Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi
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Domenico Ghirlandaio fu un notevole cronista della vita del suo tempo.<br />
<strong>Il</strong> Pinturicchio ebbe soprattutto un fastoso talento ornamentale, dotato di uno<br />
ispirate all’arte antica, di alta potenza drammatica nella modellazione dei corpi.<br />
spiccato senso narrativo.<br />
Andrea Mantegna creò forme di organica plasticità, di costruzione prospettica<br />
dello spazio; evocò un sogno di “eroica“ grandezza in immagini direttamente<br />
Antonello da Messina unì l’idealismo prospettico e plastico della tradizione<br />
italiana con il naturalismo minutamente realistico di quella fiamminga.<br />
Passando a considerare lo stile che caratterizza il ‘500, diciamo che l’architettura<br />
ebbe come punto di partenza quello stesso del secolo precedente, lo studio dei<br />
monumenti antichi, ma riuscì ad accostarsi in pieno al senso delle proporzioni dei<br />
Romani e al loro gioco di masse e di volumi. In confronto, mentre il ‘400 serbò<br />
sempre una snellezza e leggerezza che l’architettura aveva acquistato nello sforzo<br />
di assimilare e dominare alcuni elementi gotici e amò sempre una fioritura<br />
ornamentale, il ‘500 invece rifiutò la decorazione abbondante e restituì agli ordini<br />
classici, secondo gli esempi romani, la funzione costruttiva che essi avevano<br />
perduto; si tese a stabilire negli edifici equilibri e gerarchie di parti superiori e<br />
inferiori, centrali e laterali. L’architettura del ‘500 ci appare come una grandiosa<br />
composizione di masse profonde, espressa, sotto regole geometriche, in forme di<br />
vasta e solenne plasticità (come in Bramante). Michelangelo impresse nelle proprie<br />
costruzioni la visione scultorea dei pieni e dei vuoti, e nella nuova basilica<br />
vaticana il proprio “spirito eroico”, trasformando la pianta bramantesca come un<br />
colossale organismo plastico culminante nella cupola nella quale si raccoglie<br />
dinamicamente la tensione di tutte le membrature.<br />
La scultura del ‘500 muove naturalmente dallo studio attento della statuaria<br />
antica, i cui monumenti da poco scoperti (Apollo, Laocoonte, Torso del Belvedere,<br />
ecc.) appaiono come esemplari di perfezione assoluta; nasce la concezione che il<br />
vertice dell’arte è la rappresentazione del corpo umano nudo; inoltre le masse<br />
statuarie sono ora ordinate secondo vari piani direttivi (non più come nel ‘400 con<br />
intenzione di frontalità); ora con la loro ricchezza di intersezioni e di<br />
congiungimenti e con la varietà dei contrapposti e contrasti tra le membra che<br />
essi favoriscono, creano quasi una nuova umanità. La nuova concezione si<br />
realizza pienamente con Michelangelo.<br />
Nel secolo <strong>XV</strong>I gli ideali figurativi proposti nel secolo precedente giunsero a<br />
completa maturazione; si accentuò la tendenza al raggiungimento di un’armonia e<br />
di una perfezione formale che non possono che essere chiamate classiche, ma la<br />
cui misura non è strettamente esemplata sugli esempi dell’antichità, servendo<br />
questi solo come materiale di studio e di ispirazione.<br />
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