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Ali del Levante N.54 Dicembre 2012 - Aeroporti di Puglia

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ha come meta Santiago <strong>di</strong> Compostela.<br />

Chi, infatti, “perlustra” le Asturie a<br />

pie<strong>di</strong>, con l’auto o in pullman, s’imbatte<br />

spesso nella conchiglia <strong>del</strong> pellegrino<br />

scolpita sugli e<strong>di</strong>fici a marcare l’itinerario.<br />

Un antico detto me<strong>di</strong>evale recita: “Se<br />

vai al cammino e non vai al Salvador,<br />

vai alla natura e non vai al Signor”:<br />

“San Salvaldor” è l’appellativo <strong>del</strong>la<br />

cattedrale <strong>di</strong> Oviedo, sito UNESCO<br />

patrimonio <strong>del</strong>l’umanità, che va assolutamente<br />

visitata per motivi <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong><br />

turismo. Qui oltre a trovarsi al cospetto<br />

<strong>di</strong> uno dei più espressivi esempi <strong>del</strong>l’architettura<br />

gotica spagnola, si respirano<br />

le ra<strong>di</strong>ci cristiane <strong>del</strong>l’Europa attraverso<br />

alcune testimonianze oggetto <strong>di</strong> culto<br />

da più <strong>di</strong> mille anni, come la grande<br />

statua lignea <strong>di</strong> Cristo esposta all’interno<br />

e, nella cosiddetta Camera Santa <strong>del</strong><br />

duomo, un sacro lino, il quale secondo<br />

la tra<strong>di</strong>zione fu deposto sul corpo <strong>del</strong><br />

Cristo morto, e la Croce degli Angeli,<br />

un prezioso reliquiario d’oro tempestato<br />

<strong>di</strong> gemme.<br />

Usciti dal centro storico, non senza<br />

aver visitato il museo archeologico e<br />

il museo d’arte, ecco l’Oviedo novecentesca<br />

popolata <strong>di</strong> bei palazzi, ampie<br />

strade, piazze con sculture all’aperto e<br />

molti negozi eleganti. Questa è la zona<br />

più frequentata dagli abitanti <strong>di</strong> una città<br />

operosa e vitale, capoluogo <strong>del</strong> Principato<br />

<strong>del</strong>le Asturie e sede universitaria.<br />

Vi è anche qui, tuttavia, un luogo in cui<br />

vi è la città proiettata al futuro: il Palazzo<br />

dei Congressi, un’enorme struttura<br />

con un au<strong>di</strong>torium, numerose sale, un<br />

albergo e un centro commerciale, sorto<br />

nel 2010 e progettato da un’altra archistar<br />

<strong>di</strong> fama internazionale: il valenciano<br />

Santiago Calatrava.<br />

Ritornati sulla costa, ecco Gijón, con le<br />

belle spiagge citta<strong>di</strong>ne, il porto turistico,<br />

il centro storico d’impianto me<strong>di</strong>evale e<br />

la città moderna. In lontananza, sul colle<br />

<strong>di</strong> Santa Catalina, si erge l’Elogio <strong>del</strong><br />

Horizonte, opera <strong>del</strong>lo scultore basco<br />

Eduardo Chillida. Ma in posizione<br />

esterna rispetto alla città, Gijón possiede<br />

un vero e proprio tesoro monumentale,<br />

il Laboral, una citta<strong>del</strong>la fortificata<br />

Le Asturie sul web<br />

43<br />

Dal <strong>Levante</strong> al mondo<br />

La navigazione può iniziare con lo spot <strong>di</strong> Woody Allen, promosso dal governo <strong>del</strong><br />

Principato: http://www.youtube.com/watch?v=I0yZ8JvUCpA; in esso scienziati, sportivi,<br />

giornalisti, artisti, politici, capitani d’impresa, oltre allo stesso regista, <strong>di</strong>chiarano<br />

i motivi <strong>del</strong>la preferenza accordata a questo lembo <strong>di</strong> terra. “Le Asturie – <strong>di</strong>chiara<br />

infatti Woody Allen - sono un Para<strong>di</strong>so per la bellezza, il clima, la gente. Se dovessi<br />

scegliere un luogo dove trascorrere il resto <strong>del</strong>la vita, le Asturie sarebbero perfette”.<br />

http://www.spain.info/it/reportajes/asturias_paisaje_cultural.html è il sito <strong>del</strong>l’ufficio<br />

<strong>del</strong> turismo spagnolo con un titolo significativo: “Asturie, paesaggio culturale”. Il sito<br />

http://www.turismo-asturias.com/ , invece, è più mirato al turismo rurale e alla ricettività<br />

nelle forme più varie; <strong>del</strong>lo stesso si veda la pagina Facebook http://www.facebook.com/turismoruraldeasturias<br />

dove l’aggiornamento <strong>del</strong>le notizie riguardo agli<br />

eventi nelle Asturie è costante. Ancora in Fabebook http://www.facebook.com/TurismoAsturias<br />

