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L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO
Fig. 2: Particolare del dipinto “La Sacra Famiglia con San
Giovannino” (Tondo dei doni), 1503-1504
Galleria degli Uffizi, Firenze Fig. 3: Studio di un piede realizzato da Da Vinci
Lo studio del piede delle protagoniste femminili delle
opere Michelangiolesche invece, risulta essere meno
minuzioso. Esse vengono rappresentate, in grosse linee,
con piedi “paffuti”, dita molto ricurve (mai distese),
altezza delle dita in perfetta scaletta e pianta del
piede molto arcuata come espressione di eleganza e
femminilità. Nella maggioranza dei casi le donne che
indossano abiti o tuniche, vengono rappresentate con
i piedi coperti da panneggi oppure con la veste che
carezza leggermente i loro piedi, lasciando visibili solo
le estremità delle dita come simbolo di castità, chiaro
richiamo all’arte classica.
Leonardo da Vinci definì il piede come un’opera d’arte,
Fig. 4: “La Vergine con Gesù Bambino” in ordine Leonardo, Raffaello e Pinturicchio.
un capolavoro dell’ingegneria in relazione alla superficie
d’appoggio del piede e del peso che deve sostenere;
maestro nello studio delle proporzioni del corpo umano,
prediligeva il piede greco, perfezione divina, con un accenno
all’alluce in valgo, imperfezione umana. ( Fig. 3)
Molti artisti dell’epoca, come Leonardo, Raffaello e Pinturicchio,
erano soliti raffigurare opere religiose con la
Vergine che tiene in mano il piede di Gesù Bambino
come espressione di comprensione e di salvezza. (Fig.
4)
Recentemente è emerso il segno di Babinsky (riflesso
plantare che genera, là dove positivo, l’estensione
dell’alluce e lo sventagliamento delle altre dita) raffi-
il PODOLOGO in medicina
n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012
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