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Ali del Levante N.54 Dicembre 2012 - Aeroporti di Puglia

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Eccola Asmara, la capitale <strong>del</strong>l’Eritrea<br />

nella luce piena <strong>del</strong> primo mattino.<br />

Galli e biciclette; donne splen<strong>di</strong>de avvolte<br />

in tuniche can<strong>di</strong><strong>di</strong>ssime e falchi,<br />

gran<strong>di</strong> falchi azzurri lì, in alto nel cielo.<br />

Un cielo senza dolore quello che videro<br />

i primi italiani sbarcati qui tanti anni<br />

fa a prendere possesso, allora si <strong>di</strong>ceva<br />

così, <strong>di</strong> un lembo d’Africa, allora si<br />

scriveva così...<br />

Tanta acqua è passata sotto i ponti,<br />

tante vicende, luci e ombre che hanno<br />

cambiato i lineamenti <strong>del</strong> mondo.<br />

E’ rimasto sempre, però, un amore<br />

profondo degli Eritrei per i loro fratelli<br />

italiani. Un amore fatto <strong>di</strong> tante cose,<br />

piccole e gran<strong>di</strong>.<br />

Prima <strong>di</strong> tutto gli e<strong>di</strong>fici, i cinema: Italia,<br />

Impero, Roma. Poi i mille negozi<br />

che hanno conservato, incre<strong>di</strong>bile a<br />

<strong>di</strong>rsi, i nomi e gli arredamenti importati<br />

tanti anni fa <strong>di</strong>rettamente dalla<br />

madrepatria: Salone da barba, Abbigliamento<br />

bellissima, Caffè Oriente,<br />

Tutto per la barba...<br />

Dove siamo? Sembra <strong>di</strong> essere entrati,<br />

inconsapevoli comparse, in un film<br />

anni quaranta. Non è così. Asmara<br />

ama l’Italia. Per le strade è comunissimo<br />

vedere biciclette spericolate sfrecciare<br />

tra salite e ripi<strong>di</strong>ssime <strong>di</strong>scese:<br />

la bicicletta è stata portata dalle navi<br />

italiane accanto alle sontuose riviste <strong>di</strong><br />

Totò, Macario, Renato Rascel.<br />

Ora il ciclismo è lo sport nazionale<br />

eritreo, ora è comune passeggiare per<br />

Asmara e incontrare antichi ascari, i<br />

soldati coloniali arruolati dall’Italia,<br />

ancora presenti alla ban<strong>di</strong>era, nonostante<br />

l’età. E’ emozionante sentire questi<br />

vecchi soldati <strong>di</strong>re sussurrando: “An<strong>di</strong>amo<br />

an<strong>di</strong>amo, tutto bene, Amba Alagi,<br />

Principe Amedeo <strong>di</strong> Savoia lui...ambesà,<br />

leone”. Non solo antichi ricor<strong>di</strong>,<br />

ingialliti dal tempo e dall’età, ma anche<br />

nuovissime realtà come le quattro scuole<br />

italiane <strong>di</strong> Asmara dove si stu<strong>di</strong>a una<br />

lingua italiana perfetta, senza alcuna<br />

inflessione inglese...<br />

Mentre nelle nostre scuole primarie è<br />

tutto un pullulare <strong>di</strong> coach e team, look<br />

e location, questi orribili neologismi qui<br />

ad Asmara non esistono, per fortuna.<br />

E così presentiamo il nostro eroe, il<br />

piccolo Pulcinella ad un pubblico <strong>di</strong><br />

giovanissimi rinnovando l’incanto <strong>di</strong><br />

un’arte antica e rara che vive nell’appassionata<br />

partecipazione <strong>del</strong> pubblico<br />

la sua arma migliore.<br />

L’Eritrea è un paese dove convivono<br />

più religioni; è a prevalenza mussulmana,<br />

ma ci sono anche cristiano copti,<br />

cattolici, ortodossi. Le scuole italiane<br />

garantiscono una invi<strong>di</strong>abile libertà <strong>di</strong><br />

contenuti e <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> d’insegnamento.<br />

