Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

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(1560); nella piazza principale finestre, portici e colonnati mostrano l’adesione al nuovo stile. Il Olanda il rinnovamento si ha con alcuni architetti italiani nella prima metà del secolo XVI, Alessandro Pasqualini, progettista del singolare campanile di Ijsenstein, e Tommaso di Andrea da Bologna, detto il Vincidor; questi, aiuto di Raffaello a Roma, venne inviato a Bruxelles per collaborare all’esecuzione degli arazzi sistini e quindi passò a Breda ove costruì il castello-palazzo di Enrico di Nassau, diffondendo le forme rinascimentali. Un altro importante aspetto dell’arte rinascimentale è quello dell’incisione che cominciò ad affermarsi nel secolo XV (vedi lez. n.21). Molti incisori vennero in Italia; tra i più grandi citiamo il Dürer. W. Pleydenwurff e M. Wolgemut tra il XV e il XVI secolo eseguirono con la tecnica della xilografia vedute di Roma; li imitò decenni più tardi con il bulino il francese Beatrizet (Beatricetto). Questi, G. Tory, G. Reverdy, G. Pencz, B. Beham, H. Aldegrever (vedi lez. n.18) si ispirarono ai modelli italiani e alle esperienze tecniche di Marcantonio Raimondi (vedi lez. n.21), così come E. Delaune, A. Altdorfer e Hans Sebald Beham che non vennero in Italia. Con Marcantonio si iniziò l’incisione di riproduzione che ebbe straordinario sviluppo fino all’avvento della fotografia; frequentarono la sua bottega tutti gli artisti di passaggio a Roma fino al 1527, anno in cui fu costretto a fuggire in seguito al sacco della città da parte dei lanzichenecchi. Questa data è stata posta a conclusione della lezione sul Rinascimento e ad inizio ideale dell’attività degli artisti manieristi (vedi lez. n.19). Ricordiamo che motivi italiani giunsero in Svezia con i Vasa a partire dal 1540, soprattutto attraverso la Germania e i Paesi Bassi per opera di architetti che parteciparono alla ricostruzione in forme nuove ed eleganti di numerosi castelli e degli scultori che abbellirono le costruzioni con cornici ornate per le finestre, portici imponenti e sculture per tetti e frontoni; si dette importanza anche ai monumenti funerari, specialmente a Vadstena. La famiglia milanese dei Parr (o Pahr o Paar o de Parri) introdusse nuovi particolari nell’architettura svedese, come per esempio l’altana, d’ora in poi largamente usata. La Danimarca si apre al Rinascimento verso il 1550 con il re Cristiano III; la ripresa edilizia fu promossa, oltre che dalla corte, dalla nobiltà della Chiesa cattolica; il cancelliere J. Friis fece costruire il castello di Hasselagergaard con motivi veneti (cornicioni e modanature); forme rinascimentali sono in quello di Kronborg a Helsingor e nel palazzo reale di Rosemborg; il castello di Uraniborg a pianta centrale è di ispirazione serliana. 256
In Finlandia nel secolo XVI alcuni castelli, come quello di Turku, sono rimodernati secondo il gusto rinascimentale; quelli norvegesi dei secoli XVI e XVII presentano ornamentazioni e particolari architettonici nel nuovo stile. Anche fuori dal continente europeo si propagarono le forme rinascimentali. Sappiamo che il veneto Nicolò Brancaleone costruì la chiesa di Gannata Ghiorghis in Etiopia (bruciata durante l’invasione musulmana); nel 1523 il fiorentino Girolamo Bencini era pittore di corte del negus Lebna Denghel. PS. Per Andrea Palladio e il palladianesimo in Europa vedi lez. n.32. 257
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