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Linee Guida per la <strong>di</strong>agnosi genetica della coppia infertile 173<br />

anche se questa non è una regola assoluta. Inoltre in<br />

questi soggetti il test dovrebbe essere comunque effettuato<br />

come analisi <strong>di</strong> secondo livello dopo l’analisi<br />

del cariotipo. Ovviamente l’analisi genetica del gene<br />

AR dovrebbe essere eseguita quando ci sono altre<br />

manifestazioni cliniche <strong>di</strong> insensibilità agli androgeni.<br />

Poiché il ruolo delle triplette CAG nell’infertilità<br />

maschile è ancora <strong>di</strong>battuto, questa analisi non dovrebbe<br />

essere inclusa nella pratica clinica.<br />

GENE 5 α-REDUTTASI-2 (SRD5α2)<br />

Questo enzima converte il testosterone in 5α-<strong>di</strong>idrotestosterone<br />

in specifici tessuti androgeno-<strong>di</strong>pendenti.<br />

Il deficit della 5α-reduttasi-2 causa pseudoermafro<strong>di</strong>tismo<br />

maschile che normalmente si manifesta<br />

alla nascita con ipospa<strong>di</strong>a perineo-scrotale pseudovaginale.<br />

Una certa virilizzazione avviene alla pubertà<br />

con crescita del pene e <strong>di</strong>scesa testicolare. I soggetti<br />

adulti possono presentare azoospermia o grave oligozoospermia<br />

talvolta associate a testicoli ritenuti e<br />

ipospa<strong>di</strong>a. Sono state riportate gravidanze me<strong>di</strong>ante<br />

inseminazione endouterina in pazienti con deficit<br />

della 5α-reduttasi.<br />

Data la bassa incidenza <strong>di</strong> anomalie del gene 5α-reduttasi<br />

nei soggetti infertili il Comitato ha ritenuto <strong>di</strong><br />

suggerire questa analisi solamente in casi selezionati<br />

che presentano caratteristiche particolari.<br />

ANALISI DELLE ANEUPLOIDIE SPERMATICHE<br />

I maschi normali producono una percentuale variabile<br />

(tra l’1 ed il 15%) <strong>di</strong> spermatozoi con aberrazioni<br />

cromosomiche, la maggior parte delle quali rappresentato<br />

da alterazioni strutturali (circa 90%). Alcuni<br />

dati suggeriscono che alcune con<strong>di</strong>zioni cliniche collegate<br />

ad infertilità maschile sono associate ad<br />

un’aumentata percentuale <strong>di</strong> spermatozoi ipo- o iperaploi<strong>di</strong>.<br />

Nei soggetti infertili con grave testicolopatia,<br />

le anomalie numeriche spermatiche sono aumentate<br />

come conseguenza <strong>di</strong> alterazioni mitotiche e<br />

meiotiche. Inoltre, la chemioterapia e la ra<strong>di</strong>oterapia<br />

hanno un effetto dannoso sulla spermatogenesi che<br />

persiste fino a sei mesi dopo la fine della terapia. L’ibri<strong>di</strong>zzazione<br />

in situ fluorescente (FISH), che rappresenta<br />

la tecnica <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o delle aneuploi<strong>di</strong>e spermatiche,<br />

ha tuttavia alcune limitazioni. Infatti non è in<br />

grado <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare le anomalie strutturali, solo pochi<br />

spermatozoi possono essere stu<strong>di</strong>ati ed ha alcuni<br />

problemi tecnici legati alla ibri<strong>di</strong>zzazione. Al momento<br />

attuale quin<strong>di</strong> non esiste un accordo unanime<br />

circa l’utilizzo della FISH nella pratica clinica ed il<br />

Comitato non ha suggerito questa analisi come test <strong>di</strong><br />

routine nei soggetti infertili. Se ulteriori dati speri-<br />

mentali <strong>di</strong>mostreranno l’efficacia <strong>di</strong> questa meto<strong>di</strong>ca<br />

allora la FISH dovrebbe essere eseguita nelle gravi<br />

testicolopatie primarie e dopo trattamenti ra<strong>di</strong>o- e<br />

chemioterapici. Almeno i cromosomi sessuali ed il<br />

cromosoma 21 dovrebbero essere inclusi in questa<br />

analisi.<br />

ALTRE CONDIZIONI<br />

Altre anomalie genetiche sono state considerate dal<br />

Comitato, ma non sono state incluse come test da effettuarsi<br />

<strong>di</strong> routine nei soggetti infertili perché estremamente<br />

rare o perché mancano ancora dati scientifici<br />

certi. Tali alterazioni comprendono mutazioni in<br />

geni essenziali per lo sviluppo gona<strong>di</strong>co e la funzione<br />

testicolare (deficit <strong>di</strong> enzimi della steroidogenesi,<br />

mutazioni nei geni delle subunità β dell’LH e FSH e<br />

dei recettori per LH e FSH), e geni pleiotropici le cui<br />

mutazioni alterano anche la spermatogenesi (<strong>di</strong>strofia<br />

miotonica, DAX1). Inoltre molti <strong>di</strong>fetti genetici<br />

possono alterare la spermatogenesi, ma le manifestazioni<br />

cliniche sono così complesse che l’infertilità in<br />

realtà rappresenta solo un’espressione minore.<br />

Infertilità femminile<br />

A parte le anomalie cromosomiche, le alterazioni<br />

dello sviluppo sessuale femminile e della funzione<br />

riproduttiva possono essere causate da <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> geni<br />

che agiscono a vari livelli dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaie<br />

o nella biosintesi gona<strong>di</strong>ca e surrenalica <strong>di</strong><br />

steroi<strong>di</strong> e dei loro recettori. Inoltre, alcune con<strong>di</strong>zioni<br />

cliniche comuni come la sindrome dell’ovaio policistico<br />

(PCOS) o la menopausa precoce (POF) possono<br />

avere un’origine genetica. I progressi tecnici<br />

nel campo delle tecniche <strong>di</strong> riproduzione assistita<br />

hanno ancor più stimolato la ricerca in questo settore.<br />

Di conseguenza alcuni aspetti particolari legati a<br />

queste meto<strong>di</strong>che, come la scarsa risposta ovarica all’iperstimolazione<br />

(donne “poor responders”), sono<br />

stati analizzati come <strong>di</strong> possibile origine genetica. Infine,<br />

una relazione causale è stata stabilita tra alcune<br />

anomalie cromosomiche e la poliabortività. In Tabella<br />

III sono riassunte le cause genetiche <strong>di</strong> infertilità<br />

femminile mentre in Tabella IV sono in<strong>di</strong>cati i test<br />

genetici che il Comitato ha suggerito <strong>di</strong> eseguire.<br />

ANALISI DEL CARIOTIPO<br />

La sindrome <strong>di</strong> Turner è la più comune alterazione<br />

cromosomica nelle donne infertili, ma si possono riscontrare<br />

con una certa frequenza anche <strong>di</strong>verse aberrazioni<br />

strutturali autosomiche. La frequenza delle

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