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Manuale Biogas - Centro Ricerche Produzioni Animali S.p.A.

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ENERgIA dAl bIOgAS PROdOTTO dA EFFluENTI ZOOTEcNIcI, bIOMASSE dEdIcATE E dI ScARTO<br />

22<br />

4.1 cOdIgESTIONE<br />

La codigestione di effluenti zootecnici con altri scarti organici al fine di au-<br />

mentare la produzione di biogas è pratica standard in Europa ormai da diversi<br />

anni. L’interesse che spinge gli operatori del settore verso la codigestione è<br />

costituito principalmente dal fatto che la vendita della maggior quantità di<br />

elettricità prodotta, unitamente agli introiti ricevuti dai produttori del rifiuto<br />

organico utilizzato come co-substrato, permette di ottenere guadagni mag-<br />

giori. Nelle piccole e medie strutture aziendali, in particolare, l’utilizzo della<br />

codigestione può notevolmente migliorare l’economia globale in quanto gli<br />

aumentati guadagni consentono di bilanciare anche i maggiori investimen-<br />

ti necessari e i costi sostenuti per rendere idoneo l’impianto al trattamento<br />

di più scarti (alcuni dei quali sono anche soggetti a restrizioni di legge che<br />

obbligano a costosi pre-trattamenti). La miscelazione di diversi prodotti con-<br />

sente di compensare le fluttuazioni di massa stagionali dei rifiuti, di evitare<br />

sovraccarichi o al contrario carichi inferiori alla capacità stessa del digestore e<br />

di mantenere quindi più stabile e costante il processo. Diversi problemi infatti<br />

possono nascere da un utilizzo non congruo delle diverse matrici; un’aggiunta<br />

incontrollata di olii e grassi contenuti nello scarto, ad esempio, può determina-<br />

re un’eccessiva formazione di schiume, mentre rifiuti contenenti considerevoli<br />

quantità di inerti, quali sabbia, pietre e terra, possono favorire la formazione<br />

di sedimento nel digestore e accumulo di materiali inerti con conseguente<br />

riduzione del volume attivo del reattore o blocco di valvole e tubazioni, invece<br />

un quantitativo eccessivo di deiezioni avicole può causare tossicità alla flora<br />

metanigena a causa di una concentrazione eccessiva di ammoniaca.<br />

Le matrici attualmente più utilizzate nella codigestione con effluenti zootec-<br />

nici sono gli scarti organici agroindustriali e le colture energetiche. Gli scarti<br />

organici da utilizzare come co-substrati provengono dalle più svariate fonti e<br />

possiedono quindi forti differenze nella composizione chimica e nella biode-<br />

gradibiltà. Alcune sostanze (quali percolati, acque reflue, fanghi, olii, grassi<br />

e siero) sono facilmente degradabili mediante digestione anaerobica senza<br />

richiedere particolari pre-trattamenti, mentre altre (quali gli scarti di macel-<br />

lazione, sostanze ad elevato tenore proteico) necessitano di essere fortemente<br />

diluite con il substrato base (effluenti zootecnici liquidi), in quanto possono<br />

formare metaboliti inibitori del processo (ad esempio l’ammoniaca). Una va-<br />

sta gamma di matrici richiede step vari di pre-trattamento quali, ad esempio,<br />

il rifiuto organico da raccolta differenziata, gli alimenti avanzati e/o scaduti,<br />

gli scarti mercatali, i residui agricoli, gli scarti di macellazione.<br />

Nel caso di codigestione con i liquami zootecnici di colture energetiche e/o<br />

scarti organici agroindustriali, è necessaria la presenza in testa al digestore di<br />

un sistema di alimentazione che tagli e sminuzzi i co-substrati, e ne consenta<br />

la dosatura e la pesatura.<br />

A tal fine negli ultimi anni si è sviluppata molto la tecnica “ad introduzione di-<br />

retta” nel digestore anaerobico, di cui si riportano alcuni esempi nella figura 2.<br />

Figura 2 – Sistemi di carica diretta delle frazioni solide. (Fonte: Weiland P.,<br />

Rieger C., Ehrmann T. – 2003)<br />

Alimentazione<br />

con coclea<br />

Alimentazione<br />

con pistone<br />

Substrato solido Substrato solido<br />

Sistema a flusso<br />

Substrato<br />

solido<br />

Digestore Digestore Digestore<br />

Nel caso di codigestione della frazione organica da raccolta differenziata dei<br />

rifiuti urbani (forsu), tra i pre-trattamenti di tipo innovativo di recente com-<br />

parsa sul mercato rientra la “pressatura/spremitura”, con l’obiettivo di disidra-<br />

tare il materiale e ridurre la quantità di coformulante necessario per l’avvio a<br />

compostaggio, con conseguente implementazione della capacità di trattamento<br />

del sistema. La frazione liquida che si produce è ottima per l’invio a digestio-<br />

MANuAlE PRATIcO<br />

2

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