solamente di tipo medico, ma dovrà prendere in considerazione i vari aspetti che stanno alla base del<br />

fenomeno. In questo senso ritengo esemplificativo quanto affermato da Julius Nyerere che, rivolgendosi ai suoi consulenti in disputa sulle priorità dello sviluppo<br />

per la Tanzania, raccontò loro l’aneddoto del millepiedi bambino che si lamentava con la madre di non saper decidere quale delle gambe doveva muovere<br />

prima per camminare: “Muovile tutte assieme!” fu la risposta.<br />

Come mi sembra chiaro da quanto detto in precedenza la complessità e la varietà dei problemi legati alle M.S.T. è notevole. E’ pertanto indispensabile che la<br />

strategia per un loro controllo sia un approccio combinato che associ alle novità tecnologiche, alle informazioni sanitarie, alle campagne di vaccinazione e ai<br />

corretti approcci terapeutici quell’attenzione agli aspetti umani e sociali che spesso sono alla base del problema.<br />

Dr Giacomo Fortina<br />

Servizio Microbiologia - Ospedale Maggiore - Novara

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