Podium: Il nuovo programma informatico - AIP
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FORUM E CONVEGNI<br />
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tia diabetica, a differenza dell’AIUC, non comprendono<br />
le opportunità che la Podologia offre, escludendo così la<br />
possibilità di collaborazione che sarebbe così utile per il<br />
paziente. Ambedue le relazioni di Montesi, quindi, hanno<br />
privilegiato la difesa della Podologia, salvaguardandone<br />
il ruolo proprio verso un uditorio particolarmente sensibile<br />
a capire quanto possa essere utile lavorare assieme.<br />
A proposito, poi, di difesa della Podologia, è utile citare<br />
come in sede di dibattito ad una affermazione di un relatore<br />
(“con il costo risparmiato di un’amputazione, assumiamo<br />
due infermieri”) è prontamente intervenuto Montesi<br />
per fare rilevare, e non solo a chi l’ha affermato,ma<br />
all’intera sala plenaria, che l’attività degli infermieri è solo<br />
surrettizia in quanto solo i podologi sono competenti<br />
all’assistenza nella complicanza del piede diabetico.<br />
Ma la presenza della Podologia all’importante Congresso<br />
non si è limitata agli interventi del Presidente Montesi.<br />
Altri tre podologi - Ponti, Russo, Remia - hanno affrontato,<br />
ciascuno in una sessione diversa, lo stesso tema<br />
“Podologia, biomeccanica e terapia ortesica”.<br />
<strong>Il</strong> comitato organizzatore, infatti, con una decisione<br />
quanto mai corretta in relazione alla regolamentazione<br />
ECM, ha deciso di dare la possibilità di partecipare a<br />
tutti i congressisti. Sono state presentate inizialmente<br />
le varie realtà europee e mondiale, l’organizzazione<br />
dei corsi di studi e l’attesa evoluzione dalla Podologia<br />
alla Podoiatria. E’ stata anche sottolineata l’importanza<br />
UN’IMPORTANTE ESPERIENZA FORMATIVA<br />
n.172 ottobre/novembre/dicembre 2012<br />
dell’assistenza podologica sul territorio e la necessità di<br />
una più stretta collaborazione tra figure mediche e podologi.<br />
Grande interesse hanno suscitato gli argomenti<br />
essenziali di anatomia e biomeccanica del piede, al fine<br />
di far comprendere quei meccanismi che possono diventare<br />
potenzialmente pericolosi per tutti i pazienti a<br />
rischio ulcerativo.<br />
Anche la presentazione di alcuni metodi di presa di impronta<br />
per la realizzazione delle ortesi plantari è stata<br />
seguita con la massima attenzione, come anche il ruolo<br />
fondamentale di esse nel processo di guarigione nei<br />
pazienti che già presentano una lesione ulcerativa. Le<br />
relazioni sono state infine completate con l’esposizione<br />
di alcuni casi clinici, a dimostrazione delle capacità<br />
del podologo nell’assistenza ai pazienti che presentano<br />
ulcere podaliche. <strong>Il</strong> dibattito che ne è seguito è stato<br />
estremamente interessante, anche tenuto conto di alcuni<br />
spunti non concordi dei partecipanti; spunti, per<br />
altro, di cui si terrà conto, almeno di quelli più realistici,<br />
al momento di tirare le somme dell’utilissimo incontro.<br />
Ribadiamo, “utilissimo incontro”. Anche se qualcuno su<br />
facebook , insieme ad altre analoghe amenità, ha voluto<br />
affermare “non si è capito chi è e cosa fa stò Podologo”.<br />
Si, proprio stò con l’accento. Suvvia, “chi è e cosa fa<br />
‘sto Podologo”, cioè la sua immagine, si cura anche con<br />
un uso della grammatica un po’ più corretto, oltre che<br />
evitando di parlare, tanto per parlare! n<br />
Siamo Sara Palazzetti, Maria Serena Rana e Valentina Pitotti, studentesse del 3° anno del Corso di Laurea in<br />
Podologia dell’Università Sapienza. Anche noi, per l’interessamento dell’IPI, abbiamo potuto partecipare gratuitamente<br />
alle varie sessioni del Congresso, traendone informazioni sia scientifiche che pratiche di grande utilità.<br />
Così utili che qualcuna di noi ha già pensato all’argomento della sua tesi su un tema che l’ha particolarmente<br />
appassionata. Nell’articolo qui sopra è già ampiamente riportato quanto il Prof. Mauro Montesi ha esposto in<br />
merito al ruolo del Podologo. Anzi dobbiamo ringraziarlo per la difesa della professione, difesa che, se ce ne era<br />
bisogno, ci ha ancora di più convinto della bontà della nostra scelta professionale. Né da meno sono stati i Podologi:<br />
Ponti, Remia, Russo hanno saputo spiegare il loro non facile tema in maniera molto chiara e soprattutto<br />
utile per noi che andiamo a cercare sui libri gli stessi argomenti, non sempre con successo. Ma ciò che più ci<br />
preme mettere in evidenza è la lungimiranza dei responsabili del nostro tirocinio, i quali, invitandoci a partecipare,<br />
hanno ben compreso che anche le attività congressuali possono essere formative come il lavoro sul campo.<br />
Grazie quindi, e non solo dei crediti, ma anche e soprattutto dell’opportunità di imparare che ci è stata data.<br />
Sara, Serena, Valentina.<br />
il PODOLOGO in medicina