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Chlamydia Trachomatis:<br />
una subdola causa di infertilità<br />
M. Arnoldi - W. Vegetti<br />
Centro Sterilità di coppia ed<br />
andrologia<br />
ICP-Clinica ostetrico-ginecologica<br />
L. Mangiagalli<br />
Padiglione Regina Elena<br />
Milano<br />
Le infezioni da Chlamydia trachomatis (C.t.) rappresentano<br />
nei Paesi Industrializzati le più frequenti infezioni batteriche<br />
sessualmente trasmesse. Secondo l’OMS si stima<br />
che annualmente vengano diagnosticate circa 90 milioni<br />
di infezioni clamidiali in tutto il mondo. La prevalenza<br />
delle infezioni da C.t. varia dal 3-5% della popolazione<br />
asintomatica (di cui il 70% donne), al 5-7% delle gravide,<br />
ad oltre il 20% delle donne afferenti ai Centri per<br />
Malattie sessualmente trasmesse (MST). La trasmissione<br />
avviene per contagio interumano, sia per via orizzontale<br />
che verticale.<br />
La Chlamydia trachomatis è un piccolo batterio Gram negativo,<br />
caratterizzato da parassitismo endocellulare obbligato.<br />
Finora sono stati identificati almeno venti sierotipi della<br />
specie C. trachomatis. Secondo la classificazione sierotipica<br />
di Wang e Grayston, i ceppi correlati ad infezioni sessualmente<br />
trasmissibili vanno dal D al K. Le infezioni genitali<br />
da C.t. costituiscono un problema per la salute pubblica<br />
mondiale in quanto, per la maggior parte asintomatiche,<br />
possono portare a complicazioni le cui sequele spesso compromettono<br />
la fertilità, soprattutto nei soggetti di sesso<br />
femminile (Eggert-Kruse et al., 1990; Westrom et al., 1994).