è presente una pagina <strong>di</strong> eventi e foto, ma è più partecipativa rispetto<br />

alla precedente, perché vi trovano spazio i commenti degli utenti riguardo ai luoghi.<br />

Il sidro, bevanda “acrobatica”, e i piatti tipici<br />

Se la bevanda nazionale <strong>del</strong>le Asturie, se così si può <strong>di</strong>re, è il sidro, la sidreria è una<br />

locanda-ristorante dove si beve e si mangia in modo informale. Si è infatti accolti dal<br />

cameriere che, letteralmente, lancia la bevanda dalla bottiglia al bicchiere <strong>del</strong> cliente,<br />

pronto a ripetere il lancio ogni volta che il bicchiere si vuota. Il perché <strong>di</strong> una tale<br />

“cerimonia” è presto detto: il sidro (succo <strong>di</strong> mela fermentato, a bassa gradazione<br />

alcolica) ha una carica <strong>di</strong> anidride carbonica allo stato potenziale. Quando si porta<br />

la bottiglia più in alto <strong>del</strong>la testa e con mossa fulminea si centra con il liquido il bicchiere,<br />

il gas si risveglia. La bevanda, perciò, va bevuta velocemente in questi pochi<br />

attimi in cui ha riconquistato aromi e profumi esaltati dall’anidride carbonica. Poiché<br />

è inevitabile che ci siano schizzi, le sidrerie hanno il pavimento cosparso <strong>di</strong> segatura.<br />

Accompagnamento al sidro sono fette <strong>di</strong> jamon iberico (prosciutto crudo locale),<br />

oppure pastel de roca (un paté a base <strong>di</strong> carne), calamari in salsa nera e patate fritte,<br />

baccalà o lubrina (pesce dalla carne bianca) in umido. Molto <strong>di</strong>ffusa nei ristoranti è<br />

anche la fabada (le fabas sono grossi fagioli) cucinata con pezzetti <strong>di</strong> spalla <strong>di</strong> maiale,<br />

salsiccia nera <strong>di</strong> sanguinaccio (morcilla), e salsiccia piccante (chorizo). Quanto ai dolci,<br />

quello più tipico <strong>del</strong>le Asturie è arroz con leche (riso al latte): è un riso cotto nel latte<br />

e aromatizzato alla cannella, poi passato in forno in una terrina dopo averlo cosparso<br />

<strong>di</strong> zucchero, che gli fa assumere un’attraente patina dorata.<br />

in cui l’architettura emana un’energia<br />

incre<strong>di</strong>bile. Ciò si deve non solo ai suoi<br />

130.000 mq, o all’imponenza <strong>del</strong>lo stile<br />

classicistico datato 1948, dunque d’epoca<br />

franchista (questa origine si cita sottovoce,<br />

come se lo spettro <strong>del</strong> <strong>di</strong>ttatore<br />

Francisco Franco spaventi ancora solo<br />

a nominarlo), ma alla forza <strong>del</strong>la progettazione.<br />

Il Laboral, ristrutturato con<br />

fon<strong>di</strong> pubblici e restituito ai citta<strong>di</strong>ni<br />

nel 2007, ha oggi l’appellativo <strong>di</strong> “Città<br />

<strong>del</strong>la Cultura”, dal momento che ospita<br />

un Centro d’arte e creazione culturale,<br />

con annessa aula magna, numerose sale<br />

espositive e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, biblioteca, teatro,<br />

oltre all’Accademia d’Arte Drammatica<br />

e alla sede <strong>del</strong>la ra<strong>di</strong>o-televisione regionale.<br />

Gli spazi originari comprendono<br />

pure il patio corinzio, la piazza, la chiesa<br />

e la torre, oltre che un caffè con i gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>pinti originali alle pareti, i giar<strong>di</strong>ni. Il<br />

Laboral è l’unico centro nella Spagna<br />

settentrionale capace <strong>di</strong> essere insieme<br />

luogo <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> promozione<br />

culturale. Gli Asturiani <strong>di</strong> oggi hanno,<br />

quin<strong>di</strong>, una gran voglia <strong>di</strong> guardare al<br />

futuro e all’Europa. L’attuale orizzonte<br />

(per parafrasare il titolo <strong>del</strong>l’opera <strong>di</strong><br />

Chillida) non è tanto l’Atlantico, quanto<br />

il vecchio continente. Motivi eonomicopolitici,<br />

oltre che culturali, sostengono<br />

questa scelta.

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