Podium: Il nuovo programma informatico - AIP
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CULTURA<br />
Benedetto<br />
Leone<br />
Responsabile<br />
Comunicazione A.I.P.<br />
26<br />
Emanuela Baio, con questa testimonianza, vuole rendere la vita più dolce per tutti i diabetici.<br />
Non è certo di Emanuela Baio Senatrice di cui<br />
vogliamo parlare qui, né delle numerose iniziative<br />
prese per la lotta alla malattia diabetica, né<br />
della stima da Lei sempre dimostrata per la Podologia,<br />
per i Podologi, per l’<strong>AIP</strong>. Basta leggere, a tal proposito,<br />
l’interrogazione parlamentare recentissima (reca la data<br />
del 4 Ottobre) presentata insieme a Mariapia Garavaglia,<br />
Tomassini ed altri sul Piede Diabetico e sulle opportunità<br />
che i podologi offrono al riguardo (vedi pagine precedenti).<br />
È un’altra Emanuela Baio che abbiamo avuto la<br />
fortuna di conoscere leggendo “Dolce di mio- Come<br />
convivere con il diabete”. Di delicatezza e coraggio,<br />
di leggerezza e ironia, parla nella prefazione il Ministro<br />
Balduzzi. Di vivacità e piacevole scorrevolezza del suo<br />
scrivere, parla il Prof. Guido Pozza nell’introduzione. Di far<br />
diventare normale l’anormalità della sua presenza, sottolinea<br />
Gianni Locatelli nella presentazione. Ma non basta.<br />
Anche se questi giudizi debbono essere condivisi in ogni<br />
senso, non si può non aggiungere la commozione che<br />
il libro suscita in un lettore comune; la gratitudine che<br />
proverà un lettore diabetico; la vivacità,<br />
scorrevolezza, semplicità di cui<br />
parlerà un critico esperto. È per<br />
questo che ne raccomandiamo<br />
la lettura. Dopo lette le prime<br />
pagine, non è possibile fermarsi,<br />
facendosi prendere sia<br />
nel cuore che nel cervello.<br />
<strong>Il</strong> libro, edito da un editore<br />
prestigioso, “Franco Angeli”,<br />
inizia con “La mia testimonianza”<br />
e i tre capitoli che<br />
la compongono “Mai più”,<br />
“Adesso lo so”, “Le dolci<br />
attese” sono il dipanarsi<br />
della vita di bambina<br />
n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />
“Dolce di mio”.<br />
Un libro da leggere<br />
(otto anni) diabetica, di giovanetta, di adulta. Ma lo spirito<br />
con cui racconta episodi di vita vissuta è quello che più ti<br />
attanaglia nella lettura. “ Nella società” (cosi s’intitola il capitolo)<br />
non sono certo mancate “situazioni imbarazzanti e,<br />
tutto sommato ridicole ai miei occhi”. L’Autrice si riferisce<br />
ad alcuni episodi che racconta con grande naturalezza,<br />
sobrietà e simpatia. Come quel pranzo con Mariapia Garavaglia,<br />
Maria Paola Colombo Svevo e Patrizia Toia in<br />
un ristorante del centro di Milano. “Mentre aspettavo i<br />
piatti ordinati mi inietto la mia pozione salutare. Ma non<br />
faccio i conti con l’oste”. Dopo pochi minuti, infatti, tre<br />
poliziotti (baldi, secondo l’Autrice) circondano il tavolo e<br />
si stupiscono come persone tanto per bene andassero a<br />
tavola con una drogata. “Solo dopo una lunga ed articolata<br />
discussione, tutto si chiarisce”.<br />
Questo, come gli altri episodi in famiglia o sul lavoro, sono<br />
raccontati con tanta naturalezza ed umorismo che da soli<br />
costituiscono una grande attrazione, e non solo per un<br />
diabetico, ma per chiunque ami leggere cose piacevoli<br />
e leggere, anche se interessanti sotto l’aspetto scientifico<br />
e talvolta drammatiche sotto l’aspetto dei rapporti sociali.<br />
Nella seconda metà del libro intitolata “<strong>Il</strong> rebus diabete”,<br />
Emanuela Baio riacquista il suo ruolo di Senatrice,<br />
di donna politica attenta alla salute delle persone, delle<br />
persone come tali. Ne deriva un quadro documentato e<br />
propositivo su temi di profondo interesse, sia che parli di<br />
un medico speciali come il diabetologo, sia che tocchi il<br />
tasto della legge nazionale e di quelle regionali, oppure<br />
gli aspetti economico-sociali del diabete. Argomenti, anche<br />
tecnici, ma anch’essi raccontati con mano leggera,<br />
senza alzare la voce, con grande semplicità e delicatezza.<br />
Uno stile, cioè, adatto- come scrive Gianni Locatelli nella<br />
presentazione- “a definire il significato e il valore di una<br />
vita quotidianamente vissuta nell’impegno per impedire<br />
alla malattia del corpo di conquistare anche i territori dello<br />
spirito”. n<br />
il PODOLOGO in medicina