Asmara, vicina e lontana <strong>di</strong> S u invito <strong>del</strong>l’Associazione Nazionale Reduci e Rimpatriati d’Africa, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Eritrea e grazie alla volontà <strong>di</strong> Armando Lazzarini e Angela Barone, il Granteatrino ha tenuto nelle scuole italiane <strong>di</strong> Asmarae Massaua una serie <strong>di</strong> spettacoli tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> burattini con Pulcinella protagonista assoluto. Quello dei burattini è uno spettacolo ideale per avvicinare il pubblico dei giovanissimi al linguaggio <strong>del</strong> teatro, inoltre è uno spettacolo che non ha bisogno <strong>di</strong> particolari esigenze tecniche e che può essere compreso facilmente anche da un pubblico che non conosce la lingua italiana. L’Eritrea è uscita da poco da una guerra lunga e spietata, come tutte le guerre, è un paese povero angustiato da una siccità perio<strong>di</strong>ca e molto pericolosa. Portare uno spettacolo ai piccoli eritrei è un modo semplice e concreto <strong>di</strong> affermare non solo il valore <strong>del</strong>la solidarietà ma anche la forza <strong>del</strong>l’arte scenica che illumina e propone a tutti un mondo migliore. 52 Paolo Comentale
Eccola Asmara, la capitale <strong>del</strong>l’Eritrea nella luce piena <strong>del</strong> primo mattino. Galli e biciclette; donne splen<strong>di</strong>de avvolte in tuniche can<strong>di</strong><strong>di</strong>ssime e falchi, gran<strong>di</strong> falchi azzurri lì, in alto nel cielo. Un cielo senza dolore quello che videro i primi italiani sbarcati qui tanti anni fa a prendere possesso, allora si <strong>di</strong>ceva così, <strong>di</strong> un lembo d’Africa, allora si scriveva così... Tanta acqua è passata sotto i ponti, tante vicende, luci e ombre che hanno cambiato i lineamenti <strong>del</strong> mondo. E’ rimasto sempre, però, un amore profondo degli Eritrei per i loro fratelli italiani. Un amore fatto <strong>di</strong> tante cose, piccole e gran<strong>di</strong>. Prima <strong>di</strong> tutto gli e<strong>di</strong>fici, i cinema: Italia, Impero, Roma. Poi i mille negozi che hanno conservato, incre<strong>di</strong>bile a <strong>di</strong>rsi, i nomi e gli arredamenti importati tanti anni fa <strong>di</strong>rettamente dalla madrepatria: Salone da barba, Abbigliamento bellissima, Caffè Oriente, Tutto per la barba... Dove siamo? Sembra <strong>di</strong> essere entrati, inconsapevoli comparse, in un film anni quaranta. Non è così. Asmara ama l’Italia. Per le strade è comunissimo vedere biciclette spericolate sfrecciare tra salite e ripi<strong>di</strong>ssime <strong>di</strong>scese: la bicicletta è stata portata dalle navi italiane accanto alle sontuose riviste <strong>di</strong> Totò, Macario, Renato Rascel. Ora il ciclismo è lo sport nazionale eritreo, ora è comune passeggiare per Asmara e incontrare antichi ascari, i soldati coloniali arruolati dall’Italia, ancora presenti alla ban<strong>di</strong>era, nonostante l’età. E’ emozionante sentire questi vecchi soldati <strong>di</strong>re sussurrando: “An<strong>di</strong>amo an<strong>di</strong>amo, tutto bene, Amba Alagi, Principe Amedeo <strong>di</strong> Savoia lui...ambesà, leone”. Non solo antichi ricor<strong>di</strong>, ingialliti dal tempo e dall’età, ma anche nuovissime realtà come le quattro scuole italiane <strong>di</strong> Asmara dove si stu<strong>di</strong>a una lingua italiana perfetta, senza alcuna inflessione inglese... Mentre nelle nostre scuole primarie è tutto un pullulare <strong>di</strong> coach e team, look e location, questi