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La patogenesi delle infezioni da chlamydiae è essenzialmente<br />

legata al particolare ciclo biologico ed alle particolare<br />

imunobiologia di questi organismi che le rendono<br />

uniche.<br />

Biologia delle Chlamydiae<br />

Le Chlamydiae sono microrganismi appartenenti alla famiglia<br />

delle Chlamydiales, parassiti obbligati delle cellule<br />

eucariotiche caratterizzati da un particolare ciclo di sviluppo<br />

intra ed eso cellulare che si svolge nell’arco di 48-<br />

72 ore completamente. Il ciclo si caratterizza dalla presenza<br />

di forme chlamydiali varie che sono rappresentate<br />

essenzialmente dal corpo elementare (CE) e dal corpo reticolare<br />

(CR). Il ciclo biologico permette la perpetuazione<br />

della infezione da una cellula permissiva ad un’altra nell’individuo<br />

infettato. Il ciclo biologico delle chlamydiae<br />

rappresenta un unicum nel regno microbico.<br />

Il corpo elementare rappresenta la forma infettante capace<br />

di passare l’infezione da una cellula all’altra.<br />

Viene “ingerito” a livello cellulare tramite il fenomeno<br />

della endocitosi. Una volta nella cellula si forma un<br />

vacuolo che evade la distruzione fagolisosomiale. I due<br />

fenomeni fondamentali sono rappresentati dalla adesione<br />

e dalla entrata. Al momento tutti i tentativi di definire le<br />

adesine od i recettori cellulari coinvolti nella adesione<br />

sono risultati inconclusivi. Gli studi sono stati eseguiti sui<br />

biovars di Chlamydia trachomatis ed hanno mostrato una<br />

differenza tra i biovars oculo-genitali e quelli del linfogranuloma<br />

venereo. Probabilmente le Chlamydiae hanno<br />

la possibilità di aderire ed entrare nelle varie cellule,<br />

come i virus, sebbene a differenza di questi ultimi presentino<br />

una bassa avidità per le cellule, attraverso interazioni<br />

con componenti cellulari comuni; questo spiegherebbe<br />

il così amplio spettro di infezione verso un relativamente<br />

alto numero di cellule animali: comunque,<br />

nonostante numerosi studi non è stato possibile ancora<br />

chiarire questo punto della loro biologia.<br />

Il corpo elementare misura 0.2-0.3 microns ha un core<br />

elettron denso, l’RNA:DNA ratio è 1:1, l’attività metabolica<br />

è relativamente inattiva. Nel corpo elementare il DNA<br />

e’ fortemente condensato e legato a due proteine basiche<br />

istoni-simili che sembrano avere un fondamentale ruolo<br />

nella formazione del CE (Pedersen et al., 1994 ;1996).<br />

Tra i 15 ed i 60 minuti dalla inclusione gli eventi chiave<br />

sono rappresentati dall’inizio di una sintesi proteica e inizio<br />

della trascrizione dell’EUO genes (Kaul et al., 1997).<br />

L’EUO (early upstream open reading frame) è una proteina<br />

altamente espressa all’inizio del ciclo chlamydiale ed è<br />

una proteasi che porta alla decondensazione del caratte-<br />

monografia<br />

Fig.1<br />

Ciclo cellulare<br />

di Chlamydia<br />

S.Mazzoli 1999, mod.<br />

2003<br />

Infezioni Sessualmente Trasmissibili<br />

ristico nucleoide del CE, necessaria ad iniziare la trascrizione<br />

di altri geni e rappresenta pertanto una proteina<br />

chiave nell’iniziare il ciclo cellulare. La distruzione degli<br />

istoni permette la diffusione del DNA, la trascrizione genica<br />

e la traslazione.<br />

Dai 60 minuti alle 8 ore dalla entrata nella cellula si ha<br />

la trasformazione dei corpi elementari in corpi reticolari<br />

attraverso processi che comprendono la riduzione dei<br />

ponti disolfuro della MOMP (Major outer membrane protein),<br />

la maggior proteina di membrana esterna, a monomeri,<br />

la attivazione di oltre 200 geni che rimangono attivi<br />

anche nella fase di forte divisione dei corpi reticolari<br />

successiva dalle 8 alle 16 ore dall’infezione cellulare. Complessivamente,<br />

Chlamydia trachomatis, per esempio, raddoppia<br />

il suo contenuto di DNA ogni 2-3 ore durante la<br />

replicazione, già con un’inizio di sintesi da 2 a 4 ore dall’inizio<br />

della infezione.<br />

Vengono attivati “trascritti precoci” durante la conversione<br />

da EB a RB, “trascritti del ciclo intermedio” durante la<br />

crescita e la moltiplicazione dei corpi reticolari e “trascritti<br />

tardivi” durante la differenziazione da RB ad EB (Shaw<br />

et al., 2000).<br />

Il corpo reticolare misura circa un micron, è fragile, pleomorfico,<br />

non infettante per l’ospite l’RNA:DNA ratio è 1:3<br />

(aumento dei ribosomi), metabolicamente attivo, in stadio<br />

replicativo.<br />

Già dalla quindicesima ora sembra iniziare l’espansione<br />

dell’endosoma clamidiale a nuovo corpo elementare con<br />

condensazione del DNA sugli istoni. Alla quarantesima ora<br />

inizia il ciclo del rilascio cellulare dei nuovi corpi elemetari<br />

formati pronti a reinfettare altre cellule.<br />

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