Podium: Il nuovo programma informatico - AIP

Caso clinico:
Dermatofibroma
Riportiamo il caso di un uomo F.F. di 33 anni, di
professione agente di polizia, giunto alla nostra
osservazione per una grossolana lesione rotondeggiante,
adesa al piano cutaneo, della grandezza di
una noce e di consistenza dura, a livello del margine
laterale del primo dito del piede sinistro.
Tale neoformazione era progressivamente aumentata di
volume in un arco temporale di circa 6 anni.
Dall’anamnesi podologica si apprendeva che circa 12
anni prima, nella stessa sede dell’attuale lesione, il pa-
ziente avrebbe sofferto di onicocriptosi; tale problema
era stato gestito dapprima da una estetista e successivamente
con la “tecnica del fai da te” fino alla prima
visita podologica avvenuta 6 mesi prima che giungesse
nel nostro studio.
Negli ultimi 6 anni la progressiva crescita della formazione
aveva reso quasi impossibile indossare le calzature,
in particolare quelle adatte allo svolgimento del proprio
lavoro, a causa dei continui traumatismi e della conseguente,
inevitabile, insorgenza di flogosi locale dolorosa
anche a livello del secondo dito per il continuo sfregamento.
L’unica terapia del caso era quindi quella chirurgica non
certo con finalità estetiche quanto di ridare al paziente
la possibilità di camminare, lavorare, praticare sport
MEDICINA
Simona Montesi
Medico Chirurgo - Podologo
Aldo Taranto
Medico - specialista in
Reumatologia, Anestesia e
Rianimazione
Mauro Montesi
Docente Corso di Laurea in
Podologia della “Sapienza”
e Presidente AIP
il PODOLOGO in medicina
n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012
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