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monografia<br />
zione dura in media 7-14 giorni (Stamm et al., 1984) con<br />
disuria con perdite uretrali trasparenti o bianco grigiastre<br />
caratteristiche. Anche quì sono presenti leucocitipolimorfonucleati.<br />
Spesso Chlamydia causa la uretrite postgonococcica,<br />
cioè quella uretrite che si manifesta dopo<br />
che la N.gonorrhoeae è stata adeguatamente trattata con<br />
antibiotici che non eradicano contemporaneamente<br />
anche C.t..<br />
L’uretrite asintomatica maschile rappresnta uno dei<br />
miglior reservoire di infezione per la /il partner.<br />
L’infezione chlamydiale nel maschio aumenta da 2 a 3<br />
volte il rischio di trasmettere HIV alla partner. Questo<br />
perchè la eliminazione della co-incidente infezione da HIV<br />
è aumentata se l’uretrite è presente (Winter et al., 1999).<br />
Il prelievo delle “urine primo-getto (massimo 10 cc. ) della<br />
mattina rappresenta un ottimo campione non invasivo su<br />
cui effettuare la diagnostica biomolecolare di C.t..<br />
Epididimiti e Prostatiti, Malattia Infiammatoria Pelvica<br />
(MIP), Endometriti e Salpingiti rappresentano le<br />
infezioni ascendenti da Chlamydia trachomatis e<br />
fanno parte delle gravi sequele della infezione, tutte coinvolte<br />
nella infertilità maschile e femminile.<br />
Le Proctiti possono esser presenti sia negli omosessuali<br />
che nelle donne con abitudini ai rapporti sessuali anali<br />
non protetti, sebbene sia possibile un contagio da perdite<br />
da cervicite, per via perianale al retto.<br />
I ceppi di Chlamydia trachomatis del linfogranuloma venereo<br />
sono anche responsabili di una proctite più severa<br />
rispetto ai ceppi D-K. La ricerca anle di C.t. deve esser considerata<br />
anche ai fini legali nella determinazione degli<br />
abusi sessuali nei minori.<br />
Epididimiti e Prostatiti<br />
La metà dei maschi sopra i 50 anni ha avuto almeno una<br />
volta nella vita sintomi di prostatite. Il numero di pazienti<br />
con prostatite cronica aumenta nella maggior parte dei<br />
paesi ( Joly-Guillou & Lasry, 1999).<br />
I più frequenti agenti riconosciuti di prostatite ed epididimite<br />
fino a pochi anni fa erano i patogeni classici del<br />
tratto urogenitale.<br />
Attualmente la maggioranza degli uomini con questi sintomi<br />
non hanno una infezione documentabile con i correnti<br />
metodi colturali: prostatiti abatteriche. Nel 1992 è<br />
stato postulato da Shortliffe e coll. che Chlamydia potesse<br />
essere uno degli agenti causali. L’avvento dei metodi diagnostici<br />
ad ampio spettro basati sul rilevamento degli<br />
acidi nucleici batterici è apparso immediatamente molto<br />
interessante in queste patologie.<br />
Nella casistica del nostro Centro MST Chlamydia trachoma-<br />
Infezioni Sessualmente Trasmissibili<br />
tis rappresenta uno dei principali agenti causali di prostatite:<br />
32% di prevalenza nelle prostatiti croniche (eiaculato<br />
totale e materiale da massaggio prostatico-dati<br />
2001) e nel 70% delle epididimiti (materiale da biopsia<br />
epididimale) in co-presenza o meno di Neisseria g., rilevati<br />
con Polymerase Chain reation – PCR- DNA del plasmide<br />
criptico di C.t..<br />
Ulteriori studi necessitano per chiarire il ruolo definitivo<br />
di C.t. nella prostatite e nell’infezione cronico-persistente<br />
maschile, vista la persistenza dei sintomi di tali patologie<br />
alla terapia specifica che postulano una possibile resistenza<br />
agli antibiotici legata a possibili modificazioni<br />
morfologiche di C.t. ed un possibile ruolo della risposta<br />
immune antigene specifica nella etiogenesi e immunopatogenesi<br />
di tali infezioni.<br />
Le epididimiti sono ovviamente state relate alla infertilità<br />
maschile legata a possibile ostruzione dei tubi di raccolta<br />
degli spermatozoi e dei vasi deferenti per infiammazione.<br />
Infatti inclusioni da C.t. sono state viste nell’epitelio<br />
colonnare dell’epididimo, caratterizzate da infiammazione<br />
periduttale ed intraepiteliale, solo minimamamente<br />
distruttiva.<br />
Sempre in una recente casistica dal Centro MST ASL di<br />
Firenze la prevalenza di epididimite in pazienti con prostatite<br />
cronica era del 35% e la infertilità negli stessi<br />
pazienti era del 35%, con prevalente teratozoospermia.<br />
MIP<br />
La malattia infiammmatoria pelvica - MIP- si ingenera<br />
dalla risalita a livello tubarico della C.t. da una pregressa<br />
endometrite e cervicite, anche inapparente, e rappresenta<br />
una delle maggiori complicanze femminili della infezione<br />
chlamydiale nella donna; la MIP porta a gravidanza<br />
ectopica ed il blocco delle Tube di Falloppio conseguenti<br />
ad infiammazione ed esiti aderenziali, determina<br />
infertilità, se bilaterale, prevenendo il trasporto dell’ovulo<br />
e la fertilizzazione. Dorothy Patton, nel 1997, ha provato<br />
che il trattamento antibiotico non altera la patologia,<br />
ma porta ad una diminuita clearance degli acidi<br />
nucleici clamidiali.<br />
Episodi ripetuti di salpingite portano ad aumentata probabilità<br />
di infertilità, provata da studi su animali da esperimento.<br />
Una cascata di geni per la produzione di interleukine<br />
viene attivato mostrando una risposta prevalentemente<br />
del tipo T-helper 1 cellulo-mediata. Steve Witkin<br />
ha provato che risposte cellula mediate contro HSP-60 di<br />
Chlamydia ed umane venivano prodotte in donne con storia<br />
di precedenti infezioni del tratto genitale superiore.<br />
Sono anche presenti anticorpi anti HSP-60. Questi dati, ed<br />
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