Ali del Levante N.54 Dicembre 2012 - Aeroporti di Puglia
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La Valle<br />
dei Desideri <strong>di</strong><br />
Valle d’Itria - Locorotondo<br />
S<br />
e non c’è traffico, per arrivare<br />
in Valle d’Itria dagli aeroporti<br />
<strong>di</strong> Bari e Brin<strong>di</strong>si bastano<br />
poco più <strong>di</strong> cinquanta minuti<br />
<strong>di</strong> auto. Solo cinquanta minuti per<br />
raggiungere un territorio che non è<br />
facile da descrivere con parole nuove,<br />
ma che <strong>di</strong> scontato non ha proprio<br />
niente. Tanto che continua a riservare<br />
sorprese anche a chi c’è già stato. La<br />
Valle d’Itria non è una valle nel senso<br />
in cui comunemente s’intendono le<br />
valli. E’ piuttosto una conca allargata<br />
e morbida, segnata da un’alternanza<br />
<strong>di</strong> alture e pen<strong>di</strong>i che scavalcano e<br />
fiancheggiano la parte sud orientale<br />
<strong>del</strong>la Murgia pugliese. Siamo tra<br />
l’Adriatico e lo Ionio, in un luogo che<br />
nella sua sintesi <strong>di</strong> paesaggio, colori,<br />
profumi, forse incarna meglio <strong>di</strong> altri<br />
la <strong>Puglia</strong> <strong>del</strong>l’immaginario collettivo.<br />
Quella <strong>Puglia</strong> che non è arsa dal sole<br />
e mangiata dal vento come possono<br />
essere in certe stagioni la Capitanata<br />
o il Salento, ma è una regione verde,<br />
dove la terra è bruna e rossiccia, i<br />
muretti a secco sono <strong>di</strong> un bianco<br />
abbagliante, gli ulivi hanno tronchi<br />
secolari e chiome giganti. In questa<br />
parte <strong>di</strong> <strong>Puglia</strong> i trulli ti conducono<br />
per mano, uno dopo l’altro, verso i<br />
borghi <strong>di</strong>sposti a corona sulle colline,<br />
pronti a moltiplicarsi per la campagna<br />
anche quando meno te lo aspetti. Dalle<br />
alture, i centri <strong>di</strong> Martina Franca,<br />
Locorotondo, Cisternino, passando<br />
per Ostuni e Ceglie Messapica, dominano<br />
il paesaggio sottostante, ondu-<br />
25<br />
Pucci Cirillo<br />
Cultura e territorio<br />
lato e allo stesso tempo lineare, in un<br />
insieme così intenso da far pensare ad<br />
una “valle dei desideri” se un luogo<br />
potesse essere così definito per l’alternanza<br />
<strong>di</strong> suggestioni e sollecitazioni<br />
che riesce a procurare. E non è solo<br />
un modo <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, perché <strong>di</strong> desideri<br />
la Valle d’Itria ne suscita parecchi nel<br />
viaggiatore che, curva dopo curva,<br />
ulivo, dopo ulivo, si ritrova davanti ad<br />
un paesaggio fiabesco, da paese dei<br />
puffi, da saga <strong>di</strong> Harry Potter.<br />
Il primo desiderio potrebbe essere<br />
quello <strong>di</strong> scoprire qualcosa in più <strong>del</strong>la<br />
storia <strong>di</strong> questa valle, che ha fatto e<br />
sta facendo da volàno all’affermazione<br />
<strong>del</strong>la <strong>Puglia</strong> turistica e che negli<br />
ultimi cinque anni è molto maturata<br />
sotto l’aspetto <strong>del</strong>l’organizzazione,