19.05.2013 Views

Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

Lezione XV - Il Rinascimento artistico; sua ... - Francesco Ridolfi

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

dati dal re al Montmorency, passarono al Richelieu e poi al Louvre. <strong>Il</strong> quadro “Leda<br />

e il cigno” attraverso Antonio Mini è destinato a Fontainebleau. Per Caterina de’<br />

Medici l’artista disegna un monumento in onore di Enrico II.<br />

A Raffaello Margherita di Navarra commissionò una “S. Margherita”, restaurata dal<br />

Primaticcio a Fontainebleau, ora al Louvre. <strong>Il</strong> cardinale Gouffier de Boissy gli<br />

ordinò una “Madonna con s. Elisabetta, s.Giovanni e il Bambino”, passata poi a<br />

Luigi XIV, ora al Louvre. <strong>Il</strong> maestro urbinate preparò i disegni per i quadri<br />

commissionati da <strong>Francesco</strong> I; essi furono portati a Parigi da Giulio Romano. Si<br />

attribuisce al sovrano l’acquisto della “Bella giardiniera”. Secondo il Vasari la<br />

“Sacra famiglia” e il “S. Michele che debella Satana” (con la partecipazione della<br />

scuola) sarebbero stati realizzati per il re che ricevette d’altra parte come regalo il<br />

ritratto di Giovanna d’Aragona, sicuramente opera del maestro; il sovrano chiese<br />

anche 40 cartoni con le storie della Sacra Scrittura per i ricami sul mobilio di una<br />

camera da letto. La collezione di <strong>Francesco</strong> I si ingrandì con la “Visitazione” di<br />

Sebastiano del Piombo e con il “Gastone di Foix” del Savoldo. L’ambizioso<br />

<strong>Francesco</strong> I acquistò molte opere anche per il tramite di Giambattista della Palla,<br />

di cui il Vasari disse che aveva spogliato Firenze d’una infinità di cose elette,<br />

senza alcun rispetto.<br />

A tale proposito ricordiamo che gli Stati italiani furono i primi in Europa a tentare<br />

di porre restrizioni all’esportazione delle opere d’arte, e le leggi italiane emesse a<br />

questo scopo nella nostra epoca sono tra le più rigorose del mondo.<br />

Per concludere l’argomento sul <strong>Rinascimento</strong> italiano in Francia, si può affermare<br />

che in un primo momento vi fu un interesse puramente esteriore, l’arte passava<br />

quasi in seconda linea, giacchè era la vita italiana che si desiderava imitare;<br />

questo ai tempi di Carlo VIII. Più tardi quel gusto andò raffinandosi; la corte per<br />

volere del re <strong>Francesco</strong> I fu il centro da cui si diffuse la nuova moda. Ciò che<br />

attraeva soprattutto era l’elemento di nuova, meravigliosa ricchezza e di maggiore<br />

lusso, passando dal gusto decorativo lombardo e fiorentino alla preziosità del<br />

Manierismo (vedi lez. n.19). Fontainebleau sta al centro e collega alla vecchia<br />

scuola la nuova, sta tra la pittura che si è appena sciolta dalla miniatura gotica e<br />

dalle tavole religiose e la pittura ornamentale, delle grandi composizioni, del<br />

paesaggio, della figura umana; si afferma la ritrattistica. Nel ritratto di <strong>Francesco</strong><br />

I, opera di Jean Clouet, fiammingo, si avverte il gusto rinascimentale per la<br />

ampiezza dell’impostazione formale. Suo figlio François si ispira al Moroni con<br />

ritratti a figura intera, al tipo italiano di “posa ufficiale”, mostrando una sensibilità<br />

particolare per la cultura italiana, nel taglio compositivo e nelle calde, pacate<br />

sensibilità cromatiche.<br />

250

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!