Visualizza PDF - Società Italiana di Andrologia
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Eco-color-Doppler peniena e DE 151<br />
Tab. I. Modalità <strong>di</strong> valutazione clinica dell’erezione dopo<br />
test <strong>di</strong> farmacoerezione. In-office evaluation of erection<br />
by the examiner after pharmacoerection test.<br />
Tipo erezione 1 Tumescenza massima con o senza rigi<strong>di</strong>tà,<br />
durata insufficiente<br />
Tipo erezione 2 Semirigi<strong>di</strong>tà, valida per la penetrazione<br />
Tipo erezione 3 Massima rigi<strong>di</strong>tà, con o senza durata<br />
eccessiva<br />
<strong>di</strong>astolica. Nei tracciati “a basse resistenze periferiche”<br />
la fase sistolica inizia con una ripida ascesa, che<br />
culmina con un picco acuminato. Da qui il tracciato<br />
ri<strong>di</strong>scende meno bruscamente e termina, talora con<br />
una piccola incisura, dando inizio alla fase <strong>di</strong>astolica,<br />
a sua volta caratterizzata da una deflessione dolcemente<br />
inclinata verso la linea <strong>di</strong> base, che si mantiene<br />
però costantemente positiva. Nei tracciati “ad alte<br />
resistenze periferiche” la fase sistolica inizia, analogamente,<br />
con una ripida ascesa, culminante in un<br />
picco aguzzo. Diversamente dal precedente tipo <strong>di</strong><br />
velocitogramma però, qui il tracciato <strong>di</strong>scende con<br />
simile ripidezza e termina con una deflessione negativa,<br />
inizio della fase <strong>di</strong>astolica, che rapidamente riguadagna<br />
la linea <strong>di</strong> base.<br />
Se con l’iniezione dei farmaci vaso-attivi si potesse<br />
abolire, in tutti i pazienti, ogni controllo inibitorio<br />
funzionale del tono della muscolatura liscia trabecolare,<br />
la semplice osservazione dello svolgimento delle<br />
fasi consentirebbe <strong>di</strong> esprimere un giu<strong>di</strong>zio sod<strong>di</strong>sfacente<br />
sulla qualità del meccanismo veno-occlusivo.<br />
In tal caso si potrebbero <strong>di</strong>agnosticare con certezza<br />
le forme <strong>di</strong> impotenza c.d. “venogenica” su base<br />
organica. Purtroppo, come abbiamo anticipato, ciò<br />
non è possibile in tutti i casi.<br />
ANALISI QUANTITATIVA<br />
Tra i <strong>di</strong>versi parametri usati in <strong>di</strong>agnostica vascolare<br />
per la quantificazione dei flussi, solo alcuni si <strong>di</strong>mostrano<br />
utili nello stu<strong>di</strong>o dell’impotenza e questi sono:<br />
la velocità <strong>di</strong> picco sistolico (VPS), il tempo <strong>di</strong> accelerazione<br />
(AT) e la velocità tele<strong>di</strong>astolica (VTD). I<br />
valori dei tre parametri sono rapidamente ottenibili<br />
con il software del sistema adoperato.<br />
Velocità <strong>di</strong> picco sistolico<br />
La velocità <strong>di</strong> picco sistolico (“peak systolic velocity”<br />
– PSV), espressa in cm/sec, in<strong>di</strong>ca la massima<br />
velocità <strong>di</strong> flusso rilevabile in sistole, nei <strong>di</strong>versi<br />
campionamenti eseguiti durante l’esame. Tuttavia,<br />
perché la misurazione sia affidabile, è necessario<br />
puntualizzare alcuni accorgimenti tecnici:<br />
1. bisogna porre il volume campione all’origine della<br />
cavernosa in esame 10 . Misurazioni effettuate in<br />
se<strong>di</strong> più <strong>di</strong>stali forniscono dati <strong>di</strong>versi e risentono<br />
maggiormente del grado <strong>di</strong> replezione dei corpi<br />
cavernosi;<br />
2. è necessario essere certi <strong>di</strong> aver campionato l’arteria<br />
cavernosa principale 11 12 . Non sono infrequenti<br />
infatti rami arteriosi omolaterali secondari,<br />
che hanno una velocità <strong>di</strong> flusso decisamente<br />
inferiore;<br />
3. bisogna aver cura <strong>di</strong> posizionare con precisione<br />
l’angolo <strong>di</strong> correzione Doppler, secondo l’effettiva<br />
<strong>di</strong>rezione del flusso, poiché è in base a questo strumento<br />
che l’apparecchiatura riesce a calcolare la<br />
velocità <strong>di</strong> flusso;<br />
4. benché la massima VPS si sviluppi in genere dopo<br />
5-6 minuti dalla farmacostimolazione, il 22% dei<br />
pazienti ha una maggiore latenza <strong>di</strong> risposta (range<br />
1-18 minuti) 13 . La valutazione della VPS dovrà<br />
pertanto proseguire per almeno 20 minuti.<br />
A questo riguardo si deve tener presente che nei soggetti<br />
particolarmente ansiosi si può sviluppare un<br />
ipertono adrenergico persistente dopo l’iniezione <strong>di</strong><br />
PGE1 14 . Tale situazione, che <strong>di</strong> solito compromette<br />
il meccanismo veno-occlusivo, talora può impe<strong>di</strong>re<br />
perfino il rilasciamento delle arterie cavernose e dei<br />
loro rami terminali. In questi casi le velocità <strong>di</strong> picco<br />
sistolico si mantengono basse; l’uso oculato del CD<br />
o del PWD consente <strong>di</strong> rilevare un caratteristico<br />
aspetto “a cavaturaccioli” delle cavernose e l’assenza<br />
<strong>di</strong> visualizzazione dei rami emergenti. L’ipertono<br />
adrenergico solitamente si risolve tranquillizzando e<br />
lasciando solo il paziente per qualche minuto dopo la<br />
farmacostimolazione: le arterie si rilasciano e i tracciati<br />
velocitometrici si normalizzano. In caso contrario,<br />
come già suggerito in precedenza, l’utilizzo <strong>di</strong> un<br />
α-litico può notevolmente migliorare l’accuratezza<br />
dell’esame soprattutto nei soggetti molto giovani in<br />
cui la componente ansiosa è predominante (< 30 anni),<br />
permettendo una migliore visualizzazione al<br />
PWD delle arteriole elicine. Vogliamo qui ricordare<br />
che non sono solo i soggetti giovani ed ansiosi che<br />
possono mostrare ipertono (nor)adrenergico in sede<br />
<strong>di</strong> indagine, ma anche soggetti che, pur <strong>di</strong> base non<br />
ansiosi, sviluppano per loro carattere, sensibilità, livello<br />
culturale una inibizione da laboratorio in sede<br />
<strong>di</strong> indagine. Segnaliamo infine che un’altra indagine<br />
<strong>di</strong>namica peniena, la cavernosometria, è invece capace<br />
<strong>di</strong> monitorare l’entità del rilasciamento della muscolatura<br />
liscia in corso <strong>di</strong> indagine, anche se rappresenta<br />
una indagine invasiva e da praticare soltanto in<br />
ambiente altamente specializzato.