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Nuove prospettive sulla sindrome <strong>di</strong> Klinefelter 129<br />

Comportamento del cromosoma X<br />

soprannumerario<br />

Nelle donne sono normalmente presenti due cromosomi<br />

X (46,XX), mentre nel maschio sono presenti<br />

un solo cromosoma X e un Y (46,XY). Quest’ultima<br />

con<strong>di</strong>zione, definita emizigosi, comporta che il maschio<br />

possieda una sola copia dei geni veicolati dal<br />

cromosoma X. Per compensare il dosaggio genico,<br />

nelle donne uno dei due cromosomi X viene inattivato<br />

(silenziato) quando l’embrione femminile è ancora<br />

alle prime <strong>di</strong>visioni mitotiche, in uno sta<strong>di</strong>o inferiore<br />

alle 100 cellule. Questo fenomeno si chiama<br />

Lyonizzazione in onore <strong>di</strong> Mary Lyon, che per prima<br />

descrisse questo pattern biologico nel 1961 8 . Il silenziamento<br />

<strong>di</strong> uno dei due cromosomi X avviene tramite<br />

metilazione <strong>di</strong> alcune sequenze <strong>di</strong> DNA con conseguente<br />

compattamento della cromatina, che <strong>di</strong> fatto<br />

<strong>di</strong>venta inaccessibile alla RNA-polimerasi, impedendo<br />

così la trascrizione dei geni. La scelta del cromosoma<br />

da inattivare è completamente casuale e<br />

possiede una certa “memoria”, tanto che le cellule figlie<br />

possiedono tutte il medesimo pattern <strong>di</strong> “X inattivato”<br />

della cellula da cui derivano. Il gene deputato<br />

al controllo dell’inattivazione è XIST (X inactive<br />

specific transcript), che agisce sul centro <strong>di</strong> attivazione<br />

dell’X detto Xic (X inactivation center), un locus<br />

cis-attivo del cromosoma X che regola e gestisce<br />

l’eventuale inattivazione. Il gene XIST si trova nel<br />

braccio lungo dell’X e trascrive per un RNA che viene<br />

espresso solo dal cromosoma inattivato. Dato che<br />

tale RNA si trova nel nucleo e non co<strong>di</strong>fica per alcuna<br />

proteina, sembra proprio che sia l’RNA stesso a<br />

regolare l’inattivazione epigenetica dell’X. XIST<br />

non viene normalmente espresso nei maschi con cariotipo<br />

normale (46,XY), in quanto la presenza <strong>di</strong> un<br />

unico cromosoma X impe<strong>di</strong>sce la sua trascrizione.<br />

Ognuno dei due cromosomi X del maschio KS possiede<br />

una probabilità a priori <strong>di</strong> rimanere attivo del<br />

50%: all’interno <strong>di</strong> Xic c’è una regione definita Xce<br />

(X controlling element), destinata alla scelta <strong>di</strong> quale<br />

cromosoma X inattivare. In caso <strong>di</strong> eterozigosi <strong>di</strong><br />

Xce (che si configura nel maschio KS) uno dei due è<br />

più attivo e garantisce la trascrizione del cromosoma<br />

che lo veicola; viceversa, in caso <strong>di</strong> omozigosi per<br />

Xce non vi sono ipermetilazioni preferenziali e<br />

ognuno dei due cromosomi X ha la stessa probabilità<br />

<strong>di</strong> esser silenziato 9 .<br />

Un ulteriore elemento <strong>di</strong> complessità è costituito dal<br />

fatto che non tutti i geni presenti sull’X ipermetilato<br />

vengono silenziati. Secondo stu<strong>di</strong> recenti, il 15% dei<br />

geni X-linked sfugge all’inattivazione e quin<strong>di</strong> si<br />

presenta in duplice copia biallelica nei pazienti con<br />

KS 10 11 . Curiosamente, i geni che sfuggono all’inattivazione<br />

sono principalmente localizzati in un cluster<br />

nella parte <strong>di</strong>stale del braccio corto del cromosoma<br />

X (Xp), mentre altri stu<strong>di</strong> in<strong>di</strong>cano i geni localizzati<br />

nel braccio lungo (Xq) come principali responsabili<br />

della patogenesi della KS 10 . Qualunque sia la loro<br />

localizzazione, il fenotipo causato dalla sindrome<br />

deriva probabilmente proprio dalla presenza <strong>di</strong> un<br />

dosaggio genetico non compensato, perché doppio<br />

rispetto al normale.<br />

Recenti stu<strong>di</strong> sui topi hanno <strong>di</strong>mostrato che esistono<br />

almeno una decina <strong>di</strong> geni X-linked che vengono selettivamente<br />

espressi durante la spermatogenesi e<br />

sembrano implicati nello sviluppo dei gameti nella fase<br />

mitotica iniziale della spermatogenesi. Di questi,<br />

sei geni sono sicuramente espressi anche nel testicolo<br />

umano e, sebbene la loro funzione sia ancora sconosciuta,<br />

sembrano essere coinvolti nella mitosi dello<br />

spermatogonio. Un’alterazione <strong>di</strong> tali geni potrebbe<br />

essere implicata nella ridotta fertilità dei pazienti KS,<br />

poiché nella maggior parte <strong>di</strong> questi soggetti gli spermatogoni<br />

si bloccano proprio dopo la prima mitosi, incapaci<br />

<strong>di</strong> avanzare allo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> meiosi 12 .<br />

KS e polimorfismo del Recettore degli<br />

Androgeni<br />

Il Recettore degli Androgeni (RA) è una proteina appartenente<br />

alla famiglia dei recettori nucleari, dotata<br />

<strong>di</strong> un dominio che riconosce selettivamente gli androgeni.<br />

RA è composto da 3 domini: un dominio<br />

TAD situato all’estremità N-terminale e dotato <strong>di</strong> attività<br />

trans-attivante, un dominio DBD che riconosce<br />

specifiche sequenze <strong>di</strong> DNA e un dominio LBD con<br />

residui specifici per il legame con gli androgeni.<br />

Quando arriva il segnale umorale l’ormone steroideo,<br />

altamente lipofilo, attraversa la membrana cellulare,<br />

si lega a RA costituendo il complesso <strong>di</strong>merico<br />

ormone-recettore attivo che, tramite una mo<strong>di</strong>fica<br />

conformazionale, trasloca nel nucleo dove, me<strong>di</strong>ante<br />

il dominio DBD, si lega a determinate sequenze <strong>di</strong><br />

DNA, consentendone la trascrizione. Il gene RA<br />

mappa nel locus Xq11-12, la cui sequenza nucleoti<strong>di</strong>ca<br />

non è omogenea nella popolazione perché possiede<br />

un tratto altamente polimorfico a livello del<br />

primo esone, in cui è presente una sequenza ricca <strong>di</strong><br />

triplette CAG (Fig. 2) che vengono tradotte in un<br />

tratto <strong>di</strong> poli-glutamine nel dominio TAD.<br />

Recentemente si è scoperto che questo polimorfismo<br />

è <strong>di</strong>rettamente responsabile dell’affinità del recettore

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