orribili neologismi qui ad Asmara non esistono, per fortuna. E così presentiamo il nostro eroe, il piccolo Pulcinella ad un pubblico <strong>di</strong> giovanissimi rinnovando l’incanto <strong>di</strong> un’arte antica e rara che vive nell’appassionata partecipazione <strong>del</strong> pubblico la sua arma migliore. L’Eritrea è un paese dove convivono più religioni; è a prevalenza mussulmana, ma ci sono anche cristiano copti, cattolici, ortodossi. Le scuole italiane garantiscono una invi<strong>di</strong>abile libertà <strong>di</strong> contenuti e <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> d’insegnamento. Speriamo che non si voglia tagliare questo piccolo lembo <strong>di</strong> Patria che ci fa orgogliosi <strong>del</strong>la nostra cultura. Ora lasciamo Asmara alle nostre spalle e cominciamo a scendere. Destinazione Massaua, la porta <strong>del</strong> mar Rosso. Da Asmara a Massaua sono scarsi centoventi chilometri, ma si scende dai 2600 metri al livello <strong>del</strong> mare... La successione dei paesaggi cattura gli occhi e il cuore. Dall’altopiano occidentale, ricco <strong>di</strong> gazzelle e <strong>di</strong> conifere, scen<strong>di</strong>amo al bassopiano a mille metri sul livello <strong>del</strong> mare. Ecco venirci incontro sicomori e baobab “affollati” <strong>di</strong> scimmiette <strong>di</strong>spettose. La flora è strabiliante, contiamo più <strong>di</strong> venti colori <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> buganvillea... Colori insoliti, colori straor<strong>di</strong>nari... E’ solo un attimo, ecco il deserto che si stende brullo e arido davanti agli occhi. La terra è rossa, l’erba è scomparsa; sono comparsi i cammelli e le capre, i muletti e i piccoli pastori dancali che con una tipica mazza <strong>di</strong> legno ricurva 53 Dal <strong>Levante</strong> al mondo guidano le greggi. Massaua si apre in un oceano <strong>di</strong> mosche, nere grosse fasti<strong>di</strong>osissime. Massaua, uno dei luoghi più cal<strong>di</strong> <strong>del</strong> pianeta, è anche il luogo dove uno straor<strong>di</strong>nario missionario italiano, padre Protasio, ha costruito una scuola regalando ad ogni scolaro una bicicletta. E così, ogni mattina, accanto alle capre e ai cammelli frotte <strong>di</strong> bambini in bici solcano il deserto e si riversano a scuola. La grande scuola <strong>di</strong> san Francesco con annesso istituto alberghiero. L’Eritrea è un paese povero, tutto il lavoro <strong>di</strong> padre Protasio è stato possibile grazie alla generosa <strong>di</strong>sponibilità <strong>del</strong>la Regione Lombar<strong>di</strong>a e <strong>del</strong>la cassa <strong>di</strong> Risparmio <strong>di</strong> Verona. Per fortuna in Italia esistono Enti Locali capaci <strong>di</strong> lungimirante generosità. E’ tempo <strong>di</strong> tornare. Una tappa a Cheren sull’altopiano dove gli italiano mostrarono inau<strong>di</strong>to eroismo agli or<strong>di</strong>ni <strong>del</strong> generale Carnimeo, napoletano doc e <strong>del</strong> colonnello Lorenzini, toscano da quattro generazioni. E’ anche un modo per ricordare che nonostante tutto siamo un Paese unito: qui agli occhi degli Eritrei siamo un grande Paese nobile e generoso. Forse l’Italia si apprezza meglio all’estero, lontano dalla confusione <strong>del</strong>la cronaca quoti<strong>di</strong>ana. Asmara, bosco fiorito, ci saluta da lontano. Il cielo è limpi<strong>di</strong>ssimo possiamo vedere dall’aereo vallate sconfinate, gran<strong>di</strong> come pezzi <strong>di</strong> cielo, brillare nel mattino.