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Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

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In Inghilterra il <strong>Rinascimento</strong> architettonico, mediato attraverso la Francia, è in un<br />

primo tempo interpretato come una specie di decorazione applicata in superficie<br />

alle grandi residenze dei primi re Tudor. Con lo scioglimento dei monasteri (1539)<br />

l’interesse si sposta dalle chiese e dai castelli alle abitazioni e ai palazzi privati;<br />

nessuna chiesa fu costruita fino al grande incendio di Londra del 1666;<br />

nell’ambito dell’architettura civile, mentre con l’artiglieria le fortezze hanno<br />

perduto la loro ragion d’essere, l’accresciuta sicurezza sociale sollecita a costruire<br />

più per ragioni di prestigio e comodità che per difesa.<br />

Enrico VIII d’Inghilterra (1509-’47) e il suo primo ministro, il cardinale Wolsey,<br />

certo per emulare <strong>Francesco</strong> I e il cardinale d’Amboise, impiegarono artisti italiani,<br />

alcuni dei quali avevano precedentemente lavorato in Francia. Ricordiamo le<br />

decorazioni in terracotta nella grandiosa dimora di Wolsey a Hampton Court,<br />

dovute a Giovanni da Maiano (in Inghilterra dal 1521 al ’36), medaglioni<br />

rappresentanti imperatori romani nei corpi d’ingresso, putti che reggono le armi<br />

del cardinale nel cortile. A Winchester un fregio a grottesche decora l’ambulacro<br />

del coro della cattedrale (1525); nella cattedrale di Ely la cappella del vescovo<br />

West (1533) mostra accanto ad elementi gotici motivi decorativi di tipo italiano,<br />

delfini, viticci, arabeschi, ecc. Un tipo analogo di decorazione è costituito dagli<br />

stalli della cappella del King’s College di Cambridge; il palazzo di Nonsuch (poi<br />

demolito ) presentava decorazioni di stucco eseguite da artisti di Fontainebleau.<br />

Qualche anno più tardi Benedetto da Rovezzano con Antonio Cavallari, dal 1524 al<br />

’35, scolpì la tomba del cardinale Wolsey a Windsor (divenuta poi tomba di Enrico<br />

VIII), dispersa nel 1646; il sarcofago fu adattato alla tomba di Nelson in St. Paul, i<br />

quattro candelabri sono nel duomo di Gand in Belgio.<br />

<strong>Il</strong> Torrigiano, esiliato da Firenze dopo una lite con il Buonarroti, passò a Roma, poi<br />

in Fiandra, stabilendosi quindi in Inghilterra, dove eseguì la bella tomba di Enrico<br />

VII ed Elisabetta di York (1518) nell’abbazia di Wenstminster, la tomba di<br />

Margherita di Richmond e quella di J. Yonge in Chancery Lane (oggi in un museo<br />

londinese). Nel 1519 il Torrigiano, ritornato a Firenze, ingaggiò artisti da inviare<br />

in Inghilterra e cioè Pier Giovanni da Settignano, Gian Luigi di maestro Jacopo,<br />

Antonio (Toto) del Nunziata; nuovamente a Londra nel ’20, abbandonò la corte<br />

inglese per la Spagna.<br />

Molti nobili e prelati, i veri mecenati delle arti, costruirono in tutto il paese vaste<br />

dimore di campagna, fecero eseguire i loro ritratti, servendosi soprattutto<br />

dell’opera di Girolamo da Treviso (dal 1538 al ’44), Giovanni Bernardi e Luca<br />

Penni. Anche i castelli-fortezza, a poco a poco evolvendosi, si trasformarono in<br />

ville; gli elementi fortificati divennero decorativi; il castello di Sutton Place<br />

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