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Tabella 2<br />
Tab 2<br />
RICERCA DI CHLAMYDIA TRACHOMATIS METODI DI LABORATORIO<br />
● Metodi colturali (colture cellulari su linee McCoy o HeLa): metodi indaginosi, risposta in 48-72 ore,<br />
non eseguibili su campioni di liquido seminale e secreto prostatico.<br />
● Immunofluorescenza diretta (IFA)<br />
● Metodi immunoenzimatici (EIA)<br />
monografia<br />
midiale. Uno dei problemi principali nell’analizzare una<br />
potenziale associazione tra C.t. e ridotta fertilità maschile<br />
è stato a lungo la mancanza di adeguati metodi di screening<br />
non invasivi per diagnosticare un’infezione asintomatica<br />
nel tratto genitale maschile. La coltura cellulare si<br />
è rivelata una procedura inappropriata per gli effetti citopatogenetici<br />
del plasma seminale sugli strati cellulari. Le<br />
metodiche immunoenzimatiche (EIA) sviluppate per<br />
determinare gli anticorpi anti- Chlamydia sono gravate<br />
da una bassa sensibilità. Potenzialmente le tecniche<br />
migliori per screenare un ampio numero di uomini per la<br />
C.t. si fondano sull’analisi di campioni di urine attraverso<br />
l’amplificazione degli acidi nucleici (PCR/LCR).<br />
Tuttavia, i dati finora disponibili sul legame chlamydiainfertilità<br />
maschile derivano prevalentemente da studi<br />
sierologici. Sebbene Wolff et al., in un lavoro del 1991,<br />
abbiano descritto un’associazione tra la presenza di anticorpi<br />
anti-Chlamydia nell’uomo (quali marker di precedenti<br />
esposizioni al patogeno) e una riduzione del volume<br />
dell’eiaculato ed astenospermia, la maggior parte<br />
degli Autori concorda sulla mancata correlazione tra sierologia<br />
positiva per la chlamydia ed alterazioni dei parametri<br />
spermatici.<br />
Nessuna associazione statisticamente significativa è stata<br />
riscontrata tra anticorpi anti-Chlamydia nel siero o nel<br />
plasma seminale e leucocitospermia o parametri biochimici<br />
indicativi di un’infiammazione o di un’infezione subclinica<br />
genitale maschile, come la frazione C3 del complemento<br />
o la presenza di citochine (IL-6, IL-8), che possono<br />
suggerire una risposta infiammatoria locale (Eggert-Kruse<br />
et al., 1996, 1998). Il ruolo della CHSP 60 e delle IgA anti-<br />
HSP 60 umana potenzialmente indici di una risposta<br />
autoimmune nei confronti della C.t. negli uomini necessita<br />
di approfondimenti negli studi futuri.<br />
L’associazione tra IgA anti-HSP 60 e le IgA anti-Chlamydia<br />
● Metodi ELFA (Enzyme lynked fluorescent assay): metodi di semplice esecuzione, risposta in 2-3 ore,<br />
richiesto addestramento del personale alla lettura microscopica in fluorescenza per IFA, bassi costi.<br />
● Metodi di biologia molecolare con amplificazione del DNA (Polimerase chain reaction-PCR;<br />
alte sensibilità e specificità.<br />
Infezioni Sessualmente Trasmissibili<br />
presenti nel liquido seminale sembra suggerire che l’infezione<br />
del tratto genitale maschile possa innescare un reazione<br />
anticorpale su base autoimmunitaria simile a quella<br />
descritta nei soggetti di sesso femminile (Eggert-Kruse<br />
et al., 1999).<br />
La presenza di anticorpi anti-Chlamydia non si correla ad<br />
infertilità nell’uomo, ma le IgA locali si associano a sterilità<br />
da fattore tubarico nelle partners femminili. Gli spermatozoi<br />
fungono da vettori per il batterio clamidiale, dal<br />
momento che dopo il coito possono raggiungere in breve<br />
tempo le vie genitali superiori femminili. Nel corso di<br />
interventi laparoscopici, nel liquido libero peritoneale di<br />
donne con salpingite acuta, è stato possibile osservare<br />
spermatozoi con batteri adesi alla loro superficie (Friberg<br />
et al., 1987).<br />
In una popolazione di 1303 coppie infertili asintomatiche<br />
per infezione da C.t., lo screening simultaneo dei due<br />
partner per gli anticorpi-anti Chlamydia ha confermato<br />
che titoli anticorpali elevati erano significativamente più<br />
frequenti nelle partners di pazienti sieropositivi (nel 52%<br />
delle donne con un partner con Ab anti-Chlamydia rispetto<br />
al 16% delle donne con un partner sieronegativo).<br />
Escluse le coppie con sterilità da fattore tubarico , la qualità<br />
del liquido seminale e la capacità di fertilizzazione,<br />
valutate in termini di pregnancy rate, non erano diminuite<br />
negli uomini con Ab anti-Chlamydia (Eggert-Kruse<br />
et al., 1997).<br />
La sierologia positiva per Chlamydia trachomatis in uomini<br />
asintomatici non è utile ai fini di identificare gruppi a<br />
rischio per infertilità maschile, ma suggerisce solo che<br />
una certa percentuale di soggetti possa essere venuta a<br />
contatto con il microrganismo (Dieterle et al., 1995). Per<br />
analizzare l’impatto dell’infezione di questo Gram negativo<br />
sulla fertilità maschile sono necessari studi prospettici<br />
che utilizzino metodiche diagnostiche ad alta sensibilità<br />
e specificità. Queste potrebbero consentire di mettere in<br />
atto programmi di screening per la C.t. ai fini di prevenire<br />
l’integrità dell’apparato riproduttivo nell’uomo e di<br />
evitare la trasmissione del patogeno alla partner e le possibili<br />
sequele a lungo termine, che un’infezione clamidiale,<br />
specie se asintomatica, può determinare nella donna<br />
(PID, sterilità da occlusione tubarica, GEU).<br />
Diagnosi<br />
Sono attualmente disponibili diverse tecniche che consentono<br />
la diagnosi sia diretta che indiretta o sierologica<br />
(tabella 2).<br />
Presupposto fondamentale della diagnosi diretta, che<br />
mira a identificare la presenza del microrganismo, di un<br />
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