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Podium: Il nuovo programma informatico - AIP

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Grande apprezzamento dei vertici ospedalieri e dei convegnisti<br />

per la presenza dell’<strong>AIP</strong> e per l’intervento di Montesi<br />

<strong>Il</strong> Piede Diabetico al centro di<br />

un Convegno nel Basso Piave<br />

Come già fatto rilevare in altra occasione,l’<strong>AIP</strong> è<br />

ormai in prima linea in incontri e Convegni che<br />

facciano riferimento al Piede diabetico. In questa<br />

occasione, poi, l’invito a partecipare è stato ben volentieri<br />

accolto per due motivi: il primo è che quello di Noventa<br />

di Piave può essere considerato estremamente interessante<br />

perché “sul territorio”, il secondo perché uno dei<br />

promotori è l’Associazione Diabetici del Basso Piave, cosicchè<br />

si è potuto realizzare l’obiettivo di contatti sempre<br />

più frequenti con le Associazioni di questo tipo. Fra l’altro<br />

è stata registrata un’organizzazione perfetta che non ha<br />

dato adito a sbavature di alcun genere. Da queste colonne<br />

esprimiamo quindi<br />

un grande apprezzamento<br />

per le Dottoresse<br />

Vinci e Zanon sia per<br />

l’esemplare conduzione<br />

della segreteria scientifica,<br />

sia per le relazioni<br />

che esse stesse hanno<br />

Giovanni Franchin, Presidente<br />

Associazione Diabetici Basso<br />

Piave e Coordinatore Associazione<br />

Diabetici Regione Veneto<br />

tenuto nella mattinata.<br />

Naturalmente anche la<br />

segreteria organizzativa-<br />

De Prato Congressi- ha<br />

dato un grande contribu-<br />

to alla riuscita dell’evento, che ha potuto contare sulla<br />

solerzia e professionalità di Silvia De Prato e Diana Toffoletto.<br />

Quindi “l’approccio multidisciplinare al paziente<br />

con Piede Diabetico”, questo il titolo del Convegno. Nei<br />

saluti di apertura ha preso la parola Giovanni Franchin,<br />

Presidente dell’Associazione Diabetici. Ha illustrato l’utile<br />

attività Associativa, ma ciò che più conta ha richiesto con<br />

forza l’inserimento di un Podologo nel percorso di prevenzione<br />

e cura. “L’Associazione” ha detto “sta cercando<br />

dei fondi da enti privati per inserire la figura del Podologo”<br />

aggiungendo “figura molto richiesta dai malati quale sup-<br />

FORUM E CONVEGNI<br />

porto ai Diabetologi degli Ospedali di San Donà di Piave,<br />

Portogruaro e Iesolo. Dopo i saluti abbiamo sentito con<br />

molto interesse l’intervento del moderatore Dott. Giovanni<br />

Mazzanti, Direttore della Medicina Generale dell’Ospedale<br />

di San Donà di Piave. “Quello del Piede Diabetico”<br />

ha detto Mazzanti “ è un argomento di nicchia” sottolineando<br />

“da come curi il Piede si capisce come lavora un’<br />

Ospedale”. Sono seguite le relazioni in <strong>programma</strong>, tra le<br />

quali citiamo quella della Dottoressa Carmela Vinci, che<br />

nell’Ospedale di San Donà di Piave si occupa proprio<br />

della complicanza. “Trattare l’ulcera subito e bene” ha<br />

detto “è fondamentale per evitare l’amputazione”. Anche<br />

la Vinci ritiene indispensabile che nel team diabetologico<br />

sia presente la figura del Podologo.<br />

“<strong>Il</strong> ruolo del Podologo nel trattamento del Piede Diabetico”<br />

, con questa relazione tenuta da Mauro Montesi si<br />

è chiusa la mattinata. <strong>Il</strong> Presidente dell’<strong>AIP</strong> ha esordito<br />

facendo rilevare che il Podologo non si occupa solo di<br />

Piede Diabetico, ma di tutte le patologie del piede: piede<br />

dell’anziano, del bambino, dell’atleta, reumatico, ecc.<br />

“Occorre infatti” ha detto Montesi “ che i medici, i diabetologi,<br />

le altre professioni sanitarie, ben conoscano quale<br />

sia il campo di attività del podologo, non sempre sufficientemente<br />

noto”. Per questo, nella mezz’ora di conferenza<br />

non ha tralasciato alcun risvolto di tale attività, con<br />

riferimento, ovviamente, al Piede Diabetico. L’intervento<br />

di Montesi è stato sotto ogni aspetto esaustivo oltre che<br />

estremamente chiaro in modo da riscuotere una straordinaria<br />

attenzione da tutti i presenti. In sintesi si può dire<br />

che il ragionamento di Montesi si è articolato su sei punti<br />

fermi: medicina del territorio; studi podologici accreditati;<br />

integrazione podologo- medico di medicina generale-<br />

diabetologo; inserimento nei LEA di alcune prestazioni<br />

podologiche; informatizzazione dello studio; prevenzione.<br />

Né ha mancato, il Presidente, di mostrare le cifre delle<br />

amputazioni, cifre vergognose per un Paese moderno.<br />

Benedetto<br />

Leone<br />

Responsabile<br />

Comunicazione A.I.P.<br />

il PODOLOGO in medicina<br />

n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />

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