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esadia16 - Roche

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sone siano state infettate da HBV e che, di queste, almeno<br />

350 milioni di individui sono portatori cronici del<br />

virus costituendo,pertanto, un notevole serbatoio naturale<br />

del virus.<br />

Nel mondo sono state individuate tre differenti aree di<br />

endemia per HBV (dati dell’Organizzazione Mondiale<br />

della Sanità – OMS): 1) aree ad alta endemia (Asia sudorientale,<br />

Africa sub-sahariana, Bacino amazzonico, Circolo<br />

Artico, alcune regioni dell’Europa orientale) in cui circa<br />

il 70-90% ha avuto un’infezione pregressa o in atto; la<br />

prevalenza dei portatori è dell’8-20%.2) aree ad endemia<br />

intermedia (Medio Oriente, America centro-meridionale,<br />

Asia centrale, alcune regioni dell’Europa sud-orientale) in<br />

cui la prevalenza dei portatori è del 2-7%. 3) aree a bassa<br />

endemia (America settentrionale, Europa nord-occidentale,<br />

Australia e parte dell’America meridionale) in cui la<br />

prevalenza dei portatori è inferiore al 2%.<br />

In Italia la prevalenza media negli ultimi anni è stata del<br />

3% circa ma, nel corso del 2000, si è ridotta al 2% grazie<br />

alla profilassi effettuata mediante la vaccinazione (Fig. 4).<br />

Vie di trasmissione di HBV<br />

A) Sessuale:<br />

- persone con un elevato numero di partners sessuali<br />

- omosessuali<br />

B) Parenterale:<br />

- tossicodipendenti - personale sanitario<br />

- dializzati - politrasfusi<br />

- trapiantati - tatuaggi - agopuntura<br />

C) Verticale o perinatale:<br />

- avviene quando una madre infetta trasmette l’HBV al<br />

figlio durante il parto<br />

monografia<br />

Fig. 1<br />

Infezioni Sessualmente Trasmissibili<br />

Fig. 2<br />

Il Genoma HBV<br />

Trasmissione sessuale di HBV<br />

Vengono definite “malattie a trasmissione sessuale“ tutte<br />

quelle malattie infettive che si possono trasmettere con<br />

l’attività sessuale a causa della presenza di agenti patogeni<br />

infettanti nelle secrezioni genitali (sperma e/o secrezioni<br />

vaginali) o nel sangue. Questo gruppo di malattie,<br />

attualmente, viene anche indicato con le seguenti sigle:<br />

MST (malattie sessualmente trasmesse) e/o STD (sexually<br />

transmitted deseases).<br />

Tutte queste malattie si trasmettono attraverso il rapporto<br />

sessuale tradizionale e anche attraverso rapporti anali<br />

e orali. Infatti, il presupposto necessario per il contagio è<br />

il contatto diretto tra le mucose e i liquidi organici (sangue,<br />

sperma, secreto vaginale). La via di trasmissione sessuale<br />

di HBV, sia essa etero che omosessuale, rappresenta<br />

una delle maggiori fonti di infezione per l’epatite B,<br />

soprattutto in occidente (Fig. 5). Da quanto detto fino ad<br />

ora e osservando i dati riportati in letteratura, si deduce<br />

che l’epatite da virus B può essere considerata a tutti gli<br />

effetti una malattia sessualmente trasmessa. Nella maggior<br />

parte delle STD ci sono dei segni clinici evidenti quali:<br />

comparsa di perdite vaginali, secrezioni uretrali, prurito,<br />

bruciore, dolore alla minzione o durante i rapporti sessuali,<br />

piccole ulcere o vescicole nella zona genitale. Nel<br />

caso di infezione da HBV, come vedremo in seguito, il<br />

decorso clinico può essere del tutto asintomatico o ci può<br />

essere un’epatite acuta che andrà o a guarigione completa<br />

o verso la cronicizzazione. Lo stato di portatore cronico<br />

asintomatico è sicuramente la situazione più diffusa e,<br />

pertanto, chiunque abbia avuto o abbia un rapporto non<br />

protetto, numerosi rapporti eterosessuali con partners<br />

diversi, rapporti omosessuali o con un tossicodipendente,<br />

deve sottoporsi allo screening sierologico dei marcatori di<br />

HBV. La prevenzione verso le STD, si attua innanzitutto<br />

con l’uso del preservativo, ma anche l’igiene personale è<br />

fondamentale. Nel caso dell’infezione da HBV, comunque,<br />

la vaccinazione è, e resta, la prevenzione più valida.<br />

Trasmissione materno – fetale di HBV<br />

Nella maggior parte dei casi i neonati di<br />

madre HbsAg positiva possono diventare<br />

HBsAg positivi nell’arco di 2 – 3 mesi<br />

dalla nascita. Ciò accade perché, nel<br />

95% dei casi, la trasmissione maternofetale<br />

di HBV avviene nel periodo perinatale<br />

e più esattamente durante il passaggio<br />

nel canale del parto o subito dopo,<br />

allorquando il neonato viene a diretto contatto<br />

con i fluidi biologici materni infetti (sangue e<br />

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