Speriamo che non si voglia tagliare<br />

questo piccolo lembo <strong>di</strong> Patria che ci fa<br />

orgogliosi <strong>del</strong>la nostra cultura.<br />

Ora lasciamo Asmara alle nostre spalle<br />

e cominciamo a scendere. Destinazione<br />

Massaua, la porta <strong>del</strong> mar Rosso.<br />

Da Asmara a Massaua sono scarsi<br />

centoventi chilometri, ma si scende dai<br />

2600 metri al livello <strong>del</strong> mare...<br />

La successione dei paesaggi cattura gli<br />

occhi e il cuore. Dall’altopiano occidentale,<br />

ricco <strong>di</strong> gazzelle e <strong>di</strong> conifere,<br />

scen<strong>di</strong>amo al bassopiano a mille metri<br />

sul livello <strong>del</strong> mare. Ecco venirci incontro<br />

sicomori e baobab “affollati” <strong>di</strong><br />

scimmiette <strong>di</strong>spettose.<br />

La flora è strabiliante, contiamo più<br />

<strong>di</strong> venti colori <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> buganvillea...<br />

Colori insoliti, colori straor<strong>di</strong>nari...<br />

E’ solo un attimo, ecco il deserto che si<br />

stende brullo e arido davanti agli occhi.<br />

La terra è rossa, l’erba è scomparsa;<br />

sono comparsi i cammelli e le capre, i<br />

muletti e i piccoli pastori dancali che<br />

con una tipica mazza <strong>di</strong> legno ricurva<br />

53<br />

Dal <strong>Levante</strong> al mondo<br />

guidano le greggi.<br />

Massaua si apre in un oceano <strong>di</strong><br />

mosche, nere grosse fasti<strong>di</strong>osissime.<br />

Massaua, uno dei luoghi più cal<strong>di</strong> <strong>del</strong><br />

pianeta, è anche il luogo dove uno<br />

straor<strong>di</strong>nario missionario italiano,<br />

padre Protasio, ha costruito una scuola<br />

regalando ad ogni scolaro una bicicletta.<br />

E così, ogni mattina, accanto alle<br />

capre e ai cammelli frotte <strong>di</strong> bambini in<br />

bici solcano il deserto e si riversano a<br />

scuola. La grande scuola <strong>di</strong> san Francesco<br />

con annesso istituto alberghiero.<br />

L’Eritrea è un paese povero, tutto il<br />

lavoro <strong>di</strong> padre Protasio è stato possibile<br />

grazie alla generosa <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a e <strong>del</strong>la cassa<br />

<strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Verona. Per fortuna<br />

in Italia esistono Enti Locali capaci <strong>di</strong><br />

lungimirante generosità. E’ tempo <strong>di</strong><br />

tornare. Una tappa a Cheren sull’altopiano<br />

dove gli italiano mostrarono<br />

inau<strong>di</strong>to eroismo agli or<strong>di</strong>ni <strong>del</strong> generale<br />

Carnimeo, napoletano doc e<br />

<strong>del</strong> colonnello Lorenzini, toscano da<br />

quattro generazioni.<br />

E’ anche un modo per ricordare che<br />

nonostante tutto siamo un Paese unito:<br />

qui agli occhi degli Eritrei siamo un<br />

grande Paese nobile e generoso. Forse<br />

l’Italia si apprezza meglio all’estero,<br />

lontano dalla confusione <strong>del</strong>la cronaca<br />

quoti<strong>di</strong>ana. Asmara, bosco fiorito, ci<br />

saluta da lontano. Il cielo è limpi<strong>di</strong>ssimo<br />

possiamo vedere dall’aereo vallate<br />

sconfinate, gran<strong>di</strong> come pezzi <strong>di</strong> cielo,<br />

brillare nel mattino.

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