Ali del Levante N.54 Dicembre 2012 - Aeroporti di Puglia
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circondano il cuore triangolare <strong>del</strong>la<br />
valle troviamo poi Ostuni e Ceglie<br />
Messapica i cui territori penetrano e<br />
sconfinano nel nucleo centrale. Segnare<br />
il perimetro <strong>del</strong>la Valle d’Itria,<br />
dunque, è un’operazione alquanto<br />
complessa. L’ultima cartografia, in<br />
or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo, è stata elaborata nel<br />
2005 grazie ad uno stu<strong>di</strong>o reso pubblico<br />
dall’Associazione Umanesimo<br />
<strong>del</strong>la Pietra. Chi volesse cimentarsi<br />
a visitare la Valle d’Itria in lungo e<br />
in largo, deve sapere che alla definizione<br />
geografica <strong>del</strong> territorio segue<br />
poi quella <strong>del</strong>la geografia politica<br />
che <strong>di</strong>segna un ambito ancora più<br />
vasto. L’area, infatti, si estende verso<br />
Alberobello, Noci, Putignano, Castellana<br />
Grotte, Fasano e Monopoli,<br />
territori riconducibili alla Murgia dei<br />
Trulli piuttosto che alla Valle d’Itria<br />
nel senso <strong>del</strong>la selezione geografica<br />
più pura. Ognuna <strong>di</strong> queste citta<strong>di</strong>ne<br />
a sua volta ha una gran quantità <strong>di</strong><br />
pertinenze geografiche e numerose<br />
contrade <strong>di</strong>sseminate nelle campagne.<br />
Si tratta <strong>di</strong> villaggi rurali nati<br />
intorno a chiese <strong>di</strong> campagna, composti<br />
da piccoli agglomerati <strong>di</strong> trulli<br />
e lamìe. Per il turista che programmi<br />
un giro in questa zona, dunque,<br />
non c’è che l’imbarazzo <strong>del</strong>la scelta.<br />
Ogni contrada è popolata, viva, i<br />
più curiosi si <strong>di</strong>vertiranno a scoprire<br />
tra<strong>di</strong>zioni che si tramandano da<br />
secoli e che si ritrovano soprattutto<br />
nella gastronomia locale, ricca <strong>di</strong><br />
varianti interpretative. Le fave pestate<br />
nel mortaio con una patata, ridotte<br />
in purea e cucinate nel tegame <strong>di</strong><br />
coccio sulla brace <strong>del</strong> caminetto per<br />
accompagnare la cicoria selvatica,<br />
sono una pietanza tipica <strong>di</strong> questa<br />
zona che in alcune contrade si serve<br />
con olive nere e peperoncini ver<strong>di</strong><br />
fritti. La tra<strong>di</strong>zione dei salumi, poi,<br />
con il capocollo tipico <strong>di</strong> Martina<br />
Franca e quello <strong>di</strong> Ceglie Messapica,<br />
speziati e profumati in modo sottilmente<br />
<strong>di</strong>verso; le paste fresche fatte<br />
a mano e con<strong>di</strong>te con pomodoro e<br />
ricotta marzotica. Capitolo a parte<br />
Martina Franca -<br />
Centro storico<br />
27<br />
Cultura e territorio<br />
La Valle d’Itria vive la sua stagione d’oro. Lo confermano i dati sui flussi <strong>del</strong>le presenze,<br />
quasi raddoppiate in soli tre anni. Basti pensare che nella sola Locorotondo gli 8<br />
mila arrivi registrati nel 2009, sono <strong>di</strong>ventati 14 mila nella scorsa estate. Nel triennio<br />
2009 - 2011, poi, nei comuni <strong>di</strong> Martina Franca, Locorotondo e Cisternino è migliorata<br />
l’offerta ricettiva con le strutture alberghiere ed extralberghiere, cresciute <strong>del</strong> 10%<br />
a Martina Franca, <strong>del</strong> 45,45% a Locorotondo, <strong>del</strong> 18,91% a Cisternino. Incremento<br />
anche per il numero dei posti letto: nel triennio la variazione è stata <strong>del</strong> 23,85% a<br />
Martina, <strong>del</strong> 17,39% a Locorotondo, <strong>del</strong> 9,91% a Cisternino. Buone notizie anche per<br />
le presenze straniere: i flussi internazionali riguardano il Nord Europa (Scan<strong>di</strong>navia e<br />
Germania), ma anche Giappone e Stati Uniti. Nell’ultimo periodo, poi, è soprattutto<br />
il mercato turistico italiano ad essersi accorto <strong>del</strong>la Valle d’Itria: sempre più numerosi<br />
i nostri connazionali che, grazie anche ai numerosi collegamenti <strong>di</strong>retti con gli<br />
aeroporti <strong>di</strong> Bari e Brin<strong>di</strong>si, trasformano trulli e masserie facendone rifugi <strong>di</strong> sogno<br />
per le proprie vacanze.<br />
(Fonte dati: Regione <strong>Puglia</strong> e Comune <strong>di</strong> Locorotondo)<br />
per i dolci <strong>di</strong> Natale: i bocconotti<br />
fatti con la ricotta a Martina Franca,<br />
e le cartellate, spruzzate <strong>di</strong> vincotto,<br />
a Locorotondo. Nel periodo natalizio<br />
l’appuntamento con la galleria <strong>di</strong> prodotti<br />
tipici è tra i mercatini organizzati<br />
dalle tante associazioni culturali<br />
molto attive in tutta la Valle d’Itria.<br />
Sullo sfondo <strong>del</strong>le luci e dei colori<br />
<strong>del</strong>l’inverno, le bancarelle offrono il<br />
meglio <strong>del</strong>la gastronomia locale, ma<br />
anche i manufatti in terracotta, <strong>di</strong>pinti<br />
con smalti colorati naturali, vere<br />
opere <strong>di</strong> artigianato locale. Così, chi<br />
si sveglierà al mattino nell’alcova <strong>di</strong><br />
un trullo, appoggiato ad un vigneto<br />
pronto a muoversi, magari in bicicletta,<br />
alla ricerca <strong>di</strong> profumi e sapori,<br />
penserà che cinquanta minuti <strong>di</strong> auto,<br />
in fondo, sono un tempo ragionevole<br />
per marcare una <strong>di</strong>stanza così netta<br />
da tutto il resto <strong>del</strong> mondo. E cercherà<br />
<strong>di</strong> farsi catturare da suggestioni<br />
semplici, come una passeggiata tra le<br />
stra<strong>di</strong>ne lastricate <strong>di</strong> un piccolo borgo,<br />
tra scorci me<strong>di</strong>evali e botteghe,<br />
leggermente intrisi <strong>del</strong> profumo <strong>del</strong>la<br />
legna che sbuffa dai comignoli.