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Eco-color-Doppler peniena e DE 153<br />

flusso ancora presente in un vaso al termine della<br />

fase <strong>di</strong>astolica. L’equivalente semiquantitativo <strong>di</strong><br />

tale parametro è l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> resistenza (“resistance<br />

index” – RI), che risulta dalla formula PSV-<br />

VTD/PSV ed esprime il grado <strong>di</strong> resistenza periferica<br />

al flusso.<br />

Alcuni Autori, sulla base dei dati della cavernosometria,<br />

sostengono che una velocità <strong>di</strong> fine <strong>di</strong>astole persistentemente<br />

maggiore o uguale a 4,5-5 cm/sec dopo<br />

farmaco-stimolazione, in presenza <strong>di</strong> un normale<br />

afflusso arterioso, sarebbe in<strong>di</strong>cativo <strong>di</strong> deficit venoocclusivo<br />

33-35 .<br />

Altri attribuiscono una notevole importanza all’in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> resistenza 36 . Un RI maggiore <strong>di</strong> 0,90 in<strong>di</strong>cherebbe<br />

uno stato <strong>di</strong> normalità, mentre un RI inferiore<br />

a 0,75 sarebbe suggestivo <strong>di</strong> “fuga venosa”.<br />

Per valori compresi tra 0,75 e 0,90 si avrebbe una<br />

sovrapposizione <strong>di</strong> pazienti normali e pazienti con<br />

deficit veno-occlusivo 37 . Abbiamo però visto precedentemente<br />

che l’informazione relativa al grado<br />

<strong>di</strong> veno-occlusione è ottenibile più semplicemente<br />

con l’analisi morfologica della curva velocitometrica,<br />

la cui forma consente <strong>di</strong> intuire ad<strong>di</strong>rittura<br />

l’entità della pressione endocavernosa 38 . Per <strong>di</strong><br />

più, quando la forma dell’onda inizia a riflettere<br />

una maggiore pulsatilità, l’uso dell’RI <strong>di</strong>venta assolutamente<br />

non appropriato, poiché velocitogrammi<br />

<strong>di</strong>versi, tipici <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> resistenza,<br />

possono avere in<strong>di</strong>ci identici. Infine, la <strong>di</strong>fficoltà a<br />

<strong>di</strong>fferenziare fra deficit veno-occlusivo funzionale<br />

ed organico non è rimossa dall’uso <strong>di</strong> questi parametri.<br />

Per tali motivi noi riteniamo che più del valore<br />

assoluto della velocità <strong>di</strong> fine <strong>di</strong>astole e dell’in<strong>di</strong>ce<br />

<strong>di</strong> resistenza, sia il raggiungimento stabile<br />

della fase 3 e 4 (azzeramento od inversione della<br />

fase <strong>di</strong>astolica) ad in<strong>di</strong>care il raggiungimento <strong>di</strong><br />

un’adeguata pressione intracavernosa e <strong>di</strong> conseguenza<br />

un corretto funzionamento del meccanismo<br />

veno-occlusivo. Allo stato attuale delle conoscenze,<br />

la <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> falso positivo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sfunzione veno-occlusiva<br />

2 rappresenta un reale problema interpretativo<br />

della meto<strong>di</strong>ca, e noi suggeriamo una ripetizione<br />

dell’esame per una migliore accuratezza<br />

<strong>di</strong>agnostica qualora il re-dosing con mix farmacologico<br />

non sia stato efficace nell’indurre un rilasciamento<br />

completo della muscolatura liscia cavernosa.<br />

Nella nostra esperienza, riteniamo abbandonati criteri<br />

<strong>di</strong>agnostici come i parametri relativi all’incremento<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro delle arterie cavernose e la valutazione<br />

della velocità <strong>di</strong> flusso nella vena dorsale<br />

profonda.<br />

ECD peniena <strong>di</strong>namica: quadro normale<br />

ECOGRAFIA IN SCALA DEI GRIGI<br />

I corpi cavernosi del pene, del glande e la spongiosa<br />

uretrale sono ben visualizzabili in ogni loro porzione.<br />

A pene flaccido la complessa stratificazione anatomica<br />

del pene è solo parzialmente risolvibile, mentre<br />

una migliore visualizzazione si ottiene durante la tumescenza.<br />

Cute, sottocutaneo e dartos non sono sempre<br />

facilmente separabili. Una sottilissima, e spesso<br />

non delimitabile, linea iperecogena, ci segnala l’interfaccia<br />

costituita dalla fascia del pene. Subito al <strong>di</strong><br />

sotto <strong>di</strong> essa si trova uno strato ecogeno costituito dal<br />

connettivo vascolare esterno all’albuginea, nel quale<br />

decorrono le vene circonflesse e il fascio nerveo-vascolare,<br />

dorsalmente. Lo strato successivo è l’albuginea,<br />

che appare in sezione assiale come una fascia<br />

ipoecogena ben misurabile, <strong>di</strong> spessore uniforme, <strong>di</strong>sposta<br />

attorno ai corpi cavernosi (Fig. 1).<br />

L’ecostruttura normale dei corpi cavernosi ha una ecogenicità<br />

me<strong>di</strong>a, abbastanza omogeneamente <strong>di</strong>stribuita,<br />

dovuta alle molteplici interfacce realizzate dai setti.<br />

Durante l’erezione l’albuginea si assottiglia progressivamente,<br />

mentre nei corpi cavernosi si assiste alla<br />

Fig. 1. Esame in scala dei grigi. Scansione assiale, ventro-dorsale,<br />

del pene in tumescenza. Nei corpi cavernosi<br />

(cc) si evidenziano le lacune <strong>di</strong>latate. L’albuginea<br />

(a) è <strong>di</strong>mostrabile come una fascia ipoecogena <strong>di</strong> spessore<br />

misurabile delimitata tra due sottilissime interfacce<br />

iper-riflettenti. Axial, ventro-dorsal grey-scale<br />

scanning of the tumescent penis. Dilated “lacunae” of<br />

the corpora cavernosa (cc) are visible. Tunica albuginea<br />

(a) is represented by a hypoechogenic strip between two<br />

thin hyperechoic layers.<br />

Frecce: fascia <strong>di</strong> Buck; fnv: fascio nervo-vascolare; su: spongiosa uretrale.<br />

Arrows: Buck’s fascia; fnv: neurovascular bundle; su: urethral<br />

spongiosum.

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