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Manuale Biogas - Centro Ricerche Produzioni Animali S.p.A.

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ENERgIA dAl bIOgAS PROdOTTO dA EFFluENTI ZOOTEcNIcI, bIOMASSE dEdIcATE E dI ScARTO<br />

2<br />

ne anaerobica. Allo scopo sono comparsi sul mercato sia miscelatori dotati di<br />

coclea aggiuntiva per la pressatura, sia presse singole operanti a punto fisso. Il<br />

ricorso a tale pre-trattamento è peraltro limitato, anche in relazione alla ancora<br />

ridotta presenza di impianti a doppia linea anaerobica-aerobica, in Italia. Tuttavia<br />

si tratta di una tematica intorno alla quale c’è grande interesse.<br />

A tali operazioni se ne possono aggiungere altre, specifiche per quei casi in cui<br />

si intendono recuperare partite di prodotti alimentari inscatolati difettosi e/o<br />

scaduti (conserve vegetali, succhi di frutta, condimenti, ecc.). A tale scopo il<br />

mercato offre una macchina specifica, definita “idropulper” o “selezionatore<br />

a umido”, dedicata alla selezione di rifiuti organici eterogenei che consente di<br />

separare la parte organica dalle restanti frazioni indesiderate, quali le frazioni<br />

leggere (plastiche,ecc.) e gli inerti. Parallelamente, operatori del settore stanno<br />

mettendo a punto dispositivi aventi lo stesso scopo, ma in grado di operare<br />

senza aggiunta di acqua.<br />

Foto 5 - Impianto di codigestione di effluenti zootecnici, colture energetiche e<br />

biomasse di scarto, con cogeneratore di 1 MWe, a Limena (Padova).<br />

L’esperienza accumulata nel corso degli anni in studi e applicazioni sulla di-<br />

gestione anaerobica di diverse tipologie di biomasse di scarto e vergini ha<br />

condotto allo sviluppo<br />

di differenti tecnologie, principalmente basate sul tenore di sostanza secca del<br />

substrato alimentato al reattore.<br />

5. TEcNOlOgIE dI dIgESTIONE<br />

ANAERObIcA APPlIcAbIlI<br />

Le tecniche di digestione anaerobica possono essere suddivise in due gruppi<br />

principali:<br />

• digestione a umido, quando il substrato in digestione ha un contenuto di<br />

sostanza secca inferiore al 10%; è questa la tecnica più diffusa, in particolare<br />

con i liquami zootecnici;<br />

• digestione a secco, quando il substrato in digestione ha un contenuto di<br />

sostanza secca superiore al 20%.<br />

Processi con valori intermedi di sostanza secca sono meno comuni e vengono<br />

in genere definiti a semisecco.<br />

Il processo di digestione anaerobica è anche suddiviso in:<br />

• processo monostadio; quando le fasi di idrolisi, fermentazione acida e metanigena<br />

avvengono contemporaneamente in un unico reattore;<br />

• processo bistadio; quando si ha un primo stadio durante il quale il substrato<br />

organico viene idrolizzato e contemporaneamente avviene la fase<br />

acida, mentre la fase metanigena avviene in un secondo momento.<br />

Una ulteriore suddivisione dei processi di digestione anaerobica può essere<br />

fatta in base al tipo di alimentazione del reattore, che può essere continua o<br />

in discontinuo, e in base al fatto che il substrato all’interno del reattore venga<br />

miscelato o venga spinto lungo l’asse longitudinale attraversando fasi di processo<br />

via via diverse (flusso a pistone o plug-flow).<br />

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