Ali del Levante N.54 Dicembre 2012 - Aeroporti di Puglia
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come ad esempio nella lingua o in<br />
alcune usanze culinarie.<br />
Gli Asturiani devono molto <strong>del</strong> loro<br />
spirito autonomistico alla storia e alla<br />
conformazione fisica <strong>del</strong> luogo. Del<br />
territorio si è già accennato: la posizione<br />
ha favorito via mare i contatti con<br />
le isole <strong>del</strong> Nord, mentre la Cor<strong>di</strong>gliera<br />
ha fatto sì da barriera agli scambi, ma<br />
anche alle invasioni provenienti da Sud.<br />
Infatti, nella loro campagna cantabrica<br />
per l’estensione <strong>del</strong>l’Impero, i Romani<br />
impiegarono svariati anni ad averla<br />
vinta: dal 29 fino al 13. a. C., quando<br />
Augusto sconfisse l’ultima rivolta, anche<br />
se la regione non fu mai stabilmente<br />
sotto il dominio <strong>di</strong> Roma. I Visigoti<br />
vi si stabilirono durante le invasioni<br />
barbariche e nell’VIII secolo nacque il<br />
Regno <strong>del</strong>le Asturie con il re Pelagio,<br />
che riuscì a fronteggiare nientemeno<br />
che l’avanzata degli Arabi: nella piazza<br />
principale <strong>di</strong> Gijón vi è il monumento<br />
al Re Pelagio, artefice <strong>del</strong>la strenua,<br />
indomita resistenza contro i mori.<br />
Questa bimillenaria storia <strong>di</strong> autonomia<br />
ha forgiato il carattere <strong>del</strong>le persone<br />
e determinato il volto dei luoghi,<br />
motivo per cui la peculiarità asturiana<br />
è subito evidente. Gli Asturiani sono<br />
cor<strong>di</strong>ali ma misurati; ospitali ma mai<br />
invadenti; semplici e molto civili. Con<br />
loro gli Italiani possono sentirsi a proprio<br />
agio, perché oggi essi sono fonda-<br />
Il barocco palazzo <strong>di</strong><br />
Camposagrado a Avilés<br />
mentalmente latini nella lingua ufficiale,<br />
il castigliano, e nell’appartenenza,<br />
sia pure come regione autonoma, al<br />
Regno <strong>di</strong> Spagna.<br />
Riguardo alle città, l’impressione <strong>del</strong><br />
viaggiatore è quella <strong>di</strong> entrare in contatto<br />
con un tempo sospeso fra il passato<br />
e la contemporaneità, tra un’accurata<br />
tutela <strong>del</strong> patrimonio storico e<br />
significative aperture al nuovo.<br />
Il periodo <strong>del</strong> passato <strong>di</strong> cui si trovano<br />
le testimonianze più numerose è il<br />
Me<strong>di</strong>oevo. Avilés, ad esempio, presenta<br />
estese zone <strong>del</strong> centro citta<strong>di</strong>no in cui<br />
pare <strong>di</strong> passeggiare nel set <strong>di</strong> un film<br />
storico: le strade strette sono pavimentate<br />
da “chianche” colorate come nella<br />
via Galiana; questa, come le altre vie,<br />
sono per la maggior parte porticate; la<br />
chiesa <strong>di</strong> San Nicola, la chiesa dei Francescani<br />
e la chiesa <strong>di</strong> Sabugo, costruite<br />
fra il XII e il XIII secolo, sono la<br />
memoria tangibile <strong>di</strong> quel periodo che<br />
ha impresso fortemente i tratti più caratteristici<br />
alla città. Ad esempio, Plaza<br />
<strong>del</strong> Carbayo, dove si trova la chiesa <strong>di</strong><br />
Sabugo è, con le sue numerose botteghe<br />
e locande, uno dei luoghi meglio<br />
conservati <strong>di</strong> quel tempo.<br />
Un grande monumento <strong>del</strong> barocco<br />
asturiano, il palazzo <strong>di</strong> Camposagrado<br />
(ora sede <strong>di</strong> una facoltà universitaria<br />
artistica), racconta <strong>di</strong> un altro periodo<br />
altrettanto significativo, quello che gli<br />
42<br />
storici hanno definito il secolo d’oro<br />
<strong>del</strong>la Spagna: il Seicento. La sua mole,<br />
costituita da mura in pietra dorata,<br />
s’impone per la sua maestosità, mentre<br />
la facciata sul retro contrasta con il<br />
verde <strong>del</strong>lo storico parco El Muelle. Il<br />
racconto dei secoli attraverso l’architettura<br />
prosegue anche negli affascinanti<br />
palazzi <strong>del</strong> primo Novecento che<br />
popolano il centro citta<strong>di</strong>no: un liberty<br />
ornato e colorato, molto gradevole da<br />
osservare.<br />
Eppure, il turista che si ponga nell’ottica<br />
<strong>del</strong> viaggiatore attento alla realtà<br />
sociale, non può non raccontare <strong>del</strong>le<br />
proteste dei minatori che da molti mesi<br />
manifestano per la <strong>di</strong>fesa <strong>del</strong> posto<br />
<strong>di</strong> lavoro: gli investimenti governativi<br />
sono <strong>di</strong>retti verso altri settori industriali<br />
e la possibilità che Avilés e le altre città<br />
<strong>del</strong>le Asturie trasformino la cultura<br />
in una risorsa economica è ancora<br />
lontana. Ad Avilés, oltre il canale, dove<br />
sorgevano fabbriche e luoghi <strong>di</strong> stoccaggio<br />
<strong>del</strong>le merci, è sorto ben visibile<br />
dalla riva opposta e collegato da un<br />
bel ponte pedonale, il Centro Cultural<br />
Internacional Oscar Niemeyer, un<br />
complesso <strong>di</strong> strutture <strong>di</strong>segnato dall’architetto<br />
brasiliano Oscar Niemeyer,<br />
che ne donò il progetto alla citta<strong>di</strong>nanza.<br />
L’archistar descrive l’opera con parole<br />
<strong>di</strong> forte connotazione etica: “Una<br />
piazza aperta per il genere umano, un<br />
luogo per l’educazione, la cultura e la<br />
pace”. Inaugurato nel maggio <strong>del</strong> 2011,<br />
i suoi “contenitori” sono spesso vuoti,<br />
perché la crisi economica (e qualcuno<br />
aggiunge la volontà politica) non consente<br />
una programmazione costante.<br />
Di certo la sua sagoma, in cui il bianco<br />
la fa da padrone associato al giallo e al<br />
rosso, è <strong>di</strong>venuta velocemente l’iconema<br />
<strong>del</strong>la Avilés <strong>del</strong> XXI secolo.<br />
Avilés, che è il centro più vicino all’aeroporto<br />
<strong>del</strong>la regione, rappresenta la<br />
soluzione più “comoda” per il soggiorno<br />
nelle Asturie in quanto in mezzora<br />
<strong>di</strong> viaggio con i treni regionali si possono<br />
raggiungere sia Gijón, verso est, sia<br />
Oviedo verso sud. Oviedo è una <strong>del</strong>le<br />
tappe posta lungo il cammino <strong>del</strong> pellegrinaggio<br />
europeo per eccellenza che