19.05.2013 Views

Manuale Biogas - Centro Ricerche Produzioni Animali S.p.A.

Manuale Biogas - Centro Ricerche Produzioni Animali S.p.A.

Manuale Biogas - Centro Ricerche Produzioni Animali S.p.A.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ENERgIA dAl bIOgAS PROdOTTO dA EFFluENTI ZOOTEcNIcI, bIOMASSE dEdIcATE E dI ScARTO<br />

6<br />

di non è soggetto alle variazioni del prezzo mercato che si prevedono in<br />

special modo sulle biomassa dedicate (insilati di mais, sorgo…);<br />

• lo sfruttamento delle sole deiezioni aziendali consente di non modificare<br />

il carico azotato dell’azienda e quindi di non dover reperire superfici per<br />

la distribuzione al campo dello stesso, e al tempo stesso consente di ridur-<br />

re significativamente l’impatto osmogeno derivante dallo stoccaggio delle<br />

deiezioni nelle vasche e la loro distribuzione in campo;<br />

• l’installazione dell’impianto di produzione/recupero di biogas consente di<br />

migliorare la compatibilità ambientale dell’azienda grazie ad un duplice<br />

beneficio: da un lato la riduzione delle emissioni in atmosfera di gas serra<br />

(metano), dai processi naturali di digestione anaerobica provenienti dalle<br />

vasche di stoccaggio, e biossido di carbonio (CO 2), da processi aerobici<br />

provenienti dai materiali palabili stoccati nelle platee, e dall’altro dalla ri-<br />

duzione delle emissioni di biossido di carbonio derivante dall’utilizzo di<br />

fonti energetiche fossili per produrre la quantità equivalente di energia.<br />

Esempio 2 – Azienda cerealicola<br />

Il secondo esempio è una azienda in cui sono disponibili diverse tipologie di<br />

biomassa: effluenti zootecnici acquisiti da aziende zootecniche vicine e bio-<br />

masse dedicate.<br />

Per quanto riguarda gli effluenti zootecnici si considera che l’impianto possa ap-<br />

provvigionarsi con circa 30-40 t/giorno di liquame bovino, proveniente da stalle<br />

da latte site nei pressi del futuro impianto (è stato considerato un costo di con-<br />

ferimento per il trasporto pari a 5 euro/t), caratterizzato da una sostanza secca<br />

pari all’8% e una sostanza organica pari all’80% della sostanza secca stessa.<br />

L’azienda dispone di circa 350 ha di terreni in proprietà da destinare alla coltiva-<br />

zione di colture energetiche: nell’esempio sono stati supposti 250 ha a silomais<br />

(resa media in insilato al 33% di sostanza secca, pari a 60 t/ha) e 100 ha a sorgo<br />

zuccherino (resa media in insilato al 30% di sostanza secca, pari a 50 t/ha). Per<br />

entrambe le matrici è stato supposto un costo di produzione (costi di lavorazio-<br />

ne del terreno, concimazione, raccolta e insilamento, esclusi gli oneri di rendita<br />

del terreno) di 16,6 euro/t. Si suppone, altresì, di avere una disponibilità di scarti<br />

dell’agroindustria costituiti da: polpe di barbabietola (3650 t/a, equivalenti a 10<br />

t/giorno) e scarti di mais dolce (1825 t/a, equivalenti a 5 t/giorno). Per entrambe<br />

le matrici è stato supposto un costo di conferimento di 5 euro/t.<br />

Nell’analisi degli investimenti è stato supposto che l’azienda disponga di uno<br />

stoccaggio per il digestato finale di 4800 m 3 , dislocato nei pressi del nuovo<br />

impianto per la produzione di biogas. Non sono, invece, disponibili strutture<br />

di stoccaggio per le biomasse. Negli investimenti non è stato considerato il<br />

costo del terreno necessario per la realizzazione dell’impianto.<br />

Nello scenario elaborato, il digestore anaerobico dovrebbe avere un volume<br />

totale di 7.063 m 3 (3 reattori da 21,4 m di diametro e 7,2 m di altezza), il co-<br />

generatore dovrebbe avere una potenza elettrica installata pari a 1.222 kW e<br />

l’investimento complessivo dovrebbe essere pari a circa 3,53 milioni di euro.<br />

Gli investimenti comprendono, oltre alle voci specifiche relative ai digestori<br />

e alle attrezzature connesse (impianto di riscaldamento, gasometro, cogene-<br />

ratore, raffinazione biogas, torcia di combustione, tramoggia di carico bio-<br />

masse, costi di allacciamento alla rete elettrica...) anche le opere di stoccaggio<br />

della biomassa e del digestato. Per i sili di stoccaggio del silomais necessario<br />

per un anno di produzione sono stati computati 5 elementi (94,5 m x 20,3 m<br />

x 3,6 m), per un totale di 9.729 m 2 e un costo pari a 645.000 euro. Le superfici<br />

di insilamento tengono conto del periodo di sovrapposizione fra due annate<br />

produttive consecutive e prevedono un silo di stoccaggio aggiuntivo. Tenendo<br />

conto di una disponibilità di stoccaggio di 4.800 m 3 , le vasche di stoccaggio<br />

del digestato necessarie, per un fabbisogno di 120 giorni, sono 2 ed hanno un<br />

volume totale di 5.640 m 3 circa per un costo complessivo di 280.000 euro.<br />

Alle voci di cui sopra vengono aggiunti anche i costi per la realizzazione di<br />

una vasca di carico dei digestori necessaria per lo stoccaggio preliminare dei<br />

liquami collettati dalle aziende adiacenti (145 m 3 di volume), una vasca pol-<br />

mone di scarico del digestato (78 m 3 ) e una platea di stoccaggio della frazione<br />

solida del digestato (480 m 2 ). I costi generali di fognature e adeguamenti sono<br />

conteggiati forfettariamente pari al 7% del totale dell’investimento.<br />

Considerando il valore del certificato verde a 0,125 euro/kWh, il margine<br />

lordo operativo (MOL) dovrebbe essere pari a 807.000 euro/anno nei primi<br />

MANuAlE PRATIcO<br />

